Consiglio comunale del 02/07-2013 - Dichiarazione di voto sul piano di studio
2013-2014 del consigliere comunale Marsilio Gatti del Partito della
Rifondazione Comunista.
Senza
ripetere le dichiarazioni precedenti e non ho presentato volutamente degli
emendamenti o mozioni, dato che sarebbero state respinte, come è stato negli
anni passati, sia con il centro sinistra, che con l’attuale centro destra, dato
che la cultura di chi amministra, sia di quella precedente che da quella attuale, non è la
cultura della nostra Costituzione, voto contro per questo principale motivo. Penso
che la scuola deve formare una coscienza sociale di un popolo e che la nostra
coscienza sociale sia il fondamento della nostra costituzione, senza questa
formazione del sapere e della conoscenza
della nostra storia, della nostra costituzione, non ci sarà mai un popolo unito,
che si riconosca sui principi umani, economici sociali della costituzione,
quale base per la evoluzione di un popolo, della specie umana per diventare
umana. Questa scuola e questo piano di studio la estromettono. La nostra costituzione
dovrebbe essere materia di studio e di esame per le nuove generazioni, perché
per cambiare la cultura e formare un popolo, ci vogliono generazioni e se non diventa
materia di insegnamento e di studio, non avremo mai generazioni che la
rispettino e che la attuano. Finora si è insegnato come svuotare la mente, per
favorire menti meccaniche al servizio del più devastante sistema socio
economico. Abbiamo rappresentanti politici che sono la conseguenza di un popolo
senza memoria e di una ignoranza che fa paura. In questo stato di cose sarà
impossibile avere un futuro solidale e umano, nella costruzione della economia
sociale fondata sul rispetto della dignità degli esseri umani. Restiamo,
agiamo, costruiamo ancora con la mente della specie umana e non dell’essere
umano. Non è bastato la immonda guerra nazifascista per insegnarci che, per non
ripetere quelle nefandezze storiche della specie umana, la storia e i principi,
sociali ed economici della costituzione dovevano e devono essere insegnati dall’inizio
della formazione dell’essere umano. Si è scelto, con l’uso della ragione, ormai
prassi attuata da decenni, di estromettere l’insegnamento della costituzione,
la sua storia, le sue radici, come base principale nella costruzione della
Repubblica Italiana. Facciamo ricorrenze, celebrazioni anniversari in pompa
Magna, dell’unità d’Italia, della Repubblica, della Costituzione, le ricorrenze,
le celebrazioni e anniversari sono diventate ormai, orazioni funebri. Intanto
che il massacro della Costituzione Italiana continua, continuano le sue orazioni
funebri. La
dignità deve appartenere alla politica o la politica non appartiene alla
umanità. Identificarsi con la costituzione, non è la sua celebrazione, ma la
sua attuazione o si è soli ipocriti della umanità.
lunedì 8 luglio 2013
Consiglio comunale del 02/07/2013 Dichiarazione di voto sul bilancio di previsione 2013 del consigliere comunale Marsilio Gatti del Partito della Rifondazione Comunista.
Consiglio comunale del 02/07/2013
Dichiarazione di voto sul bilancio di previsione 2013 del consigliere comunale Marsilio Gatti del
Partito della Rifondazione Comunista.
Ho presentato una proposta di bilancio per
rispondere all’aumento della povertà e della miseria dei cittadini di Villa
Carcina. Accettando la culturale della vostra logica di bilancio. Come
rispettare il patto di stabilità, pareggio di bilancio, ecc. Proposte legali e
costituzionali nel rispetto delle regole da voi decise. Applicando le leggi e
principi costituzionali, unici strumenti per riuscire, nelle compatibilità
esistenti, ad intervenire contro l’aumento della povertà dei cittadini di Villa
Carcina. Principi costituzionali che
dovevano essere applicati ormai da decenni e che continuano ad essere ignorati volutamente, mentre si continuano a fare le
celebrazioni e ricorrenze dell’Unità D’Italia, della Repubblica e della Costituzione.
