domenica 26 dicembre 2010

Dichiarazione di voto sull’o.d.g; 150° anniversario Della Unità d’Italia. 27-09-2010

Francesco Guicciardini, nella sua storia d’Italia,giustificava la
divisione politica della penisola con la sopravvivenza di una meschina Borghesia municipalistica” incapace di guardare oltre i ristretti limiti del comune ,o della Regione.( mi viene in mente l’ottimo articolo di Anna Rizzinelli) mentre per una parte delle “masse contadine vale il motto o Franza o Spagna, purchè se magna”. Parole che non sembrano avere 500 anni, sopratutto alla luce di ciò che vediamo oggi, quando riemerge nel suo lato peggiore, in versione populista e plebiscitaria – la lunga durata della tradizione municipalistica italiana, giunti come ormai siamo alla soglia di una società che si frammenta e si rinchiude in una sorte di neofeudalesimo- si ritrae in micro comunità, nutrite di paura e sospetti, con l’illegalità che si fa legale e il cittadino che si fa suddito. Alla vigilia delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, si assiste al consueto uso celebrativo, dove si confrontano due retoriche.( il potere mediatico d’altronde c’è l’hanno loro) solo apparentemente contrapposte; nazionalisti e leghisti, si affannano nella propaganda dei rispettivi miti, cercando di ignorare e far ignorare le comuni radici di “partenza”e in sostanza il comune approdo conservatore. I primi, rimuovono i limiti e le conseguenze di una costruzione statale, avvenuta “dall’alto”, più simile ad una conquista che a una unificazione. I secondi cancellano il fatto, che quella conquista, parti proprio dal loro territorio di riferimento,che ne beneficiò, facendone pagare i conti al Mezzogiorno. Forse, non casualmente, alla fine, ancora oggi, si riproduce un compromesso tra gruppi dirigenti “ locali” analogo a quello su cui si costrui lo Stato Unitario Italiano. Ed è forse proprio per questo,che il “confronto” sul 150° dell’Unità d’Italia si risolve tutto “a destra”- come avviene, in generale, per lo scontro politico dell’Italia berlusconiana, essendo entrambi i “contendenti”, lontani anni luce, da quell’universalismo cosmopolita, che nutri le migliori culture ottocentesche, il “risorgimento radicale”, poi sconfitto e che continuerà a vivere nel conflitto sociale, del nascente movimento operaio.
Gramsci, definisce la questione Italia, “una rivoluzione mancata”.
Il Federalismo, è per la lega, ciò che era la cassa del mezzogiorno per la DC. Ciò che io chiamo “scienza” dei furbi. che riunisce il peggio dell’essere umano Altro che sviluppo socioeconomico.
Farò un solo esempio (ma c’è ne sono migliaia) Quote latte;
Inizia nel 1984, quando a livello Europeo, per far fronte alle rilevanti eccedenze di latte e i suoi derivati sul mercato. si senti il bisogno di regolamentare la produzione. La comunità, chiese di valutare i dati produttivi nazionali. L’allora ministro della agricoltura, Pandolfi, decise di affidare all’AJA,(associazione italiana allevatori),la rilevazione della produzione di latte.
1)Non c’era un sistema di rilevamento della produzione .
2) il50% era in nero, quindi, senza nessun documento fiscale, atto alla loro identificazione e documento reale della loro produzione.
Pertanto, la loro ricognizione, fu difficoltosa e complessa e portò a rappresentare un dato della produzione non reale. Ma d’altronde, se davano il dato reale, si dichiaravano evasori e le istituzioni dovevano perseguirli, quindi, molti taccèro, compreso le loro FURBE organizzazioni, complici,furono anche chi, allora ci governava. Sapevano ma tacevano Non si poteva certo, andare alla comunità e dire loro: noi produciamo 100- ma legalmente possiamo giustificarne solo50- ci avrebbero risposto in dialetto napoletano, uhee, guagliò, cà nesciuno è fesso
IL danno fu enorme, perché ci fu affidato il 40% in meno di quello che realmente si produceva, come dire, alla fine il furbo è restato cornuto e mazziato, ma, ha recato un danno enorme alla zootecnia italiana per decenni e che continua indefesso.
Le multe all’epoca, non venivano pagate dagli allevatori, ma dallo Stato Italiano, in quanto mancava, ed è mancato per tanti anni, un sistema efficiente di rilevamento.
Dal 1990, la comunità europea, ha ammesso che si rappresentasse la produzione italiana di latte, con un “bacino unico nazionale,” cioè; l’Italia era considerata, come una unica azienda, a cui fare riferimento per i computi produttivi, ed a cui comminare le multe .
Per più di 5 anni, le multe furono pagate da Pantalone e creato un meccanismo, che penso sia tuttora in atto, che prevede una minore erogazione dei fondi complessivi per l’agricoltura..
Salto il resto della storia, dal 1992 in poi e arrivo ad oggi.
I furbi, che sono attualmente nei produttori di latte , sono una piccola minoranza, ed hanno accumulato multe, per 4 miliardi e settecento milioni di euro, di cui 1 miliardo e 708 milioni di euro sono stati pagati da Pantalone.
Questi furbi , sono difesi dalla Lega. (vedi anche “Manovra d’ estate.) Ricordate, Roma ladrona! è uno slogan urlato dalla Lega, e assunto come “simbolo” politico della sua” cultura” e battaglia politica.
ORA, si può tranquillamente dire, Lega Ladrona, che tutela e difende i ladroni di Roma. (ultimo Cosentino).L’Italia, è uno stato unitario e per la federazioni degli stati europei. Il principio è giusto, è la costruzione sulla ideologia del capitale che è devastante..Una Federazione dei popoli., non certo dei capitali, degli speculatori guerrafondai, dei furbi . Con quanto dichiarato, VOTO contro L.D.G, presentato dai TRE assessori della Lega.

Gatti Marsilio ,capogruppo consiliare del
PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA.
27-09-2010

Articolo giornalino comunale del -2009

Quando sei ammalato vai dal dottore, ti visita e se occorre ti fa fare accertamenti
sanitari, usando la conoscenza e il sapere attuale, poi ti da la cura da fare e nella maggioranza dei casi la malattia si risolve. In politica dovrebbe essere uguale
La politica rappresenta ideali e valori, o disvalori. In questa realtà voti chi più ti rappresenta nella costruzione della società civile o incivile. Se i tuoi ideali e valori sono distorti, la politica è di conseguenza distorta e anche le istituzioni sono distorte .
Mai come oggi c’è il vuoto di ideali e valori umani e mai come oggi c’è una società in decomposizione. Non usano la memoria ne il sapere, ne la conoscenza, nella gestione delle istituzioni e quindi, le cure decise non guariscono la malattia ma la fanno peggiorare. La nostra proposta sul “servizio funebre popolare”: il Sindaco si è detto d’accordo con il problema e solo in parte nelle soluzioni, quindi farà una ricerca di mercato e poi riferirà in Consiglio Comunale sulla possibilità di creare tale servizio. Regolamento polizia urbana: molte di quelle norme (divieti) come bagnarsi le mani e la faccia alle fontanelle pubbliche, sono senza senso. Libertà individuali: come appendere volantini, diffusione di idee, che risale all’epoca dei tempi.
Razzismo: norme per impedire agli ambulanti itineranti la vendita delle loro merci, norme create per dare lavoro all’assessore della sicurezza, per fare il suo gioco preferito “la caccia all’emigrato,”che è ormai politica e cultura di tutta la compagine P.D.L. e Lega. Regolamento polizia locale: fatto per armare la polizia del Comune. Non serve a niente, se non a buttare soldi dei cittadini onesti. I problemi non si risolvono armandosi ma risolvendo i problemi delle persone che non arrivano a fine mese .Perché non utilizziamo la polizia locale per la lotta agli evasori fiscali, che da sempre sono collusi anche culturalmente con l’illegalità?Il pianto dei coccodrilli: I Comuni si lamentano che non ci sono soldi e sono gli stessi che a livello nazionale hanno tolto le tasse ai ricchi e condonano gli evasori fiscali e i “criminali del lavoro”, favorendo la rendita e la speculazione .Gli ipocriti: legiferano per la precarietà del lavoro, poi ti dicono “perché non ti fai una famiglia” I cortigiani: firmano contratti di lavoro e i lavoratori non possono decidere. Cornuti e mazziati: il fondo storico pensionistico dei lavoratori dipendenti è in attivo di 60 miliardi di euro. Dove sono finiti? Dove finirà l’avanzo di cassa del ‘2009 che è superiore ai 10 miliardi di euro? Ricordate quando dicevano che il figlio del dottore farà il dottore e il figlio dell’operaio farà l’operaio? Perché la conoscenza e il sapere, per loro è ereditario. La Regione Lombardia, in sintonia con la politica nazionale, finanzia 700 euro per ogni studente delle scuole private e 8 euro per ogni studente delle scuole pubbliche. Prendono contributi anche le famiglie che dichiarano 200 mila euro di reddito. L’INVOLUZIONE Si spendono 14 miliardi di euro per costruire aerei da caccia, strumenti di morte, quando investirli nel sociale, creerebbero posti di lavoro 15 volte superiore all’investimento in armi. Si spendono 20 miliardi di euro (che poi arriveranno a 60 miliardi di euro) per costruire centrali nucleari, fabbriche di morte e distruzione ambientale, adoperandoli per produrre le energie rinnovabili, si ha un’energia infinita, l’occupazione 15 volte superiore e non distrugge niente, migliora la qualità della vita e non c’è bisogno di fare guerre. CONCLUSIONE, le malattie si possono curare e guarire, se si adopera il sapere, la conoscenza, la memoria e permettono di non ripetere errori della storia. UN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE
.
Marsilio Gatti capogruppo consiliare del P,R C

