lunedì 8 luglio 2013

Consiglio comunale del 02/07/2013 Dichiarazione di voto sul bilancio di previsione 2013 del consigliere comunale Marsilio Gatti del Partito della Rifondazione Comunista.



Consiglio comunale del 02/07/2013
Dichiarazione di voto sul bilancio di previsione 2013  del consigliere comunale Marsilio Gatti del Partito della Rifondazione Comunista.                                                                                                                  Ho presentato una proposta di bilancio per rispondere all’aumento della povertà e della miseria dei cittadini di Villa Carcina. Accettando la culturale della vostra logica di bilancio. Come rispettare il patto di stabilità, pareggio di bilancio, ecc. Proposte legali e costituzionali nel rispetto delle regole da voi decise. Applicando le leggi e principi costituzionali, unici strumenti per riuscire, nelle compatibilità esistenti, ad intervenire contro l’aumento della povertà dei cittadini di Villa Carcina.  Principi costituzionali che dovevano essere applicati ormai da decenni e che continuano ad essere ignorati volutamente, mentre si continuano a fare le celebrazioni e ricorrenze dell’Unità D’Italia, della Repubblica e della Costituzione. Le ricorrenze e celebrazioni, sono ormai diventate orazioni funebri. Le mozioni e  l’emendamento che ho presentato e che voi, avete votato contro, non erano mozioni e emendamento della cultura comunista, anche se il proponente è comunista e i comunisti sono rari, perche amano la socializzazione del lavoro, delle conoscenze e dei saperi. In poche parole sono altruisti e in questa società è cosa rara, ma erano solamente proposte  che appartengono alla cultura della borghesia liberale e che è stata inserita dai nostri Padri e Madri costituenti nella Costituzione Italiana, come fondamento di civiltà e di progresso umano. L’analisi scientifica del capitale di Marx, non è nient’altro che la stessa evoluzione del pensiero politico economico e sociale, della borghesia liberale, ovviamente, sono incorporate  le migliori culture umane e sociali, millenarie della specie umana. Costituzione che accoglie i principi liberali in senso evolutivo della specie umana; come ritenere le guerre inutili e dannose, che il lavoro e il sapere è un bene comune, che gli esseri umani sono una unica specie, con i suoi colori, le sue storie, i suoi vissuti, rappresentano la più grande esplosione dell’amore, della vita e della sua stessa evoluzione. E’ una costituzione che chiede alla specie umana di diventare umana, perché anno vissuto e pagato sulla loro pelle le demenzialità storiche della specie umana. Solo questo grado  evolutivo culturale porterà la specie umana a rispondere a tutti i misteri della vita e a non riprodursi continuamente in senso animalesco, a non sprecare la propria vita in cose inutili e dannose che la costringono a rimanere continuamente nel ciclo perverso della ripetitività dei cicli storici. Oggi più che mai c’è la necessità di ricomporre la memoria storica costituzionale, per riprendere quella strada che porta alla socializzazione del lavoro, delle conoscenze e dei saperi. Strada che è stata lasciata in favore dei  peggiori sistemi sociali, produttivi e finanziari, che appartenevano alla società usuraie, dei capitali parassiti, delle rendite, delle speculazioni,  quelli che la borghesia liberale riteneva inutili e dannosi per lo sviluppo economico sociale, civile, per il sapere e che negli ultimi 40 anni, lentamente è stata  distrutta. La crisi che stiamo vivendo è una crisi di sistema e non ha più possibilità di auto riprodursi. Questo secolo, ( secondo il mio pensiero) è il più fecondo della storia dell’umanità per la sua evoluzione, perché è obbligata a cambiare, anche se il cambiamento della società di come organizzarsi, produrre,  cosa produrre e consumare, muoversi ecc, non è ancora entrato nelle menti delle persone e avverrà ancora una volta nel disastro sociale e umano. La storia procede per salti, il passaggio da un tipo all’altro di formazione economico-sociale avviene non per gradi, lentamente, senza traumi, con l’uso della ragione, bensì violentemente e criticamente. A Villa Carcina, la povertà dall’inizio della crisi di sistema è in progressivo aumento e ogni anno un 3-4%  della popolazione finisce nello scalone della povertà, o della disperazione. Le risorse individuali o familiari di una parte della popolazione si sono  esaurite e l’altra parte della popolazione, le loro risorse familiari e individuali, si stanno lentamente esaurendosi e faranno impennare l’aumento della classe dei poveri e della miseria. Nel 2014 l’Italia dovrà pagare 80-90 miliardi per interessi sul debito pubblico e 40-50 miliardi per la riduzione del debito, dove andranno a prenderli questi soldi, con la cultura economica e sociale attuale? Siamo in una fase, o secolo, di attesa della maturazione di una nuova cultura, dato che la cultura della stragrande maggioranza dei cittadini e dei loro rappresentanti  è il prodotto della perdita  della  memoria storica. Questo è stato, ed è finora, determinato dal sistema, che per anni ha propagandato il valore del mercato, il valore assoluto della merce, la ricchezza individuale, il denaro fatto con il denaro, l’apparire e non essere, che ha portato la specie umana, ad essere oggetto di consumo per  gli interessi del sistema e non per le necessità della collettività, operando intimamente con tale sistema. Sistema fondato sul potere, avere, accumulare, consumare, produrre, produrre, produrre e la vita delle persone diventava: lavorare, comprare, pagare, consumare, crepare e lentamente operava la  distruzione della casa in cui la specie umana può vivere: il pianeta terra e che ora manifesta i danni all’ecosistema da noi prodotto, con enormi disastri umani e sociali. Allo stato attuale distrugge e uccide di più il cambiamento dell’ecosistema che le guerre, entrambi parte fondante della cultura funeste del potere del capitale. Mentre si aspettava Godot, le mozioni sull’addizionale irpef comunale e sull’IMU e l’emendamento al bilancio di previsione del 2013, “cercava”, di non fare aumentare gli odi e le guerre tra i poveri, tra le persone di questo paese e ridare fiducia alle istituzioni della comunità, al vivere in senso collettivo, al bene umano, a difendere per quello che era possibile, l’evoluzione delle future generazioni, nelle condizione da voi date.

Voglio concludere,  con le parole di Papa Francesco.

Troppa gente vive in condizioni di precarietà con conseguenze funeste, una corruzione tentacolare e un'evasione fiscale egoista, che hanno assunto dimensioni mondiali. Il denaro è diventato un idolo. Si affermano ideologie che promuovono l'autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria. L'indebitamento e il credito, allontanano i Paesi dalla loro economia reale, ed i cittadini dal loro potere d'acquisto reale. La volontà di potenza e di possesso è diventata senza limiti. C'è una tirannia invisibile, a volte virtuale delle leggi del mercato.  La paura e la disperazione,  prendono i cuori di numerose persone. Anche nei Paesi cosiddetti ricchi, la gioia di vivere va diminuendo. L'indecenza e la violenza sono in aumento, la povertà diventa più evidente”.  Per tutto questo, voto contro questo bilancio che non risponde ai problemi umani, ma è il puro continuato della cultura del sistema che è ormai in deflagrazione e che porta solo distruzione, macerie economiche e sociali.

                                           

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