Le ricorrenze e celebrazioni, sono ormai diventate orazioni funebri. Le mozioni
e l’emendamento che ho presentato e che
voi, avete votato contro, non erano mozioni e emendamento della cultura
comunista, anche se il proponente è comunista e i comunisti sono rari, perche
amano la socializzazione del lavoro, delle conoscenze e dei saperi. In poche
parole sono altruisti e in questa società è cosa rara, ma erano solamente proposte che appartengono alla cultura della borghesia
liberale e che è stata inserita dai nostri Padri e Madri costituenti nella Costituzione
Italiana, come fondamento di civiltà e di progresso umano. L’analisi
scientifica del capitale di Marx, non è nient’altro che la stessa evoluzione
del pensiero politico economico e sociale, della borghesia liberale, ovviamente,
sono incorporate le migliori culture umane
e sociali, millenarie della specie umana. Costituzione che accoglie i principi
liberali in senso evolutivo della specie umana; come ritenere le guerre inutili
e dannose, che il lavoro e il sapere è un bene comune, che gli esseri umani
sono una unica specie, con i suoi colori, le sue storie, i suoi vissuti, rappresentano
la più grande esplosione dell’amore, della vita e della sua stessa evoluzione.
E’ una costituzione che chiede alla specie umana di diventare umana, perché
anno vissuto e pagato sulla loro pelle le demenzialità storiche della specie
umana. Solo questo grado evolutivo
culturale porterà la specie umana a rispondere a tutti i misteri della vita e a
non riprodursi continuamente in senso animalesco, a non sprecare la propria
vita in cose inutili e dannose che la costringono a rimanere continuamente nel
ciclo perverso della ripetitività dei cicli storici. Oggi più che mai c’è la
necessità di ricomporre la memoria storica costituzionale, per riprendere
quella strada che porta alla socializzazione del lavoro, delle conoscenze e dei
saperi. Strada che è stata lasciata in favore dei peggiori sistemi sociali, produttivi e
finanziari, che appartenevano alla società usuraie, dei capitali parassiti,
delle rendite, delle speculazioni, quelli che la borghesia liberale riteneva
inutili e dannosi per lo sviluppo economico sociale, civile, per il sapere e
che negli ultimi 40 anni, lentamente è stata
distrutta. La crisi che stiamo vivendo è una crisi di sistema e non ha
più possibilità di auto riprodursi. Questo secolo, ( secondo il mio pensiero) è
il più fecondo della storia dell’umanità per la sua evoluzione, perché è
obbligata a cambiare, anche se il cambiamento della società di come
organizzarsi, produrre, cosa produrre e
consumare, muoversi ecc, non è ancora entrato nelle menti delle persone e
avverrà ancora una volta nel disastro sociale e umano. La storia procede per
salti, il passaggio da un tipo all’altro di formazione economico-sociale avviene
non per gradi, lentamente, senza traumi, con l’uso della ragione, bensì violentemente e criticamente. A Villa Carcina, la povertà dall’inizio della crisi di
sistema è in progressivo aumento e ogni anno un 3-4% della popolazione finisce nello scalone della
povertà, o della disperazione. Le risorse individuali o familiari di una parte
della popolazione si sono esaurite e l’altra
parte della popolazione, le loro risorse familiari e individuali, si stanno
lentamente esaurendosi e faranno impennare l’aumento della classe dei poveri e
della miseria. Nel 2014 l’Italia dovrà pagare 80-90 miliardi per interessi sul
debito pubblico e 40-50 miliardi per la riduzione del debito, dove andranno a
prenderli questi soldi, con la cultura economica e sociale attuale? Siamo in
una fase, o secolo, di attesa della maturazione di una nuova cultura, dato che
la cultura della stragrande maggioranza dei cittadini e dei loro rappresentanti è il prodotto della perdita della
memoria storica. Questo è stato, ed è finora, determinato dal sistema,
che per anni ha propagandato il valore del mercato, il valore assoluto della
merce, la ricchezza individuale, il denaro fatto con il denaro, l’apparire e
non essere, che ha portato la specie umana, ad essere oggetto di consumo
per gli interessi del sistema e non per
le necessità della collettività, operando intimamente con tale sistema. Sistema
fondato sul potere, avere, accumulare, consumare, produrre, produrre, produrre e
la vita delle persone diventava: lavorare, comprare, pagare, consumare, crepare
e lentamente operava la distruzione
della casa in cui la specie umana può vivere: il pianeta terra e che ora manifesta
i danni all’ecosistema da noi prodotto, con enormi disastri umani e sociali. Allo stato attuale distrugge e uccide di più il
cambiamento dell’ecosistema che le guerre, entrambi parte fondante della
cultura funeste del potere del capitale. Mentre si aspettava Godot, le mozioni sull’addizionale irpef comunale e
sull’IMU e l’emendamento al bilancio di previsione del 2013, “cercava”, di non
fare aumentare gli odi e le guerre tra i poveri, tra le persone di questo paese
e ridare fiducia alle istituzioni della comunità, al vivere in senso
collettivo, al bene umano, a difendere per quello che era possibile,
l’evoluzione delle future generazioni, nelle condizione da voi date.