Articolo notiziario comunale 2010- prc

Morte della ragione
Quando si perde la memoria, si perde la conoscenza e il sapere, la civiltà, l’evoluzione spariscono, la storia si ripete, le fosse saranno riempite.
Federalismo è l’ultima trovata dei FURBI che raggruppa; evasori di tutte le specie, malfattori, corrotti, corruttori, buffoni, cortigiani, teste vuote, tutti uniti, per creare disastri e inciviltà. L’Italia è una nazione unita , federalismo è ciò che deve unire. Si dovrebbe attuare l’autonomia di gestione dei comuni, come dice la costituzione, ma, se quelli che ci governano continuano a legalizzare le illegalità, ai comuni non rimane neanche la carta igienica. Per essere una nazione unita deve avere i diritti e i doveri che valgono per tutti gli italiani. Difendere i contratti dei lavoratori, il loro statuto, la loro dignità, il loro diritto di voto-dice un gran Monsignore,io preferisco discutere dello Statuto dei lavoratori, ESSERI UMANI, dei loro problemi individuali, familiari, delle loro difficoltà, dei loro sogni, della loro vita che, discutere dello statuto dei lavori, oggetti senza anima, inanimati- si difende l’Unità d’Italia, la costituzione. Costituzione che MAI è stata insegnata a scuola, la sua storia , le sue radici, il suo valore- scritta col sangue di decine di milioni di morti- ed è, un bene comune, di solidarietà , di civiltà, della evoluzione umana, se ne sono sbattuti i coglioni. Chi la conosce?. Siccome hanno mangiato anche le ossa, i Furbi hanno avuto la trovata del Federalismo, in questo modo è possibili continuare a mangiare ancora per altri anni, dividendo l’Italia e facendo fare le guerre ai poveri e si dicono pure cristiani. La loro cultura è il razzismo la xenofobia la persecuzione, cultori dell’odio, questo succede quando le persone, non sanno come fare a risolvere i problemi sociali prodotti dalla loro stessa cultura sociale e politica e allora dagli all’immigrato, dagli al diverso di qualsiasi tipo..LA STORIA SI RIPETE. Nel 1929, con la crisi economica e sociale da loro prodotta, diedero la colpa agli ebrei, ai rom , sindacalisti, comunisti ecc, fecero leggi razziali e ci condussero alla 2° guerra mondiale. Oggi ,come allora, c’è la crisi economica e sociale da loro prodotta e le colpe vengono addossate ai “diversi”.Mancano le case per i poveri!,la colpa è degli immigrati, scordandosi che le case popolari costruite con i soldi dei lavoratori -gescal-, sono state date in blocco alle finanziarie e banche al costo ridicolo e ci hanno fatto una barca di miliardi.-da loro deciso per pagare i debiti dei Furbi- ma se erano state pagate dagli operai, non dovevano essere loro a decidere a chi darle? Per esempio ai poveri, alle famiglie bisognose,OH NO?. Se ci sono 3 milioni di lavoratori in nero, di chi è la colpa! degli immigrati?, o di chi ci governa e fa le leggi, togliendo i controlli e le sanzioni? Manca il lavoro, invece di investire nelle nuove produzioni si investe nelle produzioni che non danno lavoro, ma solo benefici a quel vecchio in putrefazione che non permette l’evoluzione. Si investe nel nucleare, costo 20 miliardi di euro che arriveranno a 60 miliardi di euro non creando lavoro e creando per il futuro solo disastri,quando oggi è possibile avere energia dal sole- energie ecologiche- che creano molti posti di lavoro, non fanno male, non dobbiamo fare guerre per averle- la guerra in AFGHANISTAN CI COSTA 2 MILIONI DI EURO AL GIORNO. Fare una legge sulle delocalizzazioni, quando una società o una fabbrica porta la produzione all’estero è obbligata a ridare indietro tutti i contributi pubblici che hanno ricevuto negli ultimi 10 anni, si vuole difendere il lavoro, i lavoratori o difendere i FURBI?, è colpa degli immigrati?, scordandosi che gli italiani all’estero sono-60-milioni. Le paghe in Italia : un metalmeccanico in Germania prende 2500 euro netti al mese e fa 35 ore la settimana, in Italia un operaio metalmeccanico prende 1200-1300 euro netti al mese e fa 40 ore alla settimana, è colpa degli immigrati? Tutte le opere pubbliche costano 3-4 volte di più del costo in Europa, è colpa degli immigrati?.I dirigenti di azienda sia privati che pubblici non potevano prendere più di 5 volte la paga di un operaio, oggi si arriva a 500 volte la paga di un operaio. La Corte dei Conti , che questo governo vuole eliminare, dice che; la corruzione, costa allo stato 60 Miliardi di euro l’anno, nella classifica internazionale dei paesi più corrotti, l’Italia batte perfino il Ruanda. Bel primato di civiltà!. E’colpa degli immigrati? L’ evasione fiscale in Italia è di 150 miliardi di euro l’anno, è colpa degli immigrati? La famiglia in Italia è presa a calci nel sedere, in Europa fanno di tutto per tutelarla, sia nei servizi sociali che al lavoro, in Italia se una donna rimane incinta e lavora è licenziata sui due piedi, senza parlare dei servizi sociali, d’altronde se Mariastella Gelmini che è stata bocciata a Brescia è dovuta andare a Reggio Calabria per essere promossa, perché aveva bisogno di lavorare, che dire?, che dire!, è diventata Ministro dell’istruzione. Se gli operai pagano per la loro pensione, perché devono mantenere con i loro soldi i dirigenti di azienda, il clero, commercianti, coltivatori diretti?. Se la politica – che è il più alto valore sociale, che rappresenta gli ideali i valori i sogni, gli interessi delle persone- si è ridotta all’occupazione delle istituzioni non per il BENE COMUNE -parola tanto cara ai cattolici italiani, ma che l’unico valore è di fatto l’ipocrisia- ma per dare la sedia ai loro familiari e parenti clientele e super pagati .E’ LA DISTRUZIONE SOCIALE. Un discepolo chiese a Gesù, Signore permettimi prima, di andare a seppellire mio padre, Gesù gli rispose: vieni, lascia che i morti seppelliscano i loro morti.
BUON NATALE se vi riesce senza l’ipocrisia.
UN ‘ALTRO MONDO E’ POSSIBILE.

.Marsilio Gatti Capogruppo consiliare del Partito della Rifondazione Comunista.

VILLA CARCINA. PISTOLE? NO GRAZIE.

I consiglieri comunali di Gardone Val Trompia della Lega Nord, se hanno letto la mia dichiarazione di voto in merito al Regolamento della Polizia Locale, dovrebbero sapere che Rifondazione Comunista ha solo un consigliere comunale e capogruppo di se stesso. Questo per rispetto delle persone che sono state elette e che i leghisti dovrebbero incominciare ad imparare.
Armare la Polizia Locale non serve a niente, se non a buttare soldi dei contribuenti onesti. I corpi armati dello Stato già esistono e dovrebbero controllare il territorio, ma in molti casi non hanno neanche i soldi per mettere la benzina nelle loro macchine per poterlo fare e addirittura chiudono le stazioni di polizia, riducendo il personale competente. La criminalità sia piccola che grande, si sconfigge adoperando l’intelligenza e facendo indagini, garantendo con leggi Democratiche, che la pena venga scontata. Ma in galera finiscono solo le persone povere.
La gente ricca, II FURBI, I CORTIGIANI, gli EVASORI, con le vostre leggi in galera non ci finiranno mai e sono tutti a reggere le istituzioni di questo Stato.
E’ difficile combattere l’ILLEGALITA’ quando questa si è fatta LEGALE.
Villa Carcina non è il Bronx. La Polizia Locale dovrebbe essere utilizzata per combattere l’evasione fiscale del proprio territorio, che da sempre è collusa anche culturalmente con l’illegalità. I Comuni avrebbero più risorse per risolvere i problemi sociali della loro comunità.
Si spendono 14 miliardi di euro per costruire aerei da caccia, strumenti di morte e di distruzione, che rende il lavoro delle persone inutile ed inutile diventa la loro vita.
Investirli nel sociale non ammazza nessuno, non distrugge niente, crea occupazione 15 volte superiore all’investimento in armi.
Si spendono 20 miliardi di euro (che poi diventeranno 60 miliardi di euro) per costruire fabbriche di morte e di distruzione ambientale.
Investirli nella produzione delle energie rinnovabili, si ha un’energia infinita, crea occupazione superiore all’investimento nucleare, non distrugge niente, la qualità della vita migliora e non c’è bisogno di fare le guerre per avere tale energia.
E’ un’energia che viene dal cielo, è gratis, tutti la possono avere.
Basta usare la conoscenza, il sapere e la memoria, che permette di non ripetere gli errori della storia ed il lavoro e la vita delle persone non diventa inutile.
Un altro mondo è possibile.
P.S. Per quanto riguarda i vecchi comunisti tardoni culturalmente e politicamente, dovreste rivolgervi al vostro segretario Umberto Bossi, che ha recepito la parte peggiore di quella ideologia, sia culturale che politica e assemblata alle peggiori culture politiche e sociali italiane diventando il partito, Razzista, Xenofobo e persecutorio.

Marsilio Gatti
Consigliere Comunale di Rifondazione Comunista Villa Carcina
Tale risposta, mandata il 27-10-2009- non è mai stata pubblicata dal Giornale di Brescia (alla faccia del diritto di risposta)

Dichiarazione di voto sul nuovo Regolamento di polizia mortuaria e cimiteriale

Sig. Sindaco, Sig. Segretario, Sig. consilieri.

VOTO CONTRO


Lo diceva Parini nel “Dialogo sopra la nobiltà” e il buon principe, in arte Totò, nella celeberrissima “ livella”. Possiamo pure pensare a tutte le possibili differenze tra ceto, classe sociale, livello di istruzione e valore delle dichiarazioni dei redditi, ma alla fine, dopo una vita più o meno vissuta e più o meno soddisfacente, quando siamo morti, voglio dire, siamo sempre tutti uguali!
È un concetto tanto semplice quanto scontato ci verrebbe da dire , ma se pensiamo alle trovate che nei millenni hanno voluto trasformare tombe e sarcofaghi dei potenti per distinguerli della massa ci verrebbe da pensare che evidentemente il concetto tanto scontato non è.
Le persone inseguono per tutta la vita la ricerca di uno status e di una identità, e non si accontentano di farlo in vita la inseguono anche da morti. E se non ci pensano loro lo fanno i parenti, impiegando in molti casi l’intera scarsa eredità per aggiudicarsi la tomba più in del cimitero.
Ma quando si appartiene ai morti che succede?
Siamo sicuri si sviluppino ancora logiche di appartenenza di classe?
Il buon Parini, nella seconda meta del 700’ , immagina un dialogo tra un nobile e un poeta.
Il nobile ritiene assurdo starsene vicino ad un poeta squattrinato, senza conto e senza blasone.
Ma il poeta argomenta molto bene nella discussione, ha sempre la battuta pronta e mentre al nobile si marcisce la lingua perché va in decomposizione, a lui non resta che guardarlo sentenziando che “ la lingua del poeta è sempre l’ultima a guastarsi.


Marsilio Gatti –capogruppo del Partito della Rifondazione Comunista.
Villa carcina -----26—07--2010

Sintesi: sull’O.D.G, solidarietà ai lavoratori di Pomigliano e di Tychy.

