martedì 23 agosto 2011

Finanziaria della società civile. Nel rispetto dei valori della nostra Costituzione

Finanziaria della società civile.
Nel rispetto dei valori della nostra Costituzione

Tassa patrimoniale del 5 per mille per i patrimoni superiori
Ad un 1 milioni di euro. L'aumento delle entrate erariali è di 31,5 miliardi di euro l’anno.

Tassare le rendite finanziarie al 23% invece del 12,5 attuale come si fa in tutta Europa. L’introito sarebbe in questo caso di 2miliardi di euro l’anno

Un miliardo l’anno deriverebbe da tre misure che potremmo
chiamare di ecologia politica: tassa sui diritti televisivi sullo sport-spettacolo (40 milioni); tassa automobilistica sull’emissione di CO2 (500 milioni; tassa sulla pubblicità (450 milioni).

Ponte sullo Stretto, TAV e le altre grandi opere, 2,5 miliardi di euro l’anno di risparmi.
Azzerare le grandi opere (dalla TAV in val di Susa al Ponte sullo
stretto) e con quelle risorse si faccia un piano per rendere autonomo
energeticamente ogni edificio pubblico e pannelli solari su tutti i tetti.

Riduzione del 40% nelle spese militari, 2 miliardo di euro l’annuo.
E usare quelle risorse per il riassetto idrogeologico del territorio.

Fine missione in Afghanistan e in Libia (1,300 miliardi di euro l’anno);
Si ritiri l’esercito dall’Afghanistan e si smetta di bombardare la Libia

Tagli alla produzione dei cacciabombardieri F35, 620 milioni di euro l’anno.

Chiusura dei Cie (115 milioni di euro ogni l’anno);

Passaggio a copy left e open source nella pubblica amministrazione (risparmio di 2 miliardi di euro l’anno

Abolizione fondi a scuole e università private, 700 milioni di euro l’anno

Riordino delle convenzioni private nella sanità, 700 milioni di euro l’anno.

Lotta alla evasione fiscale; con norme semplificate e aumento dei controlli da una entrata di 35 miliardi di euro l’anno

Lotta al lavoro nero; aumentando i controlli e i poteri agli ispettori del lavoro si recuperano 1 miliardo di euro l’anno a livello fiscale e 1 miliardo di euro l’anno di evasione contributiva.

Riduzione dei costi della politica ( provincie, vitalizi parlamentari auto blu, stipendi parlamentari e consiglieri regionali, presidenti regionali, dirigenti di enti statali, liquidazioni, pensioni ecc per un importo di 3 miliardi di euro all’anno
Tassa sulle transazioni finanziarie ( la Tobin tax sulla speculazione dei capitali) dello 0,1% da 3 miliardi di euro l’anno
Obbligo delle aziende che delocalizzano a restituire i finanziamenti
pubblici di cui hanno beneficiato
TOTALE- 87,425 MILIARDI DÌ EURO OGNI ANNO.

Conclusione; ci sono soldi per diminuire il debito pubblico e quindi gli interessi pagati
Ci sono soldi per aumentare le pensioni, i salari e le assistenze sociali
Ci sono soldi per rilanciare l’occupazione, la scuola, la ricerca
Ci sono soldi per il recupero e messa in sicurezza del territorio
NON c’è bisogno di tagliare i diritti, ma di aumentare i diritti, uccidendo tutte le forme di delinquenza e criminalità economica e sociale. che distruggono gli stati.





RIFONDAZIONE COMUNISTA
Villa Carcina – 22-08-2011



attuazione diritto allo studio,anno scolastico, 2011-2012

Dichiarazione di voto: attuazione diritto allo studio,anno scolastico, 2011-2012 , consiglio comunale, del comune di Villa Carcina, 04-07-2011
Consigliere comunale Marsilio Gatti del Partito della Rifondazione Comunista.