Voglio concludere, con le parole di Papa Francesco.
“Troppa gente
vive in condizioni di precarietà con conseguenze funeste, una corruzione
tentacolare e un'evasione fiscale egoista, che hanno assunto dimensioni mondiali.
Il denaro è diventato un idolo. Si affermano ideologie che promuovono
l'autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria. L'indebitamento e il credito,
allontanano i Paesi dalla loro economia reale, ed i cittadini dal loro potere
d'acquisto reale. La volontà di potenza e di possesso è diventata senza limiti.
C'è una tirannia invisibile, a volte virtuale delle leggi del mercato. La paura e la
disperazione, prendono i cuori di numerose persone. Anche nei Paesi
cosiddetti ricchi, la gioia di vivere va diminuendo. L'indecenza e la violenza
sono in aumento, la povertà diventa più evidente”. Per
tutto questo, voto contro questo bilancio che non risponde ai problemi umani,
ma è il puro continuato della cultura del sistema che è ormai in deflagrazione
e che porta solo distruzione, macerie economiche e sociali.
Consiglio comunale del 02/07/2013 Dichiarazione di voto del consigliere comunale del Partito della Rifondazione Comunista, sull’emendamento presentato da Crescere Insieme, al bilancio di previsione 2013
Consiglio comunale del 02/07/2013
Dichiarazione di voto del consigliere comunale del Partito della
Rifondazione Comunista, sull’emendamento presentato da Crescere Insieme, al
bilancio di previsione 2013
Crescere Insieme ha presentato un emendamento
all’IMU per gli immobili concessi a uso gratuito che dall’attuale imposta
dell’1,03% passa all’0,6% portando l’imposta sugli immobili diversi
dall’abitazione all’1,06%. Uscite 100.000 euro Entrate 100.000 euro. Dopo avere letto tale emendamento al
bilancio, sono rimasto allibito, dato che nel precedente consiglio comunale
avevo presentato due mozioni per un bilancio che aiuti la povertà e la miseria crescente dei
cittadini di Villa Carcina e che unitariamente, anche se astenuti avete
partecipato in modo furbesco a non approvare quel bilancio per i poveri di
Villa Carcina. L’avete bocciato difendendo i privilegi e i redditi medio alti,
negando la stessa costituzione. Allora mi sono domandato perché ora presentano l’emendamento
al bilancio che modifica l’aliquota IMU innalzandola, non ha favore dei cittadini
di Villa Carcina che sono nello scalone della povertà e della miseria, ma ha
favore di chi da l’immobile a uso gratuito?
Iniziativa nobile parchè dare l’uso gratuito dell’immobile significa
rinunciare a delle entrate, nel dubbio, mi sono messo a fare un po’ di conti.
Quanti immobili godranno della riduzione dell’IMU?
Fatto un po’ di calcoli, risultano beneficiari
di questo emendamento, 200 immobili. Mondo
boia! mi sono detto, non sapevo di vivere in un comune di francescani, sarà
contento Papa Francesco che predica sempre l’umiltà e di aiutare il prossimo e
di battersi per grandi ideali. Questo emendamento vuole fare delle opere di bene,
siccome di opere di bene politiche, se ne fanno tante in questo stato, per poi
scoprire che sono solo delle truffe legali, legate all’associazionismo dei
furbi. Infatti nel codesto consiglio comunale viene specificato che: è a favore
dei figli e dei parenti, cioè: alla politica del “tengo famiglia” e siccome in
questa vita mi hanno fatto fesso parecchie volte, prima con la pensione,
categorie di liberi lavori autonomi o coltivatori diretti, ecc, queste persone
hanno pensioni da 500/ 700 euro al mese, dichiarano redditi da fame, persone
che anno due o tre appartamenti o che viaggiano con macchine che non basta il
loro reddito dichiarato per mantenerle. I loro redditi erano e sono, meno della
metà dei redditi dei lavoratori dipendenti e non sono soggetti neanche all’addizionale
Irpef comunale, parchè sono al di sotto dei cosiddetti fatidici 11.100 euro
anno. Il loro fondo pensione è una voragine di debito da ormai da decine di
anni e che a pagare erano e sono i lavoratori dipendenti e ora in aiuto salva
debiti sono entrati anche i lavoratori
precari. I furbi hanno pensato, quando un precario potrà andare in pensione?