Sig. Sindaco, Sig. Segretario, Sig. consiglieri.
Nel 2011, il gruppo industriale, Fiat, il gruppo industriale più assistito e pagato dagli Italiani nella storia d’Italia, porterà la sua produzione da termini immerese in Polonia.
O in Serbia. Dalla Polonia vuole trasferire a pomigliano la produzione della panda.
Le produzioni da Mirafiori , vuole trasferirle in Kragenievac, Serbia.
In Polonia è andata ricattando lavoratori e stato.
In Italia vuole ritornare ricattando lavoratori e stato.
In Serbia vuole andare ricattando lavoratori e stato.
Questa è la demenzialità delle multinazionali che credono, ed è vero, di poter fare ciò che vogliono,cioè; un potere multinazionale che non è soggetto al potere Democratico e civile, ed è immune e detta le regole agli stati.
Questa cultura devastante è possibile finchè la stessa cultura di chi ci governa, e della stagrande maggioranza delle forze politiche e sociali, è esattamente il suo specchio. Tradotto; il vecchio putrido e marcio, sapendo che non può comprare VITA ulteriore, allo stato attuale, trascina , vuole trascinare con se, anche la possibilità degli altri di continuare ad evolversi.
Mi domando, perché si deve arrivare alla devastazione ,alla distruzione sociale, dei saperi e delle conoscenze, ogni volta che si arriva alla fine di un ciclo.
Mi domando perché si continua imperterriti a ripetere i drammi della storia.
Il mio maestro delle elementari ci diceva in continuazione ,che la storia è maestra di vita e aggiungeva, solo per chi la conosce.
Siamo ormai vicini alla Deflagrazione finanziaria sia europea che mondiale.
Sarebbe possibile invertire la rotta ma la stragrande maggioranza, non vuole usare la ragione. È drammatico, ma è confermato dalla storia, che ogni cambiamento, avviene solo attraverso grandi devastazioni.L’uomo, l’essere umano, ogni volta che arriva alla fine di un ciclo, ed ha acquisito il sapere e la conoscenza, per andare oltre e continuare l’evoluzione, RITORNA ANIMALE.
I lavoratori di Tychy, esprimono la solidarietà ai lavoratori di Pomigliano, i lavoratori della Serbia chiedono unità di tutti i lavoratori contro la degenerazione sociale e civile.È strano, ma è rimasto l’unico e più che mai attuale, il vecchio MARX.
“Lavoratori di tutto il mondo unitevi”. MA ricordate che se i cambiamenti, non sono frutto dell’uso della ragione, quando succederà, non si guarderà in faccia se uno si chiama Franco e l’altro Antonio. E i cambiamenti senza l’uso della ragione non possono che essere negativi.I segnali di cambiamento in senso civile e evolutivo, ci sono ma sono pochi, mentre il vecchio ormai in putrefazione, ogni giorno distrugge qualcosa .Secondo i Cristiani è la lotta tra il bene e il male, secondo i Marsixisti, che è la pura evoluzione della cultura materiale cristiana , è la lotta per la evoluzione.
Chiedo a questo consiglio di esprimere la solidarietà ai lavoratori della Polonia , della Serbia, ai lavoratori italiani.

Marsilio Gatti , capogruppo consiliare del PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA.Villa Carcina ---26—07--2010

O.D.G-16-11-2010-consiglio comunale DIRITTO ALLA CIVILTA’, DIRITTO ALLA DIGNITA’, DIRITTO ALLA EVOLUZIONE.

Mario Draghi- Governatore della Banca d’Italia- dice citando Giorgio Fuà;” oggi nei paesi ricchi, dobbiamo smetterla di privilegiare il tradizionale tema della quantità di merci prodotte e dedicare maggiore attenzione ad altri temi, che non possono essere considerati secondari dal punto di vista del benessere collettivo, come l’equilibrio con l’ambiente naturale, il senso di soddisfazione o alienazione che caratterizza il lavoro……il reddito nazionale e il benessere collettivo non è la stessa cosa….. privilegiare il passato rispetto al futuro, esclude dalla valutazione del benessere la visione di coloro per cui il futuro è l’unica ricchezza”; i giovani”, “rimane diffusa l’occupazione irregolare, le riforme attuate, diffondendo l’uso di contratti a termine, hanno incoraggiato l’impiego del lavoro, ma senza la graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro, si indebolisce l’accumulazione di capitale umano specifico, con effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità . ”nessun futuro e nessuna crescita è possibile in un paese che non stabilizza i precari, non investe sui giovani e impedisce ogni mobilità sociale”.
La protesta degli immigrati nasce dalle profonde ingiustizie che lo Stato Italiano attua attraverso la legge Bossi-Fini, non permettendo a chi lo desidera di regolarizzarsi e condanna molti di loro alla condizione di clandestini, ora divenuta anche reato. A Brescia sono state respinte 1700 domande a fronte delle 11400 presentate e alle quali si deve aggiungere altre 1300 per un totale di 3000 richieste respinte, per incompatibilità stabilite, all’ultimo momento, in base alla circolare Manganelli, La sanatoria del 2009 poteva aiutare a risolvere almeno in parte tali problemi, ma è stata studiata e gestita per non permettere a loro di uscire dalla clandestinità, ma a trarne il massimo beneficio alle casse dello stato-attraverso i contributi versati a fondo perduto e alla gabella dovuta per presentare la domanda di sanatoria- ovviamente non rimborsabile in caso di rifiuto)-( io la chiamo rapina e rapinare i poveri è da criminali anche se è legalizzatà). Cosi sono stati truffati due volte; dallo Stato e dai parassiti e criminali che in un paese come questo traggono dall’alto l’ispirazione per i loro loschi comportamenti, sicuri della propria impunità. Oltre alla truffa legalizzata si stanno prendendo in giro gli immigrati che hanno pagato dai 2000 alle 4000 euro dietro la promessa di assunzione di tanti datori di lavoro che con la circolare Manganelli rende tutte le domande nulle e le assunzioni irregolari,portandogli via tutto il denaro che loro avevano investito per avere una vita”normale.”









Oppure perché alla data di presentazione della domanda, più di un anno fa, avevano un contratto a tempo determinato-lavori precari che accumuna sia lo straniero che l’Italiano, che non danno dignità alle persone e non gli permettono di potersi evolvere- che ora grazie alle lungaggini delle questure- roba tutta Italiana dei furbi- scade il loro permesso- per rinnovarlo ci vogliono da 9 mesi a 12 mesi-(è come dire campa cavallo che l’erba cresce), non viene considerato valido per ottenere il permesso. Si trattano gli “stranieri” come bestie, sfruttati nei luoghi di lavoro per salari più bassi dei loro colleghi,addetti ai lavori più duri e dequalificati anche se hanno lauree e professionalità alte, sono considerati dei criminali e spremuti quando serve per fare cassa da uno Stato che in cambio non da nulla.(leggere il rapporto della Caritas) , nemmeno la dignità di essere riconosciuti come persone che lavorano che pagano le tasse, contribuiscono alla ricchezza del paese e al benessere di questa nazione. Chiediamo, insieme a loro, che venga concesso il permesso di soggiorno a tutti coloro che hanno partecipato alla sanatoria, che in quanto tale deve “sanare” tutte le irregolarità precedenti, compresa la posizione di chi ha il “ reato” di “clandestinità”, che venga allungata la durata del permesso di soggiorno, visto che le questure ci impiegano dai 9 ai 12 mesi ogni volta per rinnovarlo e che venga esteso a chi perde il lavoro e ne sta cercando un altro.

Chiedo a questo consiglio di approvare tale O.D.G, e che venga mandato:
1) Al Sindaco del comune di Brescia
2) Al Presidente della provincia di Brescia
3) Al presidente della regione Lpmbardia.
4) Al presidente della Repubblica.
5) Al Presidente del Consiglio
6) Al Ministro del Lavoro
7) Al ministro della Istruzione.
8) Al ministro dell’Interno

Dichiarazione rispetto ai caduti in Afghanistan Consiglio comunale del 16-11-2010

“Mi sono rotto” ha scritto un militare che è stato ferito in Afghanistan
“Godetevi lo spettacolo” gridava un parente delle vittime al Ministro.
Articolo-11- della Costituzione Italiana recita” l’Italia ripudia la guerra come strumento di OFFESA alla libertà degli altri POPOLI e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, consente, in condizioni di parità con gli altri stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni rivolte a tale scopo”. Da missione di pace a missione di guerra, dalla guida dell’ONU, a quella della Nato, dall’armamento leggero a quello di assalto, preceduto dai bombardardieri con relativi massacri di civili. Cosi si è evoluta la spedizione Italiana in Afghanistan, discussa la prima volta in Parlamento il 9 Ottobre 2001, di cui concordano la stragrande maggioranza di forze politiche e “sociali”. Noi proponiamo il ritiro unilaterale delle truppe Italiane, la fine della guerra della Nato, un cessate il fuoco e un negoziato politico interno e internazionale- con il concorso del Pakistan e dell’Iran- garantiti dal presidio del territorio da parte di una forza di caschi Blu –con l’esclusione dei paesi attualmente belligeranti-. Altre soluzioni sono semplicemente la prosecuzione della guerra, o peggio ancora, l’ennesimo imbroglio demagogico, cinicamente giocato sulla pelle degli Afghani e degli stessi soldati Italiani. Il primo Ministro Karzai, tratta con i talebani, è stato eletto con i brogli e le ultime elezioni sono state disertate. Come si fa ad andare a votare sotto le bombe e andare a votare gente corrotta assassina del suo popolo?. I soldati afghani sono impreparati e infiltrati. Il conflitto si è esteso al Pakhistan I signori della guerra comandano. L’obbiettivo attuale è comprare i talebani e i civili sono il target dei raid aerei e Droni. Ricordate quando l’America finanziava e armava i talebani perché facessero la guerra ai Russi?. Poi li misero al potere e quando intaccarono i loro interessi si misero a bombardarli. Dei civili della democrazia se ne fottono, quello che contava e conta sono le rapine dei beni altrui, i morti sono fiumi in piena. Il rispetto ai militari Italiani è dovuto perché, sono esseri umani, ma non sono in Afghanistan per portare la pace e la libertà, ma per garantire il vecchio putrido e marcio, che non vuole permettere l’evoluzione e l’acquisizione del sapere e la conoscenza agli altri Popoli, generando devastazione umane e sociali, quindi il responsabile è la politica di chi ci governa e di chi la sostiene. I morti sono la diretta conseguenza di quella politica. Dice il generale Fabio Mini, ex comandante della Nato in Kosovo;” Quando si parla di incrementare o di armare gli aerei, si parla anche di acquistare i Predator armati. A parte i costi e a parte il fatto dei soldi che non esistono e che comunque dovrebbero, invece, essere destinati al miglioramento dell’esercito, dei soldati e delle loro famiglie. Il fatto che oggi si sta parlando di questo, sfruttando i morti per fare acquistare cose che non servono e non serviranno a nessuno. Delle cose fantasiose; 110-F35 per un nemico che non esiste…
E chi vuole vendere e comprare mezzi che costano l’ira di dio e che non serviranno a niente, fa una speculazione su questi morti... I bombardamenti ( guerra umanitaria) come è stato fatto nella ex Iugoslavia per 78 giorni e che hanno prodotto 3500 morti, facendo nascere il Kosovo, con la pseudo sentenza della corte Internazionale dell’AJA che dichiarava la secessione non in contraddizione con il diritto internazionale. E’ una pura barzelletta. Oggi il Kosovo è un esempio talmente negativo e mostro giuridico internazionale che nessuno ne vuole più parlare”. Dovrebbero almeno per umanità, avere il coraggio di dire: abbiamo fatto una puttanata, anche se in Italia le puttanate come le porcate abbondano.” La domanda fatta fatta dalle autorità di Belgrado, che chiedevano se la proclamazione unilaterale d’indipendenza violasse la risoluzione 1244 del consiglio di sicurezza dell’ONU, che riconosceva la sovranità di Belgrado, era sbagliata,ma, se quella proclamazione di indipendenza violava l’intero diritto internazionale e gli equilibri mondiali.