PREMETTO CHE; di dare atto, all’assessore Roselli, agli addetti di tale materia, alla giunta di non avere operato tagli,di avere fatto qualcosa in più, anche se minimo, rispetto agli altri anni per l’attuazione del diritto allo studio 2011-2012, e apertura ai valori dello stato Italiano, anche se rientrano nelle ricorrenze, visto che siamo cittadini italiani.
Si dovrebbe operare un aumento delle fasce di reddito, ISEE, tra il minimo e il massimo, per dare un sostegno alle famiglie,che più sono in difficoltà.
La scuola, come dice la costituzione è una sola, ed è pubblica, un bene comune, dove tutti, indipendentemente dal reddito, dal colore, dalla religione, dalla idea politica, garantisce la crescita culturale, le conoscenze e i saperi, dove a tutti viene insegnato e praticato, a vivere con gli altri a relazionarsi con gli altri, senza steccati .E’ il più grande valore, per poter costruire il popolo del futuro e i padri costituenti lo hanno scritto, memori del proprio vissuto. Il futuro, volente o nolente sarà multietnico e multiculturale. La specie umana è da quando esiste che è emigrante e lo sarà sempre. Su questo fronte sia le istituzioni che la scuola dovranno fare molto di più per la loro socializzazione e partecipazione alla società civile,per non avere dei cittadini italiani con andicap culturale.
OGNI PORTA CHE SI APRE NELLE SCUOLE, E’ UNA PORTA CHE SI CHIUDE NELLE PRIGIONI..
Io sono perché, la scuola sia a tempo pieno e lo stato dovrebbe destinare molte più risorse essendo la base dell’evoluzione umana..
I comuni dovrebbero progettare i poli scolastici, si risparmierebbero risorse e si avrebbe una scuola più efficiente. Il futuro è più studio, più ricerca , si passeranno, molti più anni a studiare, a ricercare, che a lavorare. L’uomo, non è nato per lavorare, ma il lavoro è utile all’uomo- questo dicono i cristiani-
Io dico, le persone non vivono per lavorare, ma lavorano per vivere.
PECHE’ VOTO CONTRO.
Quest’anno ricorre il 150° dell’unità d’Italia, si sono fatte celebrazioni e ricorrenze. Fatta l’Italia nel 1861, si doveva fare gli italiani, allora, c’era una costituzione , le sue istituzioni, anche se discutibile con gli “ occhi “ di oggi, ma allora era un grande passo in avanti, in termini sociali
ed economici, solo che nessuno, sapeva , conosceva, la costituzione e le sue istituzioni e non fu mai loro insegnato ,( solo una misera cerchia di persone la conoscevano) Ieri come oggi, l’unico bene comune, che è la costituzione non viene insegnata nelle scuole, le sue radici, la sua storia, del perché tale costituzione, fu scritta. Ieri come oggi manca la costruzione di un popolo che vive in questa nazione.
Un popolo senza memoria, è un popolo senza futuro.
L’unità non si fa con le celebrazioni e ricorrenze, ma conoscendo il proprio passato, per costruire il futuro.
Articolo 41. l’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
Cosa dire di quello che stanno facendo oggi, di tale principio e diritto?
Non è forse la cultura , coltivata per decenni che fatta la legge è fatto l’inganno? Cioè la cultura del furbo sia in politica che nel sociale, che ci ha portato alla perdita della memoria?
Come l’eliminazione delle rappresentanze sindacali elette dai lavoratori,
per i rappresentanti nominati, come al tempo del Feudalesimo, puri cortigiani),( come è oggi il parlamento) del diritto di sciopero, del diritto di voto. E’la negazione della rivoluzione della borghesia liberale’ della democrazia liberale e quindi del risorgimento..
Articolo 33 della costituzione recita: Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo stato.
Da De Gasperi in poi la DC aveva rifiutato di finanziare con soldi pubblici le scuole e la sanità privata, che in Italia significa al novanta per cento cattoliche .Sarebbe fondamentale soffermarsi a riflettere su questo fatto, che la dice lunga su come venisse interpretata la frase “senza oneri per lo Stato” perfino da un partito confessionale come la DC. Per non dire delle forze politiche presenti in Parlamento,(allora). Nel 1964 un governo presieduto da Aldo Moro venne battuto alla Camera e messo in crisi proprio per aver proposto un modesto finanziamento alle scuole materne private. Piano piano, muoiono i Padri costituenti e muoiono i vecchi antifascisti, che avevano vissuto sulla loro pelle, la demenzialità nazifascista .Nasce la coltura del Furbo, che della costituzione e delle sue istituzioni, della legalità, sono usati solo per il proprio potere. Ironia della sorte,( ma la sorte non centra e la ironia nemmeno) vuole che sarà un governo di centro-sinistra a guida postcomunista, (che di comunista,
di sinistra non hanno niente)- (governo D’Alema, ministro dell’istruzione Berlinguer) ad aprire le porte, di fatto, con la legge sulla parità scolastica (legge 62/2000), ai finanziamenti alle scuole private. In realtà la legge 62 riconosceva alle scuole private paritarie di svolgere un servizio pubblico, ma non prevedeva finanziamenti in quanto tali, perchè rifinanziava i contributi (sussidi) per le scuole elementari parificate e materne non statali previste dalle leggi del 1925 e 1962. La Moratti, ministro dell’Istruzione durante il successivo quinquennio di Berlusconi, utilizzò ampiamente la legge Berlinguer per finanziare le scuole private (scuole dell’infanzia e primarie).La legge finanziaria del 2006 (comma 635, finanziamenti scuole non statali) e la legge n.27/2006 (ministro Fioroni) estendono il diritto al finanziamento a tutti gli ordini di scuola, dall’infanzia alle superiori. Queste hanno diritto all’assegnazione di contributi (finanziamenti) da parte dello Stato per la funzione pubblica che svolgono, a condizione che autocertifichino (sic) di non avere “fini di lucro”.Aperto un simile varco (come la modifica del titolo 5° della costituzione) per i finanziamenti pubblici alle scuole non statali ( è meglio chiamarle con il loro vero nome: private), non stupisce che la Gelmini possa affermare (vedi intervista al Corriere della Sera del 18.6.2009) che sta pensando ad un “sostegno economico” o bonus per chi studia alle private. Costituzione alla mano – dice la Gelmini - voglio che tutti abbiano il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola privata. Quindi, siccome le scuole private costano, sto pensando ad una riforma che dia la possibilità di accedere ad un bonus a chi vuole frequentarle. Esattamente come succedeva già in Lombardia. La Gelmini, dimentica che, non è in discussione la “libertà di scelta” delle famiglie, diritto costituzionale, ma semmai la questione del “senza oneri per lo Stato”. E qui, ancora una volta, di oneri per le finanze dello Stato ce ne sono, anche se aggirati dall’ipocrita soluzione del contributo dato alle famiglie e non direttamente alle scuole. Lo Stato riduce investimenti e risorse nella scuola pubblica, a fronte di un aumento di finanziamenti alle scuole private, che svolgerebbero un “servizio pubblico” (sic).D’altra parte è significativo quello che è avvenuto in fase di finanziaria 2009, ove in un primo tempo erano previsti da Tremonti tagli
anche per le scuole private. Tagli immediatamente ritirati al primo stormir di fronde, dopo le proteste e le minacce di mobilitazione (proprio così!)
da parte dei vescovi. Ragion per cui alle scuole private sono stati assegnati 120 milioni di euro. La regione Lombardia in perfetta associazione con il governo centrale, sia in idee che di cultura, procede nella distruzione della scuola pubblica, così come aveva dichiarato il presidente del consiglio, non crederete che anche il figlio dell’operaio possa diventare dottore! Difatti, mette come ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelmini, che per essere promossa va a Reggio Calabria. E’ la premiazione del merito? No! E’la distruzione della scuola pubblica, in perfetta sintonia con il ministro del tesoro, che dice; con la cultura non si mangia. E’ un passaggio storico, dove la cultura del FURBO ha conquistato il potere, sia sociale che politico, e raggruppa tutte le culture devastanti per una società civile.
E allora via che parte il treno, della distruzione della scuola pubblica ( la locomotrice è stata preparata, da quelli che dicevano. “noi siamo diversi”)
La regione Lombardia governata da P.D.L- LEGA, ormai da più di 10 anni, elude il principio costituzionale, erogando fondi non direttamente alle scuole private, ma, sotto forma di rimborso di una parte della retta scolastica, alle famiglie degli studenti che le frequentano, meccanismo escogitato nell’anno 2000.
Negli anni passati si ricorreva allo stratagemma del tetto di spesa minima, per la retta scolastica, in modo che gli studenti delle scuole pubbliche fossero esclusi in partenza dall’accesso ai finanziamenti regionali.
A partire dal 2008-2009, gli studenti delle scuole pubbliche sono esclusi per legge regionale (delibera n°6114elegge regionale n°19 del 2007)
Il buono diventa cosi “ dote per la libertà di scelta”, nel 2008-2009
Soltanto il 25% dei beneficiari dichiara al fisco un reddito inferiore ai 30.000 euro, mentre il 75% dichiara redditi tra i 30.000 e i 200.000 euro
COME è POSSIBILE QUESTO? Si chiama ,indicatore reddituale
che è una cosa diversa dal reddito della famiglia.
Per accedere ad integrazioni del reddito per la scuola pubblica, la famiglia deve presentare il certificato ISEE – che è la somma del redditi, beni immobili e di tutti i depositi bancari, titoli ecc, di tutti i componenti del nucleo famigliare e il tetto massimo è di 15.458 euro -- e per la dote di merito, di 20 mila euro. Per accedere ai soldi per la scuola privata, basta solo un’autocertificazione che considera solo la composizione familiare e il reddito, senza tenere conto dei patrimoni immobiliari e mobiliari- conti in banca, titoli ecc- e i limiti di reddito sono molto più generosi, arrivando a 46.597 euro, cosi che, una famiglia con un reddito effettivo di 200mila euro può accedere al buono dote scuola.
I soldi ci sono, ma vengono regalati da P.D.L – LEGA NORD, per la loro ristretta clientela politica privata. Alla maggioranza degli studenti della scuola pubblica lombarda, toccano scuole costrette a tagliare ogni margine di spesa (come fondi per laboratori, riscaldamento, personale, igiene, ecc) e ad alzare le rette di iscrizione, con alcune scuole che sono sul lastrico e che sono costrette a ricorrere anche all’aiuto dei genitori per il materiale scolastico. LA REGIONE LOMBARDIA INVESTE
3 euro per ogni studente delle scuole pubbliche
478 euro per ogni studente delle scuole private.
A Brescia gli studenti delle scuole pubbliche sono il 92,62%
Gli studenti delle scuole private sono il 7,38%
E’ stato erogato come contributo agli studenti delle scuole private, 4.085.182,28 euro. Agli studenti delle scuole pubbliche euro 0, come dice la legge FormigonLeghista. . (i dati si riferiscono all’anno 2008-2009)
IN totale la regione Lombardia, ha dato alle scuole private nell’anno 2008-2009, 45milioni di euro e per l’anno 2009-2010, 50milioni di Euro. La regione Lombardia per l’anno 2011-2012 ha mandato una lettera ai genitori, che mandano i figli alle scuole private, dicendo: ci dispiace, ma , siamo in una crisi finanziaria ed economica e i trasferimenti dello stato sono diminuiti e la regione ha meno disponibilità.
Quindi ha abbassato l’indicatore reddituale a 30 mila euro per la famiglia
e a secondo di come è composta una famiglia , possono accedere alla dote scuola anche famiglie con un reddito di 153 mila euro, dando alle scuole private 51milioni e 600mila euro, per il 2011-2012
Dal 2001 al 2010 la regione Lombardia ha dato alle scuole private:
377.493.746,25 euro.
Conclusione: la scuola non è un bene di tutti, ma sta diventando un privilegio e diritto solo per chi ha i soldi.
E’ chiamata selezione di classe, anche se oggi tutte le forze politiche in parlamento e gran parte delle forze sociali, lo rinnegano, ed è il primo motivo del perché, oggi siamo al disastro sociale ed economico e non si è ancora consapevoli che stiamo andando, verso le macerie umane.

