domenica 26 dicembre 2010

Dichiarazione di voto sul nuovo Regolamento di polizia mortuaria e cimiteriale

Sig. Sindaco, Sig. Segretario, Sig. consilieri.

VOTO CONTRO


Lo diceva Parini nel “Dialogo sopra la nobiltà” e il buon principe, in arte Totò, nella celeberrissima “ livella”. Possiamo pure pensare a tutte le possibili differenze tra ceto, classe sociale, livello di istruzione e valore delle dichiarazioni dei redditi, ma alla fine, dopo una vita più o meno vissuta e più o meno soddisfacente, quando siamo morti, voglio dire, siamo sempre tutti uguali!
È un concetto tanto semplice quanto scontato ci verrebbe da dire , ma se pensiamo alle trovate che nei millenni hanno voluto trasformare tombe e sarcofaghi dei potenti per distinguerli della massa ci verrebbe da pensare che evidentemente il concetto tanto scontato non è.
Le persone inseguono per tutta la vita la ricerca di uno status e di una identità, e non si accontentano di farlo in vita la inseguono anche da morti. E se non ci pensano loro lo fanno i parenti, impiegando in molti casi l’intera scarsa eredità per aggiudicarsi la tomba più in del cimitero.
Ma quando si appartiene ai morti che succede?
Siamo sicuri si sviluppino ancora logiche di appartenenza di classe?
Il buon Parini, nella seconda meta del 700’ , immagina un dialogo tra un nobile e un poeta.
Il nobile ritiene assurdo starsene vicino ad un poeta squattrinato, senza conto e senza blasone.
Ma il poeta argomenta molto bene nella discussione, ha sempre la battuta pronta e mentre al nobile si marcisce la lingua perché va in decomposizione, a lui non resta che guardarlo sentenziando che “ la lingua del poeta è sempre l’ultima a guastarsi.


Marsilio Gatti –capogruppo del Partito della Rifondazione Comunista.
Villa carcina -----26—07--2010

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