E’ cosi, è un caos giuridico aperto proprio con i bombardamenti NATO”. La questione della catastrofe umanitaria era artefatta-l’invenzione della strage di Racak e il ricatto di Rambouillet- è stata ingigantita. Agli errori e agli orrori non c’è mai fine. Domanda: con i risultati del Kosovo e dei paesi Balcani, tutti tenuti a distanza dall’unione Europea, perché non hanno gli standard – standard da noi creati e voluti col ferro e fuoco- per poter convivere con gli altri popoli, non è che sia l’esempio da portare in Asia centrale dove già esistono tensioni tutte intorno?. Il Gen-Angioni dice;” dotare gli aerei di bombe, suona come rappresaglia. Bombardare in modo indiscriminato è contro il diritto internazionale e non si creda alla balla dei bombardamenti mirati”. Dal 2001 ad oggi, sono morti in Afghanistan, 2512 soldati, di cui 1700 soldati Americani e 812 soldati di altre nazioni. Sono morti 34200 civili di cui; 14200 direttamente e 20000 indirettamente. –Bombe intelligenti e bombardamento mirato- Gli Stati Uniti è l’unico paese che hanno un cimitero “aperto”, sono previsti piani di espansione, sono stati acquistati 50 ettari di terreno ad Harlington, per poter ospitare altre salme, perché, loro, non vedono la fine delle vittime. Si chiama capitalizzazione delle vittime. Ora vogliono anche in Italia, fare un mausoleo, vuol dire che anche noi abbiamo le vittime a numero aperto. Porcheria del capitale. Tre operai al giorno muoiono sul lavoro, per questa porcheria. La costituzione Italiana è la migliore al mondo, per civiltà, solidarietà, evoluzione umana. Tale costituzione è stata possibile perché, tutte e tre le culture italiane; cattolica, comunista, socialista-liberale, avevano subito e pagato loro stessi, sulla loro pelle, il furore devastante e le nefandezze della cultura Nazifascista.
Senza questo vissuto comune, non esisterebbe questa costituzione. Una costituzione che è rimasta sulla carta per più di 60 anni, facendosi belli nelle celebrazioni e ricorrenze, MA MAI è stato definito che tale costituzione, la sua storia le sue radici, venissero studiate e insegnate a scuola, come valore fondamentale, cultura delle persone e dello stato. Solo il sano conflitto sociale e democratico, ha permesso di attuarene una piccola parte di essa. I partiti politici da 60 anni, agiscono come venditori di tappeto, se ne ricordano quando inizia lo scontro tra di essi, per dire: “noi siamo diversi”, ma costruiscono insieme la strada per distruggere la costituzione italiana. In questo modo non si costruisce la coscienza umana della civiltà, solidarietà, della evoluzione nella pace. Per la prima volta nella storia, le persone che la sera andranno a dormire a stomaco vuoto- dormire e avere fame è devastante- saranno più di 1 Miliardo, questa è la constatazione di Robert Bruce Zoellick- presidente della banca mondiale- che poi precisa; che l’obbiettivo del millennio, per lo sviluppo- sradicare la fame entro il 2015- non sarà raggiunto, anzi, secondo le previsioni- 60 milioni di esseri umani- pari all’intera popolazione Francese, andranno a raggiungere la massa di condannati alla povertà estrema. La guerra in Afghanistan, ci costa 2 Milioni di Euro al giorno. Con 2 milioni di euro al giorno, si possono risolvere, ancora, tanti problemi umani, creando amore e non odio.

Gatti Marsilio- capogruppo consiliare del Partito della Rifondazione Comunista

Dichiarazione di voto, sull’atto di indirizzo alla giunta comunale, in merito alla riduzione del canone di affidamento della gestione del servizio,

... tra l’amministrazione comunale e l’azienda servizi farmaceutici. 29-11-2010 P.R.C

Forme di gestione
Non si tratta di un annuncio pubblicato su qualche giornale specializzato ma la sintesi di quella che,negli ultimi anni, è stata la forma mediante la quale molti comuni italiani hanno risolto il problema della gestione delle farmacie comunali di cui erano titolari o di quelle ottenute in seguito all’esercizio del diritto di prelazione. Ora però, non è più possibile perché una norma approvata alla fine dell’anno scorso riconduce la gestione delle farmacie comunali alle originarie forme previste dall’art.10 della 8 novembre 1991, n° 362 e cioè: a) in economia, b) a mezzo di azienda speciale, c) a mezzo di consorsi trà i comuni per la gestione delle farmacie di cui sono titolari; d) a mezzo di società di capitali costituite tra il comune e i farmacisti, che al momento della costituzione della società, prestino servizio presso farmacie di cui abbia la titolarità. All’atto della costituzione della società cessa il diritto del rapporto di lavoro dipendente tra il comune e i farmacisti. La questione delle farmacie comunali appare sempre più complessa. Una recente legge ha ricondotto la loro gestione alle forme previste col riordino del servizio farmaceutico del 1991
La storia
A questo punto occorre però ripercorrere brevemente la “storia” delle farmacie comunali, dalle origini fino ai giorni nostri. Dopo l’Unità d’Italia nel 1861, nel processo di creazione del corpo normativo del Regno d’Italia a partire dalla legge22.12.1888, n. 5849 (cosiddetta legge Crispi-Pagliani) si possono trovare infatti gli elementi che permisero l’apertura della prima farmacia comunale a Reggio Emilia nel 1900, per giungere poi ad una specifica previsione nella legge22.5.1913, n. 468 (legge Giolitti).
Tale previsione trovava successivamente conferma nel Regio decreto del 1925 sull’assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei comuni e delle province. Da queste leggi traspariva chiaramente l’intenzione di garantire al cittadino il servizio essenziale della dispensazione dei farmaci, consentendo ai comuni di
aprire farmacie anche in deroga alla pianta organica prevista
fin dalla legge Giolitti e poi recepita dal Testo Unico delle leggi sanitarie del1934. La principale motivazione consisteva nella volontà di garantire, tramite i comuni che lo volessero,l’assistenza farmaceutica agli indigenti in un contesto attinente più alla beneficenza che all’attuale concetto di salute, sancito dalla Costituzione. Sempre in questo spirito, nel 1968 la riforma Mariotti, con la legge 2.4.1968, n. 475, stabilì che l’apertura delle farmacie comunali avvenisse invece a seguito della revisione biennale della pianta organica, garantendo ai comuni il 50% delle farmacie di nuova istituzione o vacanti sulle quali potevano esercitare il diritto di prelazione. Negli anni seguenti il 1968 ,essendo ancora in atto l’espansione demografica, si aprirono numerose farmacie comunali che vennero però, correttamente, gestite o in economia, e cioè direttamente dal comune con proprio personale e con bilancio gravante su quello comunale, ovvero mediante aziende speciali, conosciute meglio come aziende municipalizzate,interamente possedute dai comuni. L’immagine pubblica delle farmacie comunali era così confermata,anche nella sostanza, dalla gestione
diretta, oppure dall’azienda speciale totalmente controllata dal comune.
Le privatizzazioni
Successivamente, la legge 8.6.1990, n. 142 sull’ordinamento delle
autonomie locali, previde in quali forme i servizi pubblici locali, tra cui le farmacie, dovessero essere gestiti. La citata legge 362/1991
introdusse così i medesimi criteri applicandoli alle farmacie comunali. Gli anni ’90, sulla spinta della legislazione comunitaria, spirito liberista, si fanno strada le cosiddette