RIFONDAZIONE COMUNISTA
VILLA CARCINA




domenica 15 maggio 2011

O.D.G--no al nucleare, si alle energie rinnovabili

Consiglio comunale del-09-05-2011Villa Carcina
Presentato dal Partito della Rifondazione Comunista
Consigliere comunale Marsilio Gatti

O.D.G--no al nucleare, si alle energie rinnovabili

PREMESSO CHE
- l’avvio, negli anni ’40, negli Stati Uniti, della produzione di energia elettrica da fonte nucleare, (per ripagare solo in parte le enormi spese per l’industria bellica) fu autorizzata sulla base della speranza, poi rivelatasi infondata, che il problema della messa in sicurezza delle scorie nucleari,(come quelle prodotte da fonti militari) sarebbe stato risolto in breve tempo e che il processo di fissione, sarebbe stato facilmente controllabile, grazie alla tecnologia,
viceversa, a tutt’oggi, non vi è alcuna soluzione al problema delle scorie nucleari, che restano radioattive, per decine e decine di migliaia di anni, determinando la necessità di militarizzare, per il medesimo tempo,i siti di stoccaggio ai fini di impedirne l’accesso.
Nelle normali condizioni di funzionamento, di una centrale nucleare, vi sono continui rilasci di sostanze radioattive in atmosfera, nell’acqua e nel terreno, cosicché nel raggio di diversi chilometri attorno alla centrale, i livelli di radioattività in aria, in acqua e nel suolo sono significativamente più alti del normale fondo, facendo diventare inabitabili e incoltivabili tali terreni.
Non esiste una soglia, al di sotto della quale, le radiazioni emesse dalle sostanze radioattive, non producano effetti sulla salute, e che pertanto, la popolazione che vive nel raggio di qualche chilometro, o decine di chilometri, attorno ad una centrale nucleare è esposta a livelli di radiazioni ionizzanti che provocano tumori, al di là di ogni media “ragionata”.
I rischi di incidenti, anche gravi nelle centrali nucleari sono devastanti, come dimostrano i casi del 1979 negli Stati Uniti a Three Miles Island, nel 1986 in Ucraina a Chernobyl infine, a Fukushima in Giappone.
Senza contare, le decine e decine di incidenti nelle centrali nucleari, con conseguenze disumane, ma tenute segrete, per proteggere, il criminale,
che è il profitto. La realizzazione del piano nucleare del Governo Berlusconi, che usa il metodo di governo dei deposti, sposta la costruzione delle centrali nucleari nel tempo,negando, ai cittadini di potersi esprimere, nei modi e metodi come definito dalla costituzione repubblicana ,avendo fatto diventare il parlamento con leggi porcata - definite così dal suo stesso autore - un parlamento di nominati, come ai tempi del feudalesimo e non un parlamento di eletti, per le 4 centrali nucleari di 3° generazione francese E.P.R,da 1,6 GW a partire dal 2030, se la lega dei furbi, lo permette, pari al 4-8% del fabbisogno nazionale. Una seria iniziativa pluriennale di investimenti nel campo dell’edilizia per il miglioramento della qualità energetica e per una migliore efficienza energetica degli edifici, comporterebbe una riduzione di oltre il 10 % del fabbisogno energetico, già a partire dai prossimi anni e rilancerebbe un settore giunto ad un livello di crisi forse irreversibile.
lo sviluppo di un Piano nazionale per le fonti rinnovabili porterebbe a coprire oltre il 20% del fabbisogno di energia, creando contemporaneamente centinaia di migliaia posti di lavoro e porterebbe l’Italia
all’avanguardia nel settore. L’Italia è uno stato, dove ha una ricchezza; il sole.
La legge n.99 del 23 Luglio 2009 (ex ddl sviluppo) e la conversione in legge del DL 105/2010 (decreto sblocca- reti) hanno impresso una netta accelerazione, verso il ritorno del nucleare in Italia, prevedendo l’adozione di decreti legislativi finalizzati alla localizzazione degli impianti e dei sistemi di stoccaggio e deposito dei rifiuti radioattivi,( alla faccia delle autonomie locali).
Una recente sentenza della Corte Costituzionale considera obbligatoria l’espressione del parere delle regioni in merito alla scelta di realizzare impianti nucleari- solamente 7 Regioni, tra cui la Regione Lombardia, non si sono ancora formalmente espresse contro l’allocazione di impianti nucleari sul proprio territorio. Nella Regione Lombarda, vivono milioni di persone concentrate in un ambito territoriale, di poche decine di chilometri di raggio.
Nella Regione Lombarda, si trova una parte preponderante dell’intera struttura produttiva del Paese, un incidente rilevante, comporterebbe la EVACUAZIONE di gran parte del territorio lombardo, spostando milioni di persone e distruggendo una grossa parte dell’attività produttiva nazionale.
Sulla base delle recenti dichiarazioni del Ministro allo Sviluppo Economico Paolo Romani ( riprese poi dal Governatore della Regione Lombardia, Roberto Formigoni), si ipotizza che almeno una delle centrali nucleari previste in Italia, potrebbe essere impiantata sul territorio lombardo, a nord di Milano.
L’azienda di servizi di pubblica utilità A2A, società che gestisce gli inceneritori di Bergamo e Acerra, oltre a numerose altre attività legate al campo energetico, anche attraverso la multiutility lariana Acsm- Agam Spa, di cui detiene il 21,9% delle azioni, ha dimostrato interesse nella costruzione di una cordata, alternativa all’Enel; si è detta pronta, a “giocare la partita del nucleare” (Corriere della Sera, 27 Dicembre 2009), e ribadita con l’intervista del leghista, Bruno Caprini,( membro del comitato federale della lega nord e membro del consiglio di sorveglianza di A2A) sul Bresciaoggi del 30-04-2011;
Il territorio provinciale è interessato da importanti fenomeni di inquinamento sia atmosferico che del suolo, richiederebbero investimenti importanti per l’eliminazione o il miglioramento di fonti di emissione esistenti, in particolare attraverso la riduzione dei consumi energetici e di un programma di mobilità sostenibile nel territorio. Alcune amministrazioni comunali promuovono, da tempo, investimenti nel campo dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili, compatibili con l’ambiente.
DICHIARA
. insostenibile e devastante la scelta di un ritorno al nucleare, quale fonte di energia per il futuro dell’Italia.
Devastante per l’ambiente la sicurezza, l’occupazione l’evoluzione;
NEGA la propria disponibilità a collaborare alla collocazione sul territorio comunale, provinciale, regionale, di impianti energetici, da fonte nucleare,
o, di siti di scorie radioattive o comunque nocive all’ambiente e alle persone e farà opposizione, nei modi e metodi democratici, alla eventuale costruzione in Lombardia, di qualsiasi tipo di impianto,
connesso all’attività di produzione di energia da fonte nucleare.
SOLLECITA
- l’adozione di un piano energetico nazionale basato soprattutto sul risparmio, l’efficienza, la riduzione degli sprechi e lo sviluppo delle fonti rinnovabili, soprattutto come strumento di rilancio dell’occupazione.
Passare dalla prima rivoluzione industriale, basata sulle energie fossili, alla seconda rivoluzione industriale, basata sulle energie rinnovabili.
IMPEGNA , il sindaco e la giunta
- a contrastare qualsivoglia ipotesi di allocazione, di impianti finalizzati alla produzione di energia da fonte nucleare o di altri impianti a servizio di questa tecnologia,e di siti per scorie radioattive, anche trattate su tutto il territorio comunale, provinciale, regionale;
- a chiedere alla regione Lombardia, annoverata tra le 7 Regioni che non si sono ancora espresse nel merito, l’assunzione di una delibera, che esprima una chiara ed assoluta chiusura, ad ospitare centrali nucleari sul territorio regionale;
- a trasmettere questo O.D.G al Governo italiano, alla regione , alla provincia per esprimere, la totale contrarietà del comune di Villa Carcina, al riavvio in Italia della politica nucleare, già bocciata nel 1987 dal voto di decine di milioni di cittadini italiani.
Conclusione: l’energia rinnovabile è il futuro, fa bene alla salute, è
l’evoluzione, aumenta i saperi, le conoscenze, la ricerca, ed è gratis, tutti la possono avere, senza fare le guerre. Aumenta il tempo di vita e la qualità della vita per le nuove generazioni e cambiano i sistemi di produzioni di merci e dei consumi, senza continuare a mantenere in vita, il vecchio ormai putrido che non permette, la evoluzione della specie umana, di diventare umana.