Fatto due calcoli il precario potrà avere la pensione quando andrà al cimitero.
Le orazioni funebri le stanno scrivendo il governo Letta facendo diventare i
lavoratori tutti precari, spacciando provvedimenti, come aiuto alla occupazione e allora vai, perché
non adoperare i loro soldi per la pensione dato che non l’avranno mai, cosi
tappano il debito degli autonomi dirigenti d’azienda ecc, che sono fondi senza
fondo. Cosi come per decenni, non hanno pagato usufruendo i servizi della
comunità, come asili, scuole, università borse di studio ecc, la lega dei furbi
ha comandato in Italia. Per questo siamo nel girone più maledetto dell’inferno.
Consiglio comunale del 02/07/2013, Premessa, o dichiarazione di voto, all’emendamento di modifica al bilancio previsionale 2013, presentato da Marsilio Gatti, consigliere comunale, del Partito della Rifondazione Comunista.
Consiglio comunale del 02/07/2013
Premessa, o dichiarazione di voto,
all’emendamento di modifica al bilancio previsionale 2013, presentato da
Marsilio Gatti, consigliere comunale, del Partito della Rifondazione Comunista.
Questo emendamento è parte integrante
della proposta per un bilancio che aiuti i cittadini di Villa Carcine che sono
finiti nello scalone della povertà e della miseria. Le due mozioni al bilancio
sono state respinte e rimane solo l’emendamento che da solo non potrà fare
granché anche se importante. Questo emendamento non è stato presentato per
togliere i privilegi della politica, perché 19,90 euro lordi per i consiglieri comunali,
per ogni consiglio comunale o commissione comunale non sono privilegi e non
coprono neanche le spese normali di un consigliere. Cosi come il rimborso spese
mensile per gli assessori, non possono essere considerati dei privilegi, perché
non coprono neanche le spese da loro sostenute. Nel prossimo rinnovo del
consiglio comunale la legge stabilisce che la sua formazione è di 16
consiglieri eletti, quindi una diminuzione di 4 consiglieri ed è stata votata
all’unanimità dal parlamento con la giustificazione della diminuzione dei costi
della politica. Nel 2012 ho preso come consigliere comunale 230 euro in un
anno, che assommati al totale del reddito sono rimasti 200 netti. Sono questi i
costi e privilegi della politica? La legge che riduce i consiglieri comunali è
stata fatta per impedire che culture diverse siano rappresentate nelle
istituzioni innalzando la percentuale per entrare nelle istituzioni. Continuando
a tagliare le rappresentanze e le culture diverse si forma un sistema unico di
pensiero che tradotto e regime. Non deve meravigliarsi se la partecipazione dei
cittadini, alla vita politica e sociale diminuisce perché non intravedono
neanche una anche minima possibilità di potere cambiare l’impostazione economica
e sociale dello stato. Questa è la prima causa che porta i cittadini ad odiare
la politica. La gente non si sente rappresentata e di conseguenza rinuncia a
votare, innalzando ogni volta la percentuale dei non votanti. Quelli che ci
hanno governato e ci governano, attuano la sconfessione della costituzione,
ogni testa un voto, che con le varie leggi fatte negli anni, hanno imposto che:
una testa vale quattro voti e un’altra testa vale zero voti.
Consiglio comunale del 02/07/2013, Dichiarazione del consigliere comunale Marsilio Gatti del Partito della Rifondazione Comunista, alla lettura da parte dell’assessore Marianini Claudio, degli ultimi caduti in Afghanistan, per un minuto di silenzio.
Consiglio comunale del 02/07/2013 Dichiarazione del consigliere
comunale Marsilio Gatti del Partito della Rifondazione Comunista, alla lettura da parte dell’assessore
Marianini Claudio, degli ultimi caduti in Afghanistan, per un minuto di
silenzio.
Contro le guerre, l’odio, il
razzismo e la xenofobia.
La pace esiste, se esiste la cultura umana dell’essere e non
dell’avere, del possedere, dell’accumulare, del potere. L’amore umano è il fondamento principale della evoluzione della specie umana.