privatizzazioni e nell’ambito di un processo culturale che cominciò a far venire meno la percezione del ruolo sociale svolto dalle farmacie pubbliche,
si giunse tra il 1989 ed il 1990 a prevedere la facoltà, per i comuni, di alienare la titolarità delle farmacie possedute. Alcuni piccoli comuni se ne avvalsero, ma sempre in modestissima misura anche per la forte contrarietà che vedeva, su questo argomento,
spesso compatte le forze politiche in maniera trasversale, ma anche di comportamento ipocrita e solo per immagine dato la forte contrarietà dei cittadini, che tradotto: io sono contrario ma poi a livello nazionale è bene che vengano privatizzate.
Il susseguirsi Non si tratta di un annuncio pubblicato su qualche giornale di norme in materia di servizi pubblici, sempre più finalizzate all’ingresso dei privati, portò i comuni ad avvalersi della legislazione che, continuamente modificata, apriva ulteriori possibilità di gestione delle farmacie comunali mediante società miste comune/ privati. In alcuni casi i comuni mantennero la maggioranza nelle società di gestione, in altri solo una quota minima del 20%.
Si badi bene che, secondo questo processo di privatizzazione,
seppur parziale, il comune manteneva la titolarità conferendo
la gestione per un periodo, variabile sino a 99 anni, a società
per azioni appositamente costituite e da società multi servizi .
Se da un lato è vero che la società di gestione doveva sottoscrivere un contratto di servizio nel quale il comune, in qualità di titolare delle farmacie, fissava i requisiti di qualità che la gestione doveva garantire, è altrettanto vero che non risultano frequenti i casi di comuni che abbiano fatto valere appieno la propria funzione di controllo, in particolare nei casi in cui erano presenti in misura minoritaria. Il processo di dismissione, seppur parziale, è avvenuto concedendo la gestione alle società partecipate a fronte di
un corrispettivo che garantiva la gestione per tutta la durata della concessione. Viene da chiedersi allora se si sia trattato di una vendita di fatto (99 anni sono quattro generazioni), piuttosto che di locazione d’impresa. E questo, laddove il comune è rimasto socio del privato. In alcuni casi invece, avvalendosi della norma contenuta in una delle modifiche al D.L. 25.6.2008, n. 112, si è giunti al conferimento in toto della gestione a privati individuati mediante forme ad evidenza pubblica, venendosi così a creare le condizioni per le quali si può ora tranquillamente parlare di affitto d’impresa, anche in relazione a casi in cui la gestione è stata affidata per trenta o più anni.
Se ne sono avvalsi prevalentemente i piccoli comuni a fronte di un corrispettivo in unica soluzione, oppure annuale, calcolato mediante una quota fissa più una percentuale determinata in modo variabile..
Le società dei comuni
Già nella legge finanziaria per il 2008 (legge 24.12.2007, n. 244) al comma 27 dell’art. 3 si ponevano forti limitazioni ai comuni per la costituzione di società che non fossero strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali.
A questo punto viene da chiedersi in che modo una farmacia,
affittata ad un privato, riesca a perseguire le finalità istituzionali del comune, se svolge il servizio e la finalità del profitto, come una farmacia privata,
La recente legge di conversione del D.L. 31.5.2010, n. 78 (legge 30.7.2010, n. 122), e nota come manovra finanziaria, ha introdotto ulteriori e drastiche limitazioni alla costituzione di società, di qualsiasi genere, da parte dei comuni con popolazione inferiore ai 30.000 abitanti e di quelli con popolazione tra 30.000 e 50.000 abitanti, stabilendo l’assoluto divieto per i primi e ponendo il limite di una sola società per i secondi. Le società eccedenti tali limiti dovranno essere sciolte entro il 31.12.2011.




Il testo di legge dispone anche la costituzione di una commissione ministeriale per stabilire le modalità di dismissione ed eventuali deroghe a tale obbligo. Appare del tutto evidente allora come i comuni minori si trovino così nell’impossibilità anche di costituire società partecipate con i dipendenti. Se a questo si aggiunge l’obbligo del rispetto del patto di stabilità che impedisce, di fatto, le assunzioni di nuovo personale
viene meno anche la possibilità della gestione in economia.
Il ritorno alle origini
Nella premessa ho già detto come la legge della fine del 2009 (legge 20.11.2009, n. 166) ha ricondotto la gestione delle farmacie comunali alle forme previste col riordino del servizio farmaceutico del 1991. Forme sulle quali pendono forti dubbi di applicabilità per i motivi sopra descritti, relativi all’impossibilità di costituire società e ad assumere farmacisti.
La norma di cui qui si argomenta appare poi l’unica forma, per le farmacie dei comuni, nonostante per altri servizi permanga la possibilità di affidamento a imprenditori o società a capitale totalmente privato. Ed è quello che vogliono fare con tutti i servizi e beni comuni
Come; la sanità, la scuola, le pensioni, l’acqua, ecc. Tale interpretazione sembra anche essere confermata dal regolamento di attuazione di tale norma (art. 23-bis D.L. 25.6.2008, n. 112 nel testo convertito in legge e aggiornato) pubblicato sulla gazzetta ufficiale n. 239 del 12 ottobre 2010 (D.P.R. 7 settembre 2010 n. 168). La legge 166 con l’art. 20, del 20 novembre 2009- ha infine fatto salve le gestioni precedentemente affidate a società partecipate da soggetti operanti nel campo della distribuzione intermedia dei medicinali prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo219/2006.
Conclusioni
Alla luce delle considerazioni fin qui esposte, appare evidente come la gestione da parte dei comuni delle farmacie comunali sia sempre più problematica, essendo stretti tra l’impossibilità di realizzare nuove alchimie giuridiche di gestione e quella di gestire direttamente le farmacie non potendo assumere, di massima, nuovo personale.- comuni che dovrebbero essere privilegiati dalla legislazione come dice la costituzione, ovviamente dovrebbero eliminare o ridurre drasticamente le province- e al governo ci sono quelli che blaterano di autonomia, ma quando si tratta di legiferare a favore dei comuni e delle risorse,che dire?- Ci si chiede allora che senso abbia, ancora oggi, la previsione della prelazione a favore dei comuni, considerato anche il rallentamento della crescita demografica del paese e leggi e norme che impediscono tale gestione.
Voto contro, anche se, stante l’attuale legislazione è l’unica soluzione oggi possibile, sia di chi governa , sia di chi si dichiara “diverso” la logica è sempre quella.,l’unica distinzione è ,”io so governare meglio di te”.cioè : so fare meglio gli interessi del privato. La cultura del bene comune non esiste.

Marsilio Gatti capogruppo consiliare del Partito della Rifondazione Comunista.

Discorso fatto alla manifestazione provinciale a Villa Carcina il 10-aprile 2010 –NO AL RAZZISMO ISTITUZIONALE.

Oggi è una giornata per ricordarci e far ricordare i tempi bui della storia, che ha prodotto decine di milioni di morti, il Razzismo istituzionale come risposta alla crisi economica da loro prodotta.Creano problemi economici e sociali per far scoppiare la guerra tra i poveri in modo che i poteri forti, i dementi, le teste vuote, i criminali, gli evasori,cioè; la lega dei furbi legalizzati, tutti insieme per impedire l’evoluzione della civiltà.Questa giornata contro il razzismo istituzionale non basta, non bastano le celebrazioni della liberazione, le manifestazioni di solidarietà, ci vuole una sana “rabbia” di cui si nutre l’impegno delle persone, per far ritornare la conoscenza della memoria, altrimenti, non c’è sapere, non c’è futuro, ma macerie.Negli occhi di molti di noi si legge la forza dirompente della volontà di cambiare, di usare il sapere accumulato per una diversa economia, diverso modo di lavorare, di produrre, di muoversi, di aumentare i rapporti umani tra i popoli, di continuare a sognare una società diversa, rispettosa della dignità delle persone, dei diritti per tutti, cioè continuare nella evoluzione..Riprendere la memoria, ci permette di non rivivere di nuovo la storia. Una storia demenziale dell’odio, del razzismo, della caccia al diverso, la storia dell’orrore.Quel che è successo a Rosarno, resterà scritto nei libri di storia della Repubblica Italiana, di come era ed è ancora la realtà sociale, culturale e politica dell’Italia, del più assurdo degrado civile, democratico ed istituzionale, di cui le organizzazioni criminali operano sul territorio in “assenza dello stato”.
Cosa fa il ministro dell’interno? Fa eseguire la piu grande deportazione di esseri umani senza che lo stato abbia colpito gli sfruttatori, la criminalità organizzata.
Avrebbero dovuto requisire i loro patrimoni mobili ed immobili, invece hanno requisito le paghe dei lavoratori migranti, la loro dignità.
“E le mafie ringraziano perché mai mai, si sarebbero aspettate che ad essere loro complici fedeli fossero genti del Nord, raccolte in un partito a progettare la condanna, la persecuzione, l’odio, alla clandestinità”
COSA POTEVANO CHIEDERE DI PIU’ QUESTE ORGANIZZAZIONI ALLO STATO?
Hanno avuto il condono fiscale, il condono penale e la messa all’asta dei loro beni. È statala più grossa operazione di legalizzazione della illegalità
dalla nascita della Repubblica Italiana.
Oggi è un bel giorno, essere qui in tanti ci si ricarica,
si torna a respirare e ti da di nuovo il coraggio di continuare nell’impegno politico e sociale. Impegno quotidiano a sostituire l’io con il noi,
la disoccupazione con il lavoro, l’esclusione con l’accoglienza,
lo sfruttamento con la giustizia sociale l’egoismo con la responsabilità,
l’individualismo con l’apertura agli altri,
l’intolleranza con il dialogo, il razzismo con i diritti per tutti,
il cinismo con la solidariet, la competizione con la cooperazione,
il consumismo con nuovi stili di vita, la distruzione della natura con la sua protezione, i miei interessi con il bene comune,
la paura con l’evoluzione, la guerra con la pace.
L’essere umano è uno solo, non esistono le razze, non esistono i diversi. Gli uomini , le donne sono un’unica specie, con i suoi colori, le sue storie, i propri vissuti, rappresentano l’esplosione della vita,l’esplosione dell’amore.
Un altro mondo è possibile.

venerdì 23 luglio 2010

Vinta la battaglia delle Arance Metalmeccaniche

Comune di Villa Carcina
Provincia di Brescia


DETERMINAZIONE N. 303
AREA POLIZIA LOCALE
Data di registrazione 19/07/2010

ORIGINALE

Oggetto : PAGAMENTO SPESE DI GIUDIZIO A SEGUITO SENTENZA DEL GIUDICE DI PACE


IL RESPONSABILE DELL’AREA

VISTA la deliberazione di Consiglio Comunale n. 6 in data 04/03/2010, dichiarata immediatamente eseguibile, con la quale è stato approvato il Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario in corso e il Bilancio Pluriennale 2010/2012;

VISTA la delibera di G.C. n. 60 in data 26/04/2010, dichiarata immediatamente eseguibile, con la quale è stato approvato il Piano Esecutivo di Gestione 2010, definendo gli obiettivi gestionali sia in termini finanziari che di risultato e sono stati, altresì, individuati i centri di responsabilità costituiti anche dal complesso dei capitoli attribuiti ad uno stesso Responsabile;

VISTO l’atto del Sindaco prot.6492 del 31.03.2010 con il quale si conferisce al sottoscritto l’incarico per la posizione organizzativa dell’area ;

VISTA la sentenza n° 138/10 n°98/10 Ruolo gen.del 30.06.2010 depositata il 07.07.2010 in cui il Giudice di Pace di Gardone Val Trompia ha accolto il ricorso presentato dal Sig. Gatti Marsilio con annullamento del Verbale di contestazione n° 4/2010 del 27.02.2010;

DATO ATTO che nella sentenza il Giudice condanna il Comune di Villa Carcina al pagamento nei confronti del Sig.Gatti Marsilio delle spese relative al presente giudizio, che liquida in complessivi €150;

TENUTO CONTO che risulta attribuito alla Responsabile dell’Area Amministrativa Rag. Anna Pedersoli la gestione del capitolo 1.01.08.03 - 3390 denominato ”Spese liti ed arbitraggi”e che la stessa autorizza lo scrivente, Responsabile dell’Area polizia Locale, Enrico Consoli, all’utilizzo del capitolo in questione nella misura di € 150,00;

DETERMINA

DI IMPEGNARE, per le motivazioni sopra esposte l’importo di € 150 considerata la disponibilità sul capitolo 1.01.08.03 - 3390 denominato ”Spese liti ed arbitraggi” codice Siope 1331.

