domenica 26 dicembre 2010

Dichiarazione di voto sull’o.d.g; 150° anniversario Della Unità d’Italia. 27-09-2010

Francesco Guicciardini, nella sua storia d’Italia,giustificava la
divisione politica della penisola con la sopravvivenza di una meschina Borghesia municipalistica” incapace di guardare oltre i ristretti limiti del comune ,o della Regione.( mi viene in mente l’ottimo articolo di Anna Rizzinelli) mentre per una parte delle “masse contadine vale il motto o Franza o Spagna, purchè se magna”. Parole che non sembrano avere 500 anni, sopratutto alla luce di ciò che vediamo oggi, quando riemerge nel suo lato peggiore, in versione populista e plebiscitaria – la lunga durata della tradizione municipalistica italiana, giunti come ormai siamo alla soglia di una società che si frammenta e si rinchiude in una sorte di neofeudalesimo- si ritrae in micro comunità, nutrite di paura e sospetti, con l’illegalità che si fa legale e il cittadino che si fa suddito. Alla vigilia delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, si assiste al consueto uso celebrativo, dove si confrontano due retoriche.( il potere mediatico d’altronde c’è l’hanno loro) solo apparentemente contrapposte; nazionalisti e leghisti, si affannano nella propaganda dei rispettivi miti, cercando di ignorare e far ignorare le comuni radici di “partenza”e in sostanza il comune approdo conservatore. I primi, rimuovono i limiti e le conseguenze di una costruzione statale, avvenuta “dall’alto”, più simile ad una conquista che a una unificazione. I secondi cancellano il fatto, che quella conquista, parti proprio dal loro territorio di riferimento,che ne beneficiò, facendone pagare i conti al Mezzogiorno. Forse, non casualmente, alla fine, ancora oggi, si riproduce un compromesso tra gruppi dirigenti “ locali” analogo a quello su cui si costrui lo Stato Unitario Italiano. Ed è forse proprio per questo,che il “confronto” sul 150° dell’Unità d’Italia si risolve tutto “a destra”- come avviene, in generale, per lo scontro politico dell’Italia berlusconiana, essendo entrambi i “contendenti”, lontani anni luce, da quell’universalismo cosmopolita, che nutri le migliori culture ottocentesche, il “risorgimento radicale”, poi sconfitto e che continuerà a vivere nel conflitto sociale, del nascente movimento operaio.
Gramsci, definisce la questione Italia, “una rivoluzione mancata”.
Il Federalismo, è per la lega, ciò che era la cassa del mezzogiorno per la DC. Ciò che io chiamo “scienza” dei furbi. che riunisce il peggio dell’essere umano Altro che sviluppo socioeconomico.
Farò un solo esempio (ma c’è ne sono migliaia) Quote latte;
Inizia nel 1984, quando a livello Europeo, per far fronte alle rilevanti eccedenze di latte e i suoi derivati sul mercato. si senti il bisogno di regolamentare la produzione. La comunità, chiese di valutare i dati produttivi nazionali. L’allora ministro della agricoltura, Pandolfi, decise di affidare all’AJA,(associazione italiana allevatori),la rilevazione della produzione di latte.
1)Non c’era un sistema di rilevamento della produzione .
2) il50% era in nero, quindi, senza nessun documento fiscale, atto alla loro identificazione e documento reale della loro produzione.
Pertanto, la loro ricognizione, fu difficoltosa e complessa e portò a rappresentare un dato della produzione non reale. Ma d’altronde, se davano il dato reale, si dichiaravano evasori e le istituzioni dovevano perseguirli, quindi, molti taccèro, compreso le loro FURBE organizzazioni, complici,furono anche chi, allora ci governava. Sapevano ma tacevano Non si poteva certo, andare alla comunità e dire loro: noi produciamo 100- ma legalmente possiamo giustificarne solo50- ci avrebbero risposto in dialetto napoletano, uhee, guagliò, cà nesciuno è fesso
IL danno fu enorme, perché ci fu affidato il 40% in meno di quello che realmente si produceva, come dire, alla fine il furbo è restato cornuto e mazziato, ma, ha recato un danno enorme alla zootecnia italiana per decenni e che continua indefesso.
Le multe all’epoca, non venivano pagate dagli allevatori, ma dallo Stato Italiano, in quanto mancava, ed è mancato per tanti anni, un sistema efficiente di rilevamento.
Dal 1990, la comunità europea, ha ammesso che si rappresentasse la produzione italiana di latte, con un “bacino unico nazionale,” cioè; l’Italia era considerata, come una unica azienda, a cui fare riferimento per i computi produttivi, ed a cui comminare le multe .
Per più di 5 anni, le multe furono pagate da Pantalone e creato un meccanismo, che penso sia tuttora in atto, che prevede una minore erogazione dei fondi complessivi per l’agricoltura..
Salto il resto della storia, dal 1992 in poi e arrivo ad oggi.
I furbi, che sono attualmente nei produttori di latte , sono una piccola minoranza, ed hanno accumulato multe, per 4 miliardi e settecento milioni di euro, di cui 1 miliardo e 708 milioni di euro sono stati pagati da Pantalone.
Questi furbi , sono difesi dalla Lega. (vedi anche “Manovra d’ estate.) Ricordate, Roma ladrona! è uno slogan urlato dalla Lega, e assunto come “simbolo” politico della sua” cultura” e battaglia politica.
ORA, si può tranquillamente dire, Lega Ladrona, che tutela e difende i ladroni di Roma. (ultimo Cosentino).L’Italia, è uno stato unitario e per la federazioni degli stati europei. Il principio è giusto, è la costruzione sulla ideologia del capitale che è devastante..Una Federazione dei popoli., non certo dei capitali, degli speculatori guerrafondai, dei furbi . Con quanto dichiarato, VOTO contro L.D.G, presentato dai TRE assessori della Lega.

Gatti Marsilio ,capogruppo consiliare del
PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA.
27-09-2010

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