Afghanistan: Un paese
martoriato da oltre 30 anni di guerra
Il 24 dicembre 1979 l'esercito sovietico ricevette l'ordine di
invadere l’Afghanistan, poi subentrano i Talebani finanziati dagli Stati Uniti per
combattere i Russi. Dopo la presa del potere dei Talebani, il 7
ottobre 2001, le forze armate statunitensi e britanniche iniziarono un bombardamento
aereo sull'Afghanistan e l'invasione di terra del territorio sotto controllo talebano.
Dal gennaio 2006, la forza internazionale di assistenza per la sicurezza, (ISAF)
denominata NATO, iniziò a rimpiazzare truppe statunitensi nell'Afghanistan
meridionale.
Il cappellano militare
L’ordinario militare, mons. Pelvi (1), sostiene che: “fare il militare è una professione aperta al bene comune e allo sviluppo della famiglia umana. Descrive l’aeroporto di Ciampino dove arrivano le salme dei soldati uccisi nelle missioni all’estero, come una scuola di fede e parla dei cappellani militari come di parroci senza frontiere, impegnati in una pastorale specifica sul fronte della pace”.
L’ordinario militare, mons. Pelvi (1), sostiene che: “fare il militare è una professione aperta al bene comune e allo sviluppo della famiglia umana. Descrive l’aeroporto di Ciampino dove arrivano le salme dei soldati uccisi nelle missioni all’estero, come una scuola di fede e parla dei cappellani militari come di parroci senza frontiere, impegnati in una pastorale specifica sul fronte della pace”.
GLI
EROI-
(2 )
“Davanti ad ogni vita umana stroncata
è doveroso un rispetto profondo, ma è davvero
insopportabile questa retorica sulla guerra
sempre più incombente e asfissiante, che
continuano a chiamare le guerre “missioni di
pace” ed esalta i cappellani militari.
Ci scandalizziamo ogni volta che, un cristiano infanga il termine missione, confondendolo con le guerre, chiamate ”missioni di
pace”. Da sempre abbiamo
presentato ai cristiani gli eroi della fede e ci scandalizziamo se ora volete
rappresentarli con le armi in mano per nascondere le responsabilità di tanto
sangue versato in questa inutile strage. Fate diventare "eroi per la
pace" questi giovani strappati alla loro vita, vittime della guerra.
Le cosiddette “missioni di pace” non hanno
mai prodotto nulla se non una carneficina
e non hanno niente a che fare con la cultura cristiana. Non si contano nemmeno le vittime in campo nemico,
degradate ad «effetti collaterali”.
Sintesi della storia dei cappellani
militari
I cappellani
militari sono presenti in ogni caserma, accompagnano le navi da guerra, le
missioni all'estero e costano allo Stato Italiano, compresa la loro
organizzazione, 20 milioni di euro l’anno. Non
si finanzia la spiritualità ma la cultura della morte.
Quello dei cappellani militari, sacerdoti cattolici inquadrati
nelle forze armate italiane, è una storia che viene da lontano: tutti gli Stati
italiani preunitari avevano cappellani militari inquadrati nelle rispettive
forze armate sin dal XVII e XVIII secolo, tanto che nel 1865, dopo il
compimento dell'unità d'Italia, il Regio esercito ne contava 189. Diminuirono
drasticamente dopo l'occupazione di Roma del 1870, fino alla completa eliminazione
nel 1878 da parte dello Stato italiano a causa del divieto papale nei confronti
dei sacerdoti di portare assistenza all'esercito italiano considerato invasore
dello Stato pontificio. I cappellani furono ripristinati e questa volta in
massa, anche grazie ai mutati rapporti con il Vaticano e in vista dell'imminente
entrata in guerra dell’Italia ( I° guerra mondiale). Nell'aprile 1915, il
generale Raffaele Cadorna arruolò diecimila preti di cui 2.070 destinati ai
corpi combattenti. Tra il 1922 ed il 1925. viene temporaneamente soppresso il
servizio, rinacque poi nell'ambito di trattative tenute tra il governo fascista
e la Santa Sede
che segnò l'inizio di quel cammino che avrebbe portato ai Patti Lateranensi del
1929. Nel 1925 fu istituito dalla Chiesa e l'anno successivo riconosciuto dallo
Stato con la legge n. 417 del 1926,
l'Ordinariato militare per l'Italia, con a capo un
vescovo che è contemporaneamente generale ed un contingente di sacerdoti,
religiosi e religiose, inquadrati nelle forze armate con relativa divisa, gradi