DI DARE ATTO CHE il pagamento dell’ impegno di spesa discendente dall’approvazione della presente determinazione avverrà in unica soluzione entro il mese di Agosto salvo imprevisti al momento non preventivabili;

DI TRASMETTERE alla Responsabile del settore Finanzi.rio Dott.ssa Katyuscia Dallera, il presente provvedimento per l’apposizione del prescritto visto di regolarità contabile e attestazione della copertura finanziaria ai sensi dell’ art. 151 comma 4 del D. Lgs. 267/2000;

DI TRASMETTERE la presente determinazione ai capigruppo consiliari ai sensi dell'art. 125 del d.lgs. 267/2000 e di apposita disposizione interna.

DI DARE ATTO ai sensi dell'art. 3 della legge 241/90 sul procedimento amministrativo che qualunque soggetto ritenga l'atto amministrativo illegittimo e venga dallo stesso direttamente leso, può proporre ricorso al T.A.R. - Sezione di Brescia - al quale è possibile rappresentare i propri rilievi in ordine alla legittimità del presente entro e non oltre 60 giorni dall'ultimo giorno di pubblicazione all'Albo Pretorio.

Il Responsabile area amministrativa
Rag. Anna Pedersoli

Villa Carcina, 13/07/2010
RESPONSABILE DEL SETTORE
Enrico Consoli




Comune di Villa Carcina
Provincia di Brescia


Oggetto: PAGAMENTO SPESE DI GIUDIZIO A SEGUITO SENTENZA DEL GIUDICE DI PACE



VISTO DI REGOLARITA’ CONTABILE ATTESTANTE LA COPERTURA FINANZIARIA

Visto si attesta la regolarità contabile e la copertura finanziaria della determinazione di cui all'oggetto ai sensi dell'art. 151, comma 4°, e dell'art. 153, comma 5°, del T. U. approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.
La spesa ammonta a complessivi Euro ________, ed è imputabile:

I M P E G N I D I S P E S A

ESERCIZIO DESCRIZIONE CAPITOLO
RISORSA IMPEGNO
ACCERTAM. IMPORTO
2010 SPESE LITI E ARBITRAGGI 10108033390 21596 150













Villa Carcina, 19/07/2010

IL RESPONSABILE DELL'AREA FINANZIARIA
DOTT.SSA KATYUSCIA DALLERA








Comune di Villa Carcina
Provincia di Brescia

DETERMINAZIONE N. 303
AREA POLIZIA LOCALE
Data di registrazione 19/07/2010



Oggetto: PAGAMENTO SPESE DI GIUDIZIO A SEGUITO SENTENZA DEL GIUDICE DI PACE






Su conforme attestazione del Messo Comunale, incaricato della pubblicazione, si certifica che la presente determinazione è stata affissa all’Albo Pretorio Reg.Pub.nr. 469 in data 21/07/2010 e vi rimarrà per 15 giorni consecutivi.

Della presente determinazione viene data comunicazione in elenco ai capigruppo in data 21/07/2010, giorno d’affissione all’Albo Pretorio.

La determinazione è divenuta esecutiva il 19/07/2010
La Responsabile dell’Area Amministrativa
Rag.Anna Pedersoli

Solidarietà Lavoratori Pomigliano

Solidarietà ai lavoratori di Pomigliano e ai lavoratori di Tychy


L’ALTERNATIVA c’è.
( sia sociale che economica)
NON SOLO AL PIANO MARCHIONNE. (Fiat