Chiedo al consiglio comunale, la votazione, di questo o.d,g.

Hanno votato
Favorevoli; Rifondazione – Liberamente - Crescere Insieme(P.D)
Contrari; P.d.L--Lega

O.D.G; contro la guerra- per la pace.

Consiglio comunale del-09-05-2011 Villa Carcina
Presentato dal Partito della Rifondazione Comunista
Consigliere comunale Marsilio Gatti

O.D.G; contro la guerra- per la pace.

Documenta lo storico Angelo Del Boca: «Negli scaffali della ex Casa
del mutilato a Tripoli ci sono 100.000 dossier. In ciascuno di essi
c’è la storia di un assassinio politico, di un’impiccagione sommaria,
di una deportazione senza ritorno, di un furto di terre, di una confisca,
di una mutilazione, di infiniti altri soprusi. 100.000 tragiche storie che vanno
dal 1911 al 1943. Esse illustrano il calvario di un popolo che è stato, senza alcuna ragione plausibile, aggredito, soggiogato, umiliato, in alcune regioni decimato». Ufficialmente risultano oltre 3 mila i libici segregati nel Belpaese
e nessuno ha fatto ritorno a casa – in realtà furono 30 mila.
Quanti morti? Quanti annientati per sempre nello spirito e nel corpo?
Quanti lasciati impazzire dal dolore e dalla nostalgia? Le vittime non vennero
mai registrate: morti di nessuno”.
Dando per buono il censimento della Cirenaica del 1920 che annotava 225.000 abitanti e tenendo conto che 20.000 fuggirono in Egitto, ricordando poi il censimento italiano del 1931 che registrava solo 142.000 anime (oltre a 18.500 italiani), si deve dedurre che in undici anni la popolazione del Paese diminuì di circa 83.000 persone: 20.000 rifugiate in Egitto e ben 63.000 per la guerra, la deportazione e la prigionia.
Anche il patrimonio zootecnico venne ampiamente distrutto: gli ovini da 800.000 nel 1926 si ridussero a 98.000 nel 1933, i cammelli da 75.000 a 2.600, i cavalli da 14.000 a 1.000, gli asini da 9.000 a 5.000.
“Una vera e propria carneficina, dunque, o, per meglio dire, un "genocidio" praticato dal "buon italiano", il cui ricordo risulta ancora rimosso dalla memoria collettiva dell'Italia, nonostante gli sforzi di quegli storici che lo segnalano all'attenzione, di chi non ha paura della verità”.
Oggi come 100 anni fa, è in corso contro la Libia una vera e propria guerra condotta dalla Nato, dagli Usa e da potenze ex coloniali, fra cui l’Italia che, con il pretesto di difendere i diritti umani della popolazione civile, ha come obiettivo principale il controllo delle risorse energetiche e per primo il petrolio.
L’ intervento militare va abbondantemente oltre il mandato della risoluzione dell’ONU, non può avere finalità umanitarie, come dimostra il numero dei morti civili in rapida ascesa, ma rappresenta un tentativo, di ricolonizzazione e occupazione, che contrasta con la carta delle Nazioni Unite e con l’articolo 11 della nostra Costituzione, inoltre, rappresenta l’ennesima tragedia, imposta a quel popolo, ed allontana la prospettiva di una Libia unita, indipendente, repubblicana e democratica. Dall’altra parte ribadiamo la nostra netta condanna, del regime dispotico di Gheddafi, che ha sempre calpestato diritti umani e democrazia, così come ribadiamo la netta condanna
e le gravi complicità, che hanno caratterizzato la relazione tra il governo italiano e quel regime, a cui era stato affidata la repressione e il contenimento per mano militare dei profughi e degli immigrati.
Condanniamo senza e senza ma, i bombardamenti in atto sulla Libia condotti da alcune potenze occidentali, con la complicità dell'Italia e chiediamo che sia interdetto l’uso delle basi, collocate sul nostro territorio, dalle quali parte l’azione militare. Chiediamo, immediato ritiro dell'Italia dalla coalizione “dei volenterosi”, e il divieto all'utilizzo del territorio italiano, come supporto agli eserciti in guerra e il rispetto dell'articolo 11 della Costituzione italiana (“L'Italia ripudia la guerra”). Chiediamo inoltre una iniziativa coordinata con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace- dato che il comune di Villa Carcina si definisce; comune della pace- affinché sia assunta da Comuni, Province e Regioni, unitamente con la società civile e il mondo dell’associazionismo, una immediata mobilitazione per la pace e contro la guerra, per l’immediato cessate il fuoco e il sostegno ai profughi e alle vittime del conflitto
Invece delle bombe: la politica.
Invece degli affari: i diritti umani.
Invece della propaganda: l’informazione.
Invece dei respingimenti: l’accoglienza.
Invece del petrolio: le energie rinnovabili
«la guerra è il fallimento della politica»
«strumento strutturale del dominio, per il possesso delle ricchezze dei popoli». "La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire”.
E come disse il papa Woitila;
“Mai più guerre- mai più guerre”.
Il che impone di opporre a quella capitalistica, la mondializzazione dei diritti fondamentali, dell’eguaglianza, della tolleranza, della dignità umana,
del progresso economico e sociale di tutti i popoli.
Impone la mondializzazione della pace. Impone la ricerca e l’attivazione
del modo di produrla. La guerra propone un sistema industriale e culturale che proprio in armamenti distrugge risorse enormi, sufficienti ad affermare un "altro" indispensabile futuro di giustizia sociale e sostenibilità Non può esistere "guerra umanitaria" perché, come prova indiscutibilmente la storia degli ultimi decenni, i diritti umani non si difendono con la guerra. E che la guerra, lungi dal risolvere i problemi, li moltiplica e li esaspera.
l’Italia e l’Europa, non vogliono regimi democratici sulla sponda sud del mediterraneo, li temono. L’Italia e l’Europa desiderano regimi, perché è con quei regimi che si stipulano gli accordi, che li obbligano a svolgere la funzione di gendarmi, per conto d’altri. La guerra non ha mai salvato un popolo dall’oppressione dei poteri
Si ripete alla lettera, il modello dell’aggressione criminale della Nato
contro la Serbia del 1999, voluta dal presidente Bill Clinton
per la «liberazione» del Kosovo. E da una Europa incapace di fare la politica della pace
Si è trattato di un intervento «umanitario», che ha fatto strage dal cielo di migliaia di persone innocenti. È sufficiente una rapida lettura della risoluzione 1973 del 17marzo, con la quale si è deciso il «No-Fly Zone» contro la Libia, per cogliervi una gravissima violazione della Carta delle Nazioni Unite,
oltre che del diritto internazionale generale. La violazione della Carta è evidente, se si tiene presente, che il comma 7 dell’art. 2 stabilisce che «nessuna disposizione del presente Statuto, autorizza le Nazioni Unite ad intervenire, in questioni che appartengano alla competenza interna di uno Stato». È dunque indiscutibile che la «guerra civile» di competenza interna alla Libia non è un evento di cui possa occuparsi militarmente il Consiglio di Sicurezza. Oltre a questo, l’articolo 39 della Carta delle Nazioni Unite
prevede che il Consiglio di Sicurezza, può autorizzare l’uso della forza militare soltanto dopo aver accertato l’esistenza di una minaccia internazionale della pace, di una violazione della pace o di un atto di aggressione (da parte di uno Stato contro un altro Stato). Questa è dunque una seconda, assoluta ragione, che rende criminale la strage di
persone innocenti che i volenterosi alleati europei e gli Stati
Uniti si apprestano a fare in Libia. E copre di vergogna il governo italiano impegnato con le sue basi e i suoi aerei militari, a contribuire nello spargimento di sangue di un popolo, di cui si dichiarava, enfaticamente amico sino a qualche settima fa e che baciava la mano al suo macellaio, dandogli armi,soldi e addestramento militare.
Nessuna appartenenza alla Nato o all’Onu ci obbliga a bombardare la Libia.
Se vogliamo la pace costruiamo la pace, e la pace si costruisce con la solidarietà l’ amore per il proprio simile
Vittorio Arrigoni diceva: “Ritorniamo umani”
Io penso . Diventiamo umani.
Chiedo che venga discusso e votato dal consiglio comunale.
e inviato
Al Presidente della repubblica
Al presidente del consiglio
Al ministro dell’interno
Al ministro degli esteri
Al ministro dell’istruzione
Al ministro del lavoro

Hanno votato;
Favorevoli, Rifondazione-Liberamente
Contrari, P.d.L—Lega—Crescere Insieme.(P.D)

sabato 30 aprile 2011

RISURREZIONE!