e stipendi. Questa impostazione non è sostanzialmente mutata dal 1925, quindi
si può tranquillamente dire che l'attuale organizzazione dei cappellani è un residuo
dell'epoca fascista. Infatti sia il Concordato del 1929 sia altre leggi dello
Stato riuscirono a immettere i cappellani cattolici persino in santuari
fascisti come la
Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale e l'Opera Nazionale
Balilla fino a giungere alla repressione in Libia, alla guerra d'Etiopia, alla
guerra di Spagna ed alla II° guerra mondiale dove i cappellani assistettero,
senza peraltro mai prendere una posizione di condanna, alle atrocità delle truppe italiane
commesse in combutta con i nazisti in Jugoslavia, fino ad arrivare all'8
settembre 1943, quando l'Ordinario militare Mons. Bartolomasi ordinò ai
cappellani italiani di rimanere al fianco dei rispettivi eserciti contrapposti
sia al sud sia al nord, ovvero a militare sia sotto la bandiera del Regno
d'Italia sia sotto quella della Repubblica Sociale Italiana. Per servire
quest'ultima venne istituita il 14 dicembre 1943 presso Verona la II Sezione
dell'Ordinariato proprio per assicurare l'assistenza spirituale alle criminali
bande fasciste che si resero responsabili dei peggiori eccidi. Tutto questo
basterebbe per sciogliere l'Ordinariato, che invece fu confermato dopo la
proclamazione della Repubblica e riformato nel 1961, nel 1973, nel 1997 e nel
2000: attualmente il clero dell'ordinariato militare italiano è arruolato nelle
forze armate comprese quelle di polizia smilitarizzate. I relativi sacerdoti
sono equiparati agli ufficiali.
Quanto ci costano le missioni
militari all’estero?
Siamo
presenti in ben 35 missioni e in 14 scenari diversi.
Mandare i nostri soldati all’estero, costa al popolo
Italiano,quasi 2 miliardi di euro ogni anno. A questo si aggiungono 20 miliardi per il mantenimento delle
forze armate e 6 miliardi per l’acquisto
di armi e armamenti.
Le vittime
civili, coloro che non portano una divisa, è
stato scritto con la minor pubblicità possibile. Il clamore con cui si da rilievo alla morte di un militare è tanto
esteso quanto lo è il silenzio che riguarda uomini, donne e bambini senza nome.
Ogni anno, la missione dell’Onu in Afghanistan (Unama) tiene il rendiconto di
quel silenzio che, viene per lo più ignorato dai giornali. La missione Onu ha calcolato che al
29 dicembre 2011, risultavano 2.765
morti della coalizione in Afghanistan a seguito delle operazioni militari, 40 mila morti afghani e decine di
migliaia di profughi e mutilati, vittime dei raid aerei. Per sistemare la coscienza, il generale britannico Rupert Smith ha
definito «guerre tra la gente», in conflitti in cui, si
vince la battaglia ma si perde la guerra.
Perché si fa la guerra in Afghanistan?
Se
fosse un paese dove l’unica ricchezza e materia prima, fossero le patate, non
farebbero di certo la guerra. La guerra in Afghanistan si fa per: le miniere d'uranio, il
gasdotto trans-afgano, il posizionamento geo-strategico, il controllo del
narcotraffico, le riserve petrolifere, ferro, rame, niobio, cobalto, oro, il
litio, la cui richiesta e’ in aumento per via delle batterie dei veicoli
elettrici e di moltissimi tecno gadget. I giacimenti afgani di litio sarebbero
di entità pari a quelli boliviani, che attualmente soddisfano metà della
richiesta mondiale.
l’Italia è in guerra.
E’
dal 2003-2004 che i nostri ufficiali integrati nel comando della Nato
indicano gli obiettivi da colpire
dall’alto dei cieli.
Dal 27 giugno 2012 i tremila soldati
italiani impegnati a terra nell’ «offensiva decisiva» Shrimp Net (Rete
per gamberi) a sud di Farah, sono supportati dal cielo dagli elicotteri
d’attacco Mangusta, dai Predator senza pilota ma capaci d’indicare gli
obiettivi da colpire. Ora si aggiungono gli Amx con armamento micidiale:
ordigni con sistemi sofisticati di precisione come il Lizard, bombe a guida
laser e satellitare.
Il generale Chiapperini (3).ex comandante del nostro contingente in Afganistan
conferma tutto. “L’Italia è in guerra”. Ora è ufficiale: “i nostri quattro
cacciabombardieri Amx del 51esimo stormo