Nello stabilimento fiat campano, non si è discusso di produttività o di flessibilità, di un altro modo di produrre, ma di un altro contratto nazionale, di un’altra legge dello stato, di un’altra Costituzione, sostenuto dai cortigiani del potere, dove il liberismo sia la pura legge che governa non solo il mercato ma la vita delle persone.
Lavori e non hai diritti, oggi mi servi, domani te ne vai, non sei un essere umano ma una merce. Le hanno attuate in Polonia con i lavoratori polacchi, oggi lo vogliono attuare in Italia con i lavoratori italiani. La fiat sa che se non ha le basi produttive in Italia perderà anche il mercato nazionale. Il valore universale è la competitività, che si riduce solo ad un criterio; vince chi riesce ad aumentare la produttività, mantenendo più basso possibile il costo del lavoro. Se questa è la gara ,l’Europa non può vincerla,perché il lavoratore europeo dovrebbe avere paghe e diritti di un operaio cinese ,indiano o vietnamita. Pertanto che si possa impegnare l’Europa, produrrà solo disastri sociali e instabilità politica, divisioni, muri su muri, per poi sfociare nel disastro complessivo che con l’unità dell’Europa non si voleva più ripetere,cioè: le guerre fratricide. Si è costruito l’Europa finanziaria e non l’Europa dei popoli, delle loro culture, della loro storia, dei loro vissuti .Non c’è alternativa dicono i liberisti Basterebbe una piccola legge sulle delocalizzazioni che dicesse che: tutte le produzioni di cose, oggetti, materiali, beni comuni, servizi ecc,che vengano prodotti fuori dalla Unione Europea, o nella unione Europea,senza il rispetto della dignità umana le libertà individuali e sociali, un salario decoroso, dignitoso,umano,che permetta alle persone di formarsi una famiglia, di programmare il loro futuro non potranno essere vendute ne commercializzate nel mercato Europeo.( Non è niente altro che la pura evoluzione della prima parte della nostra costituzione.) Non c’è alternativa dicono i liberisti . Si sarebbe dovuto globalizzare i diritti prima delle merci e della finanza. Secondo gli economisti, non di regime ne al soldo della ideologia liberista, dicono che : per contrastare efficacemente la Deflazione da debiti, paragonabile a quella degli anni trenta ed evitare una Deflagrazione a catena nella zona euro, bisogna imporre la fine del tracollo dei salari, tramite un rafforzamento di contratti nazionali collettivi, minimi salariali decenti, decorosi, umani, che permettano alle persone di programmare la loro vita, vincoli ai licenziamenti e nuove norme generali a tutela del lavoro e dei processi di sindacalizzazione, come la legge sulle rappresentanze sindacali e la democrazia in azienda. Spostare i carichi fiscali dal lavoro ai guadagni di capitale e alle rendite, dai redditi ai patrimoni, dai contribuenti con ritenuta alla fonte, agli evasori ,dalle aree ricche alle aree povere di tutta l’unione europea. Predisporre un piano di sviluppo europeo fondato sulla produzione pubblica di beni collettivi e di produzioni ecosostenibili. Non c’è alternativa dicono i liberisti. Ma l’alternativa c’è alla loro ideologia distruttiva e si chiama, “ la 2 Rivoluzione Industriale.” La prima rivoluzione industriale era, ed è ancora basata sulle energie fossili, carbone petrolio. (è come il vecchio che arrivata la sua ora, e che deve lasciare , insieme a lui vuole trascinare anche il futuro. L’evoluzione)La “ la 2 rivoluzione industriale,pura conseguenza evolutiva della prima, che è la conoscenza dei saperi accumulati, è basata sulle energie rinnovabili, ciò vuol dire cambiare il sistema di produrre e di consumare ( c’è il mondo intero da rifare) e non c’è bisogno di fare le guerre per averle, (pensate solo alla montagna di miliardi risparmiati per mantenere forze militari, produrre armi, disintegrazione di territori e aumento della invivibilità socioeconomica e ambientale. Pensate agli stipendi, pensioni, liquidazioni di dirigenti dello stato, manager parlamentari, burocrati, auto blu,corruzione, evasione fiscale e puttanate varie. quanti miliardi a disposizione per la comunità , ritornando al vecchio principio della borghesia liberale, che se l’operaio prende 1, il massimo dirigente,ecc.. non deve prendere più di 5, perché oggi noi lavoriamo e viviamo per garantire la bella vita a questi Dementi.“Alla parola società non corrisponde nulla “ “,Al liberismo non c’è alternativa”,Questa sentenza apocalittica detta da Margaret Thatcher e sostenuta da dottrine scientifiche, che per scientifiche sono considerarle solo quelle che sapevano inventare un meccanismo per fregare il prossimo, erano e sono la giustificazione di scelte dettate dai detentori del potere. Prima liberismo (a parole, con grande dispendio di diagrammi e formule matematiche, ma senza mai rinunciare agli aiuti di stato e alle pratiche monopolistiche); poi dirigismo e capitalismo di stato (per salvare banche, assicurazioni e giganti dell’industria dai piedi d’argilla dal precipizio della crisi); per passare ora a un vero e proprio saccheggio, usando come fossero bancomat, salari, pensioni, servizi sociali e beni comuni, persone, per saldare i debiti dello stato, degli stati messi in crisi dalle banche appena salvate. Così la ricetta che non contempla alternative oggi è libertà dell’impresa; che va messa al di sopra di sicurezza, libertà e dignità, ovviamente dei lavoratori, inopportunamente tutelate dall’art. 41 della Costituzione italiana. A enunciarlo in forma programmatica è stato Berlusconi, subito ripreso dal ministro Tremonti e, a seguire dall’autorità sulla concorrenza che non ha mai mosso un dito contro un monopolio. A tradurre in pratica questa ricetta attraverso un aut aut, senza condizioni, subito salutato dagli applausi degli imprenditori di Santa Margherita Ligure è stato l’amministratore delegato della fiat, il Valletta redivivo del nuovo secolo. Eccola! Limitazione drastica del diritto di sciopero e di quello di ammalarsi,(è anticostituzionale, ma per questi “signori” ,la Costituzione va azzerata e in fretta. Anno ancora la cultura fascista). Una organizzazione del lavoro che sostituisce l’esattezza cronometrica del computer alla scienza approssimativa dei cronometristi (quelli che un tempo alla Fiat si chiamavano i “vaselina”, perché si nascondevano dietro le colonne per spiare gli operai e tagliargli subito i tempi se solo acceleravano un poco per ricavarsi una piccola pausa per respirare). Una turnazione che azzera la vita familiare, subito sottoscritta da quei sindacalisti e ministri che due anni fa erano scesi in piazza per “difendere la famiglia”: la loro, o le loro famiglie ovviamente.. E’ un ricatto; ma non c’è alternativa. Gli operai non la possono rifiutare e non l’hanno rifiuta, (38% di no non sono pochi) anche se la Fiom e i Cobas giustamente, non lo hanno sottoscritto ( Almeno rimarrà una testimonianza di forze sociali che si sono opposte alla schiavitù e alla distruzione della carta costituzionale. ) L’alternativa è il licenziamento dei cinquemila dell’Alfasud- il piano B di Marchionne-e di altri diecimila lavoratori dell’indotto, in un territorio in cui l’unica vera alternativa al lavoro che non c’è , è l’affiliazione alla camorra .Per anni continuano a ripeterci “non c’è alternativa” sono stati banchieri centrali, politici di destra e sinistra , sindacalisti , professori universitari e soprattutto bancarottieri. Adesso, a confermarlo con un referendum, (dopo aver rinnegato per 30 anni la prassi democratica) ,attuando la prassi di regime, incostituzionale e illegittimo chiamano i lavoratori stessi che di questo sopruso sono le vittime designate, a decidere sotto ricatto se sono esseri umani. Ecco la democrazia del pensiero unico: votate pure, tanto non c’è niente da scegliere
“Effettivamente al piano Marchionne non c’è alternativa”. Nessuno ci ha pensato neanche quando il piano non era ancora stato reso pubblico. Nessuno ha lavorato per prepararla, anche quando la crisi dell’auto l’aveva ormai resa impellente. Nessuno ha mai pensato che sarebbe stato necessario averne una, anche se era chiaro da anni che prima o poi più prima che poi- la campana sarebbe suonata: non solo per Termini Inmerese, ma anche per Pomigliano.Ma a che cosa non c’è alternativ? Al “piano A” di Marchionne? Un piano a cui solo se si è in MALAFEDE opuri Ipocriti, si può dare credito. Prevede che nel giro di quattro anni Fiat e Chrysler producano –e vendano- sei milioni di auto all’anno: 2.2 milioni Chrysler, 3.8 milioni la Fiat, Alfa e Lancia: un raddoppio della produzione. In Italia 1.4 milioni di auto: più del doppio di oggi. ( domanda : se si continua a tagliare stipendi e diritti ,chi le può comperare? lo spirito santo?) ( masochismo liberista ) La metà da esportare in Europa: in un mercato che già prima della crisi aveva un eccesso di capacità del 30/35%, che dopo la sbornia degli incentivi alla rottamazione è già crollato del 15% ( quello della Fiat del 30%) e che si avvia verso un periodo di lunga e intensa deflazione. Quello che Marchionne esige dagli operai, lo vuole subito. Ma quello che promette, al governo, ai sindacati,( cortigiani) all’opinione pubblica e al paese, è invece subordinato alla “ripresa” del mercato, cioè alla condizione che in Europa tornino a vendere 16 milioni di auto all’anno. Come dire:”il piano A” non si farà mai.( Non è una novità). Negli ultimi dieci anni, per non risalire più indietro nel tempo , di piani industriali la Fiat ne ha già sfornati a iosa , ogni volta indicando il numero di modelli, di veicoli, l’entità degli investimenti e la riduzione di manodopera previsti. Tranne l’ultimo punto, che era la vera posta in palio, degli obbiettivi indicati non ne ha realizzato, ma neanche perseguito, nemmeno uno. Ma è un andazzo generale; se i programmi di rilancio annunciati da tutte le case automobilistiche europee andassero in porto, nel giro di un quinquennio si dovrebbe produrre e vendere in Europa 30 milioni di auto all’anno; il doppio delle vendite pre -crisi. UNA AUTENTICA FOLLIA.
Dunque il “piano A” non è un piano e non si farà. L’alternativa in realtà c’è, ed è il “piano B”. se a chiudere non sarà Pomigliano ,perché Marchionne riuscirà a farsi finanziare da banche e governo(che agli errori delle banche può sempre porre rimedio, con il denaro dei contribuenti) i 700 milioni di investimento ipotizzati a far funzionare l’impianto(cosa tutt’altro che scontata) a cadere sarà qualche altro stabilimento italiano: Cassino o Mirafiori. O, più probabilmente, tutti e tre.
La spiegazione è già pronta: il mercato europeo non ha funzionato , come si era previsto. ( Hai voglia!) Il mercato europeo dell’auto è in irreversibile contrazione; l’auto è un prodotto obsoleto che nei paesi ad alta intensità automobilistica non può che perdere colpi ; “tirano” per ora ,solo i paesi emergenti (fino a che il disastro ambientale peraltro imminente, non li farà recedere anch’essi) , ma le vetture che si vendono là non sono certo quelle che si producono qui; ne in Italia ne in Polonia.
Poi c’è il piano “C” (non è scritto) , che io definisco : barbara oppressione sociale” per la definizione di uno stato incivile,che tradotto in parole semplici, lavorano e lavoreranno solo quelli che accettano tutto quello che decide l’azienda,quando questi lavoratori non c’è la faranno più e si ribelleranno, allora si creerà di nuovo una società ad hoc che rivelerà lo stabilimento e i macchinari e assumerà di nuovo solo chi accetterà le sue condizioni. A Genova col G8 è stata fatta la macelleria messicana , la fiat sta attuando la macelleria sociale. (Sarebbe bello che al lavoro con le paghe e i non diritti , al posto dei lavoratori di Pomigliano, ci mettessimo tutti quei sindacalisti,politici,intellettuali,professori,che dicono è giusto perché questo è il mercato. Anche se la cosa non inciderà sulle scelte dei prossimi mesi , è ora di dimostrare che non è vero che non c’è alternativa. L’alternativa c’è ed è la conversione ambientale del sistema produttivo (e dei nostri consumi) a partire dagli stabilimenti in crisi e dalle fabbriche di prodotti obsoleti(maturi) o nocivi,tra i quali l’automobile occupa il secondo posto ,dopo gli armamenti. I settori in cui progettare , creare opportunità e investire non mancano; dalle fonti di energia rinnovabili all’efficienza energetica, dalla mobilità sostenibile alla agricoltura a chimica e chilometri zero, dal riassetto del territorio all’edilizia ecologica.(Non ripeto il discorso fatto sul P:G:T, alternativo letto in questa aula). Tutti settori che hanno un futuro certo, perché il petrolio costerà sempre più caro ( e persino le emissioni a un certo punto verranno tassate ) , mentre le fonti rinnovabili costeranno sempre meno e l’inevitabile perdita di potenza di questa transizione dovrà essere compensata dall’efficienza nell’uso dell’energia. L’industria meccanica ( come quella degli armamenti ) può essere facilmente convertita alle produzioni di pale e turbine eoliche e marine, di pannelli solari , di impianti di cogenerazione. Poi ci sono autobus, treni, tram e veicoli condivisi con cui sostituire le troppe auto, assetti idrologici da salvare invece di costruire nuove strade, case e città da riedificare ( densificando l’abitato) dalle fondamenta. Ma chi finanzierà tutto ciò?.Se solo alle fonti rinnovabili fosse stato destinato il miliardo di euro che il governo italiano (peraltro uno dei più parsimoniosi in proposito ), ha gettato nel pozzo senza fondo delle rottamazioni, ci saremmo risparmiati probabilmente i due o tre miliardi di euro di penali che l’Italia dovrà pagare per aver mancato gli obbiettivi di Kyoto. SE invece di destinare 20 miliardi per la costruzione delle centrali nucleari ( che alla fine ci costerà più di 60 miliardi di euro),per mantenere in vita il vecchio che sta morendo venissero investite nelle produzioni ecosostenibili creerebbe centinaia di migliaia di posti di lavoro, e una volta innescato il processo crea milioni di nuovi posti di lavoro sostituendo il vecchio che sta morendo .per proseguire l’evoluzione, rilanciando la ricerca e la scuola . Ma anche senza incentivi, le fonti rinnovabili si sosterranno presto da sole e i flussi finanziari oggi instradati a cementare il suolo, a rendere irrespirabile l’aria delle città, impraticabili le strade e le piazze, a riempirci di veleni per rendere sempre più sterili i suoli agricoli, a sostenere una industria delle costruzioni che vive di olimpiadi, expo,G8, ponti fasulli e montagne sventrate, potranno utilmente essere indirizzati in altre direzioni. È ORA DI METTERCI TUTTI A FARE I CONTI.
Ma chi potrà fare queste cose? Non certo il governo. Né questo né (eventualmente) uno di quelli che abbiamo conosciuto in passato; e meno che mai la casta politica di qualsiasi parte. CONTINUANO a riempirsi la bocca con la parola crescita e stanno riportandoci all’età della pietra. La conversione ecologica si costruisce dal basso
“sul territorio”, fabbrica per fabbrica, campo per campo,quartiere per quartiere ,
città per città. Chi ha detto che la programmazione debba essere appannaggio di un organismo statuale centralizzato e non il prodotto di mille iniziative dal basso?
(c?è bisogno di un indirizzo economico di sviluppo programmatico alternativo dello stato che allo stato attuale non c’è e non ci sarà nel breve e medio termine)
Chiamando per cominciare a confrontarsi in un rinnovato “spazio pubblico” senza settarismi e preclusioni, tutti coloro che nell’attuale situazione non hanno avvenire: gli operai delle fabbriche in crisi, i giovani senza lavoro, i comitati di cittadini in lotta contro gli scempi ambientali, le organizzazioni di chi sta già provando a imboccare strade alternative: dai gruppi di acquisto ai distretti di economia solidali.
E poi brandelli di amministrazioni locali, di organizzazioni sindacali, di associazioni professionali e culturali, di imprenditoria ormai ridotta alla canna del gas (non ci sono i “giovani imprenditori” di Santa Margherita ,nella loro testa hanno solo coglionate) e nuove leve disposte a intraprendere, e a confrontarsi con il mercato, in una prospettiva sociale e non di rapina. Il tessuto sociale di oggi non è fatto di plebi ignoranti, ma è saturo di intelligenza, di competenze, di interessi, di saperi formali e informali, di inventiva che l’attuale sistema economico e politico non sa e non vuole mettere a frutto .Certo, all’inizio si può solo discutere e cominciare a progettare. Gli strumenti operativi, i capitali, l’organizzazione sono in mano di altri. Ma se non si comincia a dire, e a saper dire, che cosa si vuole, e in che modo e con chi si intende procedere, chi promuoverà mai le riconversioni produttive?
Diceva il grande EPICURO: che i bisogni umani da soddisfare uguali per tutti sono: non avere sete, non avere fame, non avere freddo. Più tardi Marx sviluppò tale concetto,( che io penso non è altro che lo sviluppo del pensiero della borghesia liberale , dato che la cultura produce cultura,i saperi più saperi e conoscenza) e si è posto una domanda: come è possibile avere ( garantire) l’uguaglianza, la fratellanza, la libertà, se i mezzi di produzione e il profitto, quindi il potere, è nelle mani di pochi? Sviluppando tale concetto arrivò ad individuare il “vero” socialismo della spesa, nella proprietà collettiva dei mezzi di produzione, quale fulcro di una esistenza umana finalmente liberata dalle fauci vampiresche della proprietà capitalista. MA a quanto pare sono concetti scientifici che dobbiamo archiviare visto che, ormai, è l’insostenibilità finanziaria il criterio per sapere se ci è consentito di nascere e vivere’. Dovremo prima o poi farci i conti, se vogliamo continuare a evolverci.