PADRE

NON POSSO RISORGERE

MI HANNO AMMAZZATO

E HANNO COPERTO

CON CORPI UMANI

IL FONDO DEL MARE

HANNO FINANZIATO

LA BESTIA IMMONDA DELL’ESSERE

DANDOMI LA CACCIA

I TEMPLI DELLO SPIRITO

SI RIEMPIRANNO DI IPOCRITI

LE LODI A TE CANTERANNO

DALLA LORO BOCCA

USCIRA’ IL MIO SANGUE


Marsilio Gatti 23-04 2011

CONSIGLIO COMUNALE DEL03-03-2011 BILANCIO;DI PREVISIONE 2011 DICHIARAZIONE DI VOTO CONSIGLIERE COMU

BILANCIO;DI PREVISIONE 2011
DICHIARAZIONE DI VOTO CONSIGLIERE COMUNALE MARSILIO GATTI


Non ho presentato emendamenti al bilancio- anche se lo potevo fare-
perché ritengo non ci siano le condizioni per poterlo fare. Cioè manca la cultura sia sociale che politica, o meglio, anche se esiste in gran parte fra la maggioranza la cultura sociale, manca la cultura politica per poterlo o volerlo fare. Cultura sociale che contrasta con gli odi e razzismi. D’altronde il bilancio è niente altro, che accordi politici tra la maggioranza e finora li avete rispettati, anche se sono devastanti a livello sociale e culturale per l’essere umano. Che cosa si può fare sul bilancio di questo comune? Spostare i soldi per la scuola? Spostare quei pochi soldi tra sport e cultura? Togliere i soldi per la manutenzione strade ecc? Ovviamente no! Allora cosa fare? Voi siete due forze politiche che si presentano come i difensori di ;
I primi non metteremo le mani in tasca ai contribuenti, non specificando quali contribuenti, ovviamente. I secondi: elimineremo i privilegi della casta- tradotto Roma ladrona. IL primo è che sono aumentate le tasse, le evasioni, i condoni, i corrotti, i privilegi, i cortigiani e sono tutti tutelati e a pagare resta sempre PANTALONE. Di questo passo pantalone dovrà emigrare per poter vivere in una società civile. E i ricercatori già ora sono obbligati ad emigrare, dal proprio paese,
Se emigrano le menti pensanti, cosa ci rimane? Quale futuro?
C’rea una volta, la restituzione del Fiscal Drag- cioè il drago fiscale-
che era niente altro, la quota fiscale superiore, che in un anno il lavoratore, aveva pagato in più. Cioè, se la pressione fiscale in quell’anno doveva essere 100- e la pressione fiscale era superiore a 100- la quota pagata in più fiscalmente in quell’anno, a fine anno, veniva restituita. Da quando c’è il governo BOSSI-BERLUSCONI, gli operai non l’hanno più vista. Nell’anno 2009 hanno “rubato”400 euro per ogni operaio, se calcolate per 8 anni, ne hanno rubati di soldi agli operai con la favola di NOI NON METTEREMO LE MANI IN TASCA AI CONTRIBUENTI,
Che tradotto vuole dire. Voi pagherete anche per quelli che evadono,
per i furbi, per i privilegi, ed è per questo che noi li condoniamo in continuazione, facendo diventare legale le illegalità., ovviamente con il concorso di sindacati cortigiani e ben pagati, con gli enti bilaterali, quindi chi se ne fotte degli operai e pensionati .I secondi con lo slogan di Roma ladrona, da quando sono al governo oltre che coprire tutte le illegalità, hanno aumentato tutti i privilegi della casta e siccome non bastava ci mettono pure mogli, figli, parenti, disperati politicamente e via dicendo. Come i soldi tolti ai malati terminali per coprire i truffatori delle quote latte. Poi danno la colpa allo straniero, Vorrei ricordarvi che lo straniero, contribuisce al P.I.L, pari a -11,1%- e versa allo stato 33 miliardi di euro tra contributi previdenziali e fiscali l’anno.




Con i soldi versati dagli stranieri alla previdenza, si pagano le pensioni degli Italiani, che con le vostre leggi, la Bossi- Fini- lo straniero non potrà mai godersi la pensione che loro pagano. Si chiama pura rapina e la rapina dovrebbe essere sanzionata sia a livello civile che penale, ma con le leggi ,Bossi - Berlusconi- tutto diventa legale.
Altro che società civile e democratica. ORA, con il Federalismo, non solo aumenteranno le tasse e diminuiranno i servizi sociali, mentre i diritti e la dignità della persona sono già massacrati-. D’altronde i trasferimenti, dello stato, cioè i soldi trasferiti ai comuni sono stati ghigliottinati e per l’anno 2011, sono 240.000 mila euro in meno per il comune di Villa Carcina e non poteva essere altro, dato che l’illegalità viene difesa. Nelle vostre spiegazioni del bilancio, si dice chiaro e tondo, che è stata presa in considerazione, l’aumento della addizionale I.R.P.E.F comunale, come la possibilità di aumentare le altre tasse comunali, per poter garantire i servizi sociali, ma siccome non c’è ancora il federalismo, non è possibile aumentarle. Quando ci sarà Il federalismo risolverà tutti i problemi, è il tocca sana, per questo hanno tolto 5 milioni di euro al fondo per i malati terminali,
perché, poi, non ci saranno più malati di cancro, perché creperanno prima, e la ricerca non sarà mai più effettuata, se non in dialetto.
Il dialetto serve per far ridere, ma stavolta servirà per fare piangere.
I CIMITERI SI RIEMPIRANNO.
Vorrei ricordarvi i 550 mila euro di addizionale I.R.P.E.F, comunale, che voi amanti del non aumento delle tasse, eravate contrari e che da quando governate, nemmeno vi è passato per la testa di eliminarla e che ormai è diventata una tassa strutturale, ma neanche di adoperarla per problemi dei disoccupati, delle famiglie, ecc. .
Su questo bilancio è possibile recuperare i soldi, per problemi sociali
solo in due modi: 1)Diminuendo degli assessori 2) Eliminando la cultura razziale,
che distrugge decine di migliaia di euro l’anno
L’assessore alla sicurezza scrive; non sarà tollerata la possibilità di vivere alle spalle della società. DOMANDA, chi vive alle spalle della società di di Villa Carcina? E’ proprio lei assessore alla sua sicurezza e non lo straniero. Con la sua cultura, fa aumentare l’odio tra le persone, aumentando la pura ignoranza e il non utilizzo della materia celebrale, spendendo risorse che dovrebbero essere utilizzate per problemi sociali, i disoccupati, quelli che non arrivano a fine mese, quelli che fanno fatica a pagare le bollette, l’affitto, assistere gli anziani. Questo si, che è il modo,
di aiutare la società civile e lo sviluppo della civiltà, la convivenza. LA politica non può essere un’occupazione per disperati , incompetenti e dai valori antisociali e inumani. LA maggioranza di voi questa cultura non ce l’ha, o meglio vi fa male, perché dovete nascondere la cultura umana e rimane, solo la cultura del potere.


RIFONDAZIONE COMUNISTA – VILLA CARCINA

domenica 27 febbraio 2011

INTERVENTO FATTO AL CONGRESSO PROVINCIALE DELL’ANPI (20 febb 2011)

INTERVENTO FATTO AL CONGRESSO PROVINCIALE DELL’ANPI

IL-20-02-2011 DA Marsilio Gatti, Villa Carcina

Quello che andrò a leggere, non è un documento alternativo,
ma è solo quello che io penso.
La costituzione Italiana è la migliore al mondo, per conoscenza,
sapere, sviluppo ed evoluzione della civiltà,di uno stato democratico. Questo è stato possibile, perché, tutte le culture esistenti, allora, quella cattolica, comunista, social liberale, hanno pagato di persona, le nefandezze della cultura nazifascista.
Senza questo vissuto comune, tale costituzione, oggi non esisterebbe. Ma, mai è entrata nell’insegnamento e studio per le nuove generazioni, essendo allora e non oggi, assunta come bene comune. Domanda? Chi conosce e cerca di attuare la costituzione? Pochi, pochi la conoscono, quindi siamo al vuoto della memoria e il vuoto della memoria è la perdita di conoscenza, di saperi, quindi, la perdita di civiltà e della evoluzione umana. Quel poco che è stato attuato è stato riconquistato con dure lotte sociali. La crisi economica e sociale che stiamo vivendo è una crisi che coinvolge l’intero pianeta, è una crisi creata dal liberismo, dal suo sistema sociale e politico, cioè, dal quel vecchio e ormai putrido, che non permette l’evoluzione, impedendo la conoscenza, il sapere e continua nella devastazione e come nel 29 è responsabile di tale disastro economico e sociale e addossa la colpa, ai diversi, immigrati, rom, omosessuali, comunisti, sindacalisti,ecc. Quindi, fa leggi razziste crea odio, facendo fare la guerra dei poveri. Non esistono le razze, l’essere umano è una specie unica, con i suoi colori, le sue storie, i suoi vissuti,è, l’esplosione della vita,l’esplosione dell’amore. Pensate, se, il concetto razzista, xenofobo, persecutorio, fosse applicato alla natura, cosa succederebbe in primavera ? Ci sarebbe, l’esplosione dell’amore. l’esplosione della vita, dei colori, o il buio delle tenebre? Sarebbe la fine della evoluzione, Questo è oggi chi ci governa, le tenebre.
L’Italia, è stata fondatrice dell’Europa, dopo la fine di quella epocale nefandezza umana, che fu la Seconda Guerra. Mondiale.
La costruzione della comunità Europea, non può fondarsi sulla ideologia del capitale, perché è devastante, ma sulla cultura e vissuti dei popoli europei. Se no, vuol dire che, la storia non è maestra di vita, ma maestra di demenza. Quindi, è giusto promuovere una positiva unità antifascista europea. l’ANPI, ha senso, se è la memoria, la cultura, le radici della costituzione e riunisce tutte le forze sociali e politiche che, riconoscono e vogliono attuare la costituzione.
Costituzione, come bene comune degli italiani e non degli ipocriti, dei furbi, che, essendo al potere o stati al potere, usano
la costituzione per celebrazioni e ricorrenze solo per pura ipocrisia
e furbizia. La conseguenza di tale nefandezza e perdita di memoria, ha prodotto nel tempo che i lavoratori, le loro famiglie, i giovani e le donne in particolare, i più colpiti dalla disoccupazione e i drammatici effetti del precariato sia nel lavoro che nel sapere, negano sicurezza e possibilità, di costruirsi progetti di vita.
Distruggono il contratto nazionale di lavoro, il più grande rapporto di solidarietà tra i lavoratori, della distribuzione della ricchezza prodotta e dei diritti, a favore dei lavoratori, che non hanno il potere contrattuale. Favorito da nefaste e assenti politiche del governo e da una opposizione inesistente, perché uguale, dall’utilizzo spregiudicato, cinico e irresponsabile, della crisi, se non paragonato alla crisi del 29- che ci portò dritti alla seconda guerra mondiale. Oggi l’attacco al potere, ed alla funzione costituzionale del sindacato, nei luoghi di lavoro, dei lavoratori e nella società è tale, che, i padroni possono fare ciò che vogliono, al di sopra delle leggi e della costituzione. La memoria. Pensate alla sostituzione dello statuto dei lavoratori con lo statuto dei lavori. Come è possibile discutere di cose senza anima e inanimati, piuttosto che discutere dei lavoratori, esseri UMANI,
dei loro problemi individuali, familiari, dei loro sogni, del loro futuro.
Difenderlo, si difende la costituzione Italiana, l’unità d’Italia, la democrazia, la civiltà. Si opera per la eliminazione delle rappresentanze sindacali, per le rappresentanze di regime , garantite dalle finanze dello stato con gli enti bilaterali, che nulla hanno fatto per i lavoratori, ma tutto per le casse dei cortigiani, per favorire soluzioni alle vertenze unilaterali e non contrattate, cioè, negando il diritto di voto, o di farli votare con una pistola puntata alla tempia. o accetti e fai quello che dico o sei fuori
da questa società. I diritti dei lavoratori, vengono negati,
la libera espressione, il libero pensiero, la libera rappresentanza, cioè la stessa costituzione viene negata, la stessa Unita dell’Italia
è negata, il lavoratore ridotto a pura merce per il profitto.
E’ usato come una arancia, viene spremuto, qualcuno beve il succo, l’involucro gettato nella discarica.
Ogni anno, milioni di uomini, donne, bambini, in un mondo in cui si muore di fame, sete, malattie, guerre, devastazioni ambientali, lasciano i loro paesi in cerca di una vita migliore Anche perché impediamo loro di potersi evolvere. Emigrano ed è un problema umano che deve essere affrontato con adeguate politiche strutturali, di accoglienza e rispetto dei loro vissuti, delle loro storie, non con visioni di mero ordine pubblico e leggi razziste,
che alimentano esasperazioni e paure, strumentalizzate per fini elettorali, gli stessi bisogni di sicurezza dei cittadini, che sono lavoro, scuola, sanità e una vecchiaia decorosa, e non gli immigrati, negando così il diritto universale dell’essere umano .
L’ANPI è l’antifascismo, è la memoria, è la costituzione, ed è in campo, non solo, a difesa della funzione del sindacato, la sua autonomia, per la dignità delle persone, ma per ripristinare e difendere la civiltà. La gravità della situazione economica e sociale che i cultori delle tenebre, dell’attuale governo, hanno continuamente negato, evitando di assumere tutti i provvedimenti necessari a fronteggiarla, ma anche di una non opposizione, che ha ormai smarrito la memoria, e quindi succube del liberismo, ha favorito queste nefaste e assenti politiche.
Questo perché ha preso piede e diritto internazionale, che le multinazionali, la finanza, il prodotto, le cose, hanno diritti universali, che superano gli stati,
i diritti umani, gli esseri umani NO. LA politica italiana, è il contrasto dialettico tra destra e sinistra? Sarebbe opportuno domandarsi che cosa è sinistra, mentre si sa, che cosa è la destra.
IO penso, che è una insanabile divisione culturale e civile, fra chi aggredisce e elimina la cultura democratica del nostro Paese, realizzata attraverso il dettato costituzionale e antifascista e chi tale cultura sociale, tende a rispettarla, a salvaguardarla, ad applicarla ed a insegnarla alle nuove generazioni Tale situazione
e ne sono convinto, rende sempre più necessaria un’intesa fra tutte le forze democratiche e sociali, per superare e rimuovere la realtà
devastante, politica e sociale, verso la quale l’Italia sta andando.
E’ la priorità assoluta alla quale deve ispirarsi, con concrete prese di posizione, scelte politiche , battaglie sociali e culturali - la parte più consapevole del popolo, soprattutto, le giovani generazioni, nell’interesse dell’intera comunità. Anche se, l’opposizione, oggi, è solo extraparlamentare, e dei movimenti sociali, che non trovano rappresentanza nell’attuale parlamento, nelle istituzioni, grazie alla legge elettorale maggioritaria, del pensiero unico, che trova d’accordo tutte le forze presenti in parlamento e che sta portando al macero la repubblica italiana, contro il dettato costituzionale. Battersi per una giustizia fondata sul principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e per una magistratura autonoma e indipendente sostenuta adeguatamente dallo Stato, è decisiva per assicurare il diritto alla giustizia e alla sicurezza dei cittadini e per rendere sempre più adeguata e vincente, la battaglia alle mafie ed ai poteri criminali. L’ANPI è contro il secessionismo leghista, ammantato di federalismo, federalismo che è per la lega e anche peggio, ciò che era la cassa del mezzogiorno per la Democrazia Cristiana, altro che sviluppo socio economico, ma sviluppo della criminalità, dei corrotti, dei cortigiani, teste vuote, razziste, xenofobe, persecutorie.
Contro politiche governative che sponsorizzano tali demenzialità, ma, al tempo stesso, puramente centraliste e taglieggiatrici dei poteri locali e regionali e delle loro risorse finanziarie, necessarie per le politiche sociali.
Ribadire la necessità imprescindibile del rispetto e dell’attuazione del dettato costituzionale in materia di autonomie locali, della autonomia di gestione dei comuni e si batta affinché si attui il merito della costituzione. Liberare le istituzioni, italiane
che sono diventate un puttanaio unico e dalla cultura maschilista
che usa le donne e mercificano il loro corpo, altro che etica politica, che ormai batte il Ruanda. Sta diventando strutturale la cultura della ipocrisia e del furbo, che riunisce tutte le culture più demenziali, sia sociali che politiche. che da decine di anni, produce disastri e ci sta portando ad una repubblica indegna di questo nome. Contrastare con efficacia l’evasione fiscale, l’illegalità diffusa, regolare il conflitto d’interessi, la libertà di stampa, con norme di legge rigorose e la non eleggibilità dei corrotti, indagati o condannati, Eliminare tutti i privilegi della casta e di uno loro stipendio che sia umano in rapporto allo stipendio di un lavoratore. E’ la condizione principale, per ridare fiducia alla partecipazione del cittadino alle scelte politiche e sociali, per la rigenerazione della politica, ciò che non hanno fatto quelli che si dicevano , noi, siamo diversi. Dall’esito di questa battaglia, dipenderà il futuro, e la stessa possibilità di contrastare i razzismi, xenofobie e gli orientamenti , di antipolitica, di ostilità e diffidenza verso le istituzioni e i poteri pubblici democratici, presenti in settori dell’opinione pubblica, dai quali emerge lo smarrimento della nozione stessa di “bene comune” tanto caro ai cattolici, ma che l’unico bene comune è l’ipocrisia. Basta guardare cosa dicono sul più grande bene comune, che è l’acqua, che viene il mal di stomaco, La scuola, in tutti i suoi gradi, da quella per l’infanzia all’Università, è ormai ridotta ad una sorta di fabbrica del precariato.
Sono massacrati insegnanti, studenti, ricercatori, lo stesso diritto allo studio. Un’istruzione di qualità, per tutti i cittadini, diritto di tutti al sapere e alla conoscenza, alla formazione della cultura umana, cosi come dice la nostra costituzione, deriva il futuro economico, civile e l’evoluzione del paese, per il bene di tutti e non per il bene del profitto e delle scuole confessionali e per non ritornare alla primitiva e devastante cultura che il sapere è solo dei ricchi. Ribadire la necessità di un insegnamento strutturato e rigoroso della storia dell’Antifascismo, della Resistenza, della Carta Costituzionale, che è costata decine di milioni di morti,
a partire dalle elementari.
Il consolidamento della democrazia passa dalla formazione di cittadini consapevoli della propria storia, specialmente di quella che ha prodotto la democrazia, con dispendio di sacrifici e sangue, e un investimento adeguato di idee, progetti e responsabilità, ciò che non è stato fatto da 60 anni, non sono bastati 60 anni per costruire una cultura sociale e civile , perché non abbiamo fatto i conti con la nostra storia, le stesse vecchie generazioni e di conseguenza nelle nuove generazioni, dilaga il vuoto della storia, anche da forze sociali e politiche che, si dichiaravano e si dichiarano, antifasciste e cultori della carta costituzionale, Ovviamente la intendevano,o la intendono come rilegatura, magari in pelle umana. E’ agli occhi di tutti il disastro in atto nel lavoro,come diritto di ogni cittadino, per non parlare, del fenomeno diffuso degli incidenti sul lavoro che io chiamo omicidi e che continuano a modificare leggi e togliere i controlli e sanzioni sulla sicurezza del lavoro. Il lavoro diviene in questi casi, non la possibilità del proprio futuro, ma, solo la mercificazione
dell’umano. Tutto ciò è contro la costituzione che tanta importanza ha conferito al lavoro, da renderlo fondamento della repubblica e dignità della persona. E’ finita la prima rivoluzione industriale basata sulle energie fossili, carbone e petrolio.

Oggi, ci sono le conoscenze. i saperi, per la seconda rivoluzione industriale, basata selle energie pulite e rinnovabili e con esse, produzioni e comportamenti sociali evolutivi, che aumentano la conoscenza e il sapere, il tempo di vita, la qualità della vita. L’alternativa c’è, sia sociale che economica, ma manca, la cultura politica, per combattere, contro quel vecchio,ormai putrido, che insieme a lui deve morire anche il futuro.
l’ANPI ripudia la violenza e le guerre come dice la costituzione italiana, la contrasta perché estranea al contesto democratico e civile della evoluzione , conquistato dall’Antifascismo,
dalla Resistenza, quale arma dei nemici della democrazia
e della libertà, perché rende il lavoro dell’essere umano inutile
e inutile la sua vita. Non esistono guerre umane, o interventi
per la democrazia, ma sono interventi della demenzialità umana, cioè, della bestia immonda dell’essere.
Il disagio sociale e l’impotenza politica, non giustificano il ricorso alla violenza. E’ ora, che l’ANPI crei una grande alleanza, tra l’associazionismo antifascista, di tutte le realtà sociali, politiche, operaie e studentesche esistenti, coinvolgendo le comunità degli immigrati, perché il futuro è muticulturale e multietnico, perchè L’Antifascismo, è un valore universale della umanità la Resistenza, la Costituzione, sono patrimonio umano di tutte le forze politiche e sociali e civili, che si battono per la sua attuazione nelle istituzioni e nella società, per valorizzare e rilanciare le istituzioni della Repubblica, conquistate con la resistenza.
E’ un compito gravoso, ma è devastante la realtà in cui viviamo, Ma, se l’ANPI, non è in grado di impegnarsi positivamente e senza ipocrisia, per tali obbiettivi, non ha futuro e diventerà un pezzo di storia catalogato nei scaffali delle biblioteche.