Solidarietà bambini Adro

Al Sig. Sindaco

Arch. Prof. Gianmaria Giraudini


OGGETTO: o.d.g. Solidarietà ai bambini di Adro (BS)


Egregio Sig. Sindaco con la presente, il consigliere comunale Gatti Marsilio chiede di inserire nell’o.d.g. del prossimo consiglio comunale il testo allegato da sottoporre alla discussione e al voto del consiglio medesimo.

Colgo l’occasione per porgere distinti saluti.


Marsilio Gatti

Gruppo consiliare

Partito della Rifondazione Comunista.


Questo o.d.g. di solidarietà, è un o.d.g. da me sofferto

e l’ho fatto, presentando integralmente lo scritto (lettera)

di un cittadino di Adro di cui mi dividono tantissime cose,

dalla cultura all’economia, ma ci unisce in alcuni valori,

anche se io, lo penso, in modo ipocrita.

Un valore fondamentale ci unisce nel percorso della vita

e dello sviluppo della società civile, con tutte le sue maledizioni,

in cui, tutte le persone, la politica, le istituzioni non devono

(non dovrebbero) MAI oltrepassare, ed è il rispetto, la difesa,

la tutela del FUTURO, della evoluzione e i BAMBINI sono il futuro, l’evoluzione, oltre c’è, la decadenza civile, la MISERABILITA

le barbarie.

martedì 11 maggio 2010

Dichiarazione di voto : 03-05-2010 - RENDICONTO GESTIONE 2009 E PRIMA VARIAZIONE DI BILANCIO ESERCIZIO 2010

Il bilancio dei Comuni, Provincie, Regioni, Stato, Enti pubblici è puramente una somma matematica, entrate meno uscite e da il risultato.Ma nel bilancio del Comune, Provincie ecc. cadono le scelte politiche che sono la somma di ideali , valori, culture interessi,quindi, formano il bilancio reale.Secondo tali scelte si ha un determinato bilancio, che porta in una direzione sociale o ad un’altra direzione sociale e ad un determinato sviluppo della società civile e culturale.
Penso a quelli che dicevano che ci sono troppi “culi bianchi” casta politica,
che occupavano le sedie e non volevano lasciarle, oggi loro le cadreghe le moltiplicano
con costi enormi per i bilanci degli Enti Comuni ecc. Penso al consigliere di Bossi
con 6 cariche e un reddito di 2 miliardi e 400 milioni di lire,o è un genio, , un mostruoso genio
o è solo un furbo della lega dei furbi legalizzati.Penso alla “trota” che prende 24 mila euro
netti al mese e mi domando: se le “trote” non sono i 10 mila che lo hanno votato.
Penso a quelli che dicevano che erano stanchi e stufi di pagare per il meridione, perché
i soldi vanno alla criminalità organizzata e clientele, ed è vero, e poi sono diventati i tutori
della illegalità, legalizzandola.Penso alle quote latte, multe pagate per anni dallo Stato italiano
e caricate ai meridionali , meglio dire, pagate dai contribuenti onesti,siano del nord che del sud.
Penso all’ordine del giorno da me presentato sull’addizionale Irpef comunale a favore dei disoccupati, cassa integrati e alle famiglie bisognose, secondo il concetto politico sostenuto dalle destre, allora all’opposizione, che si doveva scegliere secondo le priorità politiche dei problemi della comunità e si sarebbero trovati i soldi per non mettere l’addizionale Irpef comunale,
(450 mila euro l’anno) ed ora voi adoperate tale addizionale per altre priorità, che non sono sociali ma solamente politiche.Penso alla spesa inutile per la caccia al “diverso”, agli 8 assessori
in un Comune con 11 mila abitanti alle armi alla polizia, e a tutto ciò che ne consegue,
e mi domando? C’è più sicurezza? O è un problema mentale?
Penso alla lotta alla zanzara tigre (costo 10.000 €). Penso a quanti soldi si sarebbero recuperati utilizzando la polizia locale per la lotta all’evasione fiscale, dei furbi legalizzati.
Penso a quanti soldi risparmiati e recuperati e a quanti problemi sociali risolti con l’aumento
della pace e della convivenza civile, vera sicurezza umana.
Penso all’ultima determina sui buoni lavoro,(voucher lavorativi) che per fare domanda bisogna avere 5 anni di residenza nel Comune e se io da residente di Sarezzo vengo ad abitare a Villa Carcina dopo qualche tempo ho problemi occupazionali, non ho il diritto di fare domanda nel comune dove ho la residenza perché non ho 5 anni di residenza, e non ho più il diritto di fare domanda neanche al comune di Sarezzo perché ora sono residente a Villa Carcina.
Sarebbe stato più onesto e legittimo che in questo Comune si sarebbe deciso che a costruire
o recuperare case vecchie sarebbe stato possibile e lo si poteva fare solo per le esigenze abitative
dei residenti:
1) avremmo risparmiato territorio
2) non avremmo aumentato la popolazione e di conseguenza ,c’erano meno problemi da risolvere.
3) Col tempo ci sarebbe stato la diminuzione della popolazione a Villa Carcina, liberando territorio, dato che i figli li fanno solo gli immigrati,che vivono la stessa condizione in cui vivevano i nostri padri e madri. senza inventare meccanismi antimmigrati per mancanza di soldi, che poi si rivela solo una questione mentale, e le bugie fanno diventare il naso lungo e le gambe corte, è solo questione di tempo.
Penso all’ultima trovata dei furbi per non pagare le tasse e che porterà disastri Istituzionali e sociali cioè: il federalismo, che nella vostra interpretazione sui buoni lavoro, siamo già arrivati ai muri istituzionali tra i Comuni.
Lo Stato toglie i fondi ai Comuni, Regioni ,ecc, ma assolve gli evasori e gli illegali.
I soldi ci sono e tanti, mondo boia se ci sono.
La Banca Mondiale stima in 50 miliardi di euro il costo della corruzione.
La Corte dei Conti parla di 60 miliardi di euro il costo della corruzione.
Corte dei Conti che PDL-Lega vogliono eliminare perché non vogliono i controllori.
I solo controllori finora decisi dal Governo sono i controllati che si proclamano controllori
di se stessi e così la corruzione dilaga.50 miliardi di euro è l’evasione contributiva,
30 miliardi di euro sono i crediti che l’INPS vanta dalle aziende e questo Governo
per dare una mano alla lotta contro il lavoro in nero, decide di togliere il potere agli ispettori
del lavoro, di chiudere quelle aziende che vengono trovate con troppi lavoratori in nero,
e che avrebbero potuto riaprire le aziende o i cantieri, solo se ripristinavano la legalità,
versando i soldi evasi e pagando la sanzione pecuniaria e legalizzare i lavoratori presenti .
Gli ispettori sono diminuiti, il potere tolto, l’illegalità trionfa.
300 miliardi è la stima dell’evasione fiscale in Italia e l’unica cosa che fa sto Governo è,
e mò che fa? Fa i condoni e scudi fiscali,e leggi per il RE.
Basterebbe una piccolissima norma contro l’evasione fiscale, senza tanti studi di settore ecc.
Se un cittadino compra casa, auto ecc. il venditore o agenzia ha l’obbligo di comunicarlo al fisco,
( pena la chiusura della sua attività e sanzione pecuniaria per il suo comportamento, e recupero della evasione) se dichiara redditi da fame , questo cittadino è evasore e si requisisce
il suo patrimonio mobile e immobile a meno che non paghi ciò che ha evaso per anni.
Perché questo cittadino, non è povero , ma solo furbo,e lo fa finchè le leggi e chi governa
glielo permettono.Cosa se ne fa un cittadino del capitale se non può adoperarlo?
Se lo porta nella tomba?
In Italia i soldi per risolvere i problemi ci sono, solo che l’Italia è formata da un popolo
che per la maggior parte , ( in questo caso la stragande maggioranza ), ha una cultura del furbo,
pertanto non esiste la cultura del bene comune, della comunità,il senso dello Stato.
Penso al capitale ,la nostra borghesia “stracciona”, che dice : non deve esistere uno stato che decide in economia, quando però sono in malora dichiarano doveroso l’intervento dello stato per le loro demenzialità Tradotto deve pagare sempre Pantalone.
Penso al ministro del tesoro Giulio Tremonti, che come dice il presidente del consiglio
ce lo invidiano tutti, dimenticando di dire da quali paesi. Perché gli unici paesi che ce
lo possono invidiare sono dal Karocongo in giù,
Penso all’articolo scritto da Giulio Tremonti, sul Corriere della sera “Il condono; un suicidio fiscale”, il 25 settembre 1991. “In Sudamerica il condono fiscale si fa dopo il Golpe….Il condono è comunque una forma illegale di prelievo, fuorilegge……Non è neppure il caso di avviare discussioni sulla morale fiscale di un GOVERNO… perché è IMMORALE. E’ una scelta di cinismo fiscale per tirare a campare, o qualcosa di più peggio; una scelta di suicidio fiscale……
A questo punto una cosa è certa, che questo governo tira a campare, ma il prossimo scompare
sotto il disastro della finanza pubblica.”( esclamazione!!) URKA !!MONDO BOIA !!,
Tradotto vuol dire; uno stato che tollera e favorisce l’evasione fiscale¸è uno Stato
incivile che non permette lo sviluppo industriale, sociale e culturale, ma una economia illegale.
Da quando è diventato ministro del tesoro ha fatto più condoni lui che tutti i paesi
del mondo civilizzato messi assieme , il debito pubblico è aumentato di 17 punti,
la corruzione è aumentata, i controlli eliminati, il costo della politica è alle stelle .
Stipendi e liquidazioni da nababbi per politici e dirigenti dello stato,con doppi, tripli incarichi ,e stipendi ecc, E’ un essere umano che appartiene alla lega dei furbi legalizzati, ma con la sua parlata flemmatica e il suo accento alla francese continua a mettercelo sempre la
dove non batte il sol dell’avvenir!


Marsilio Gatti
capogruppo consiliare del partito di Rifondazione Comunista.
Villa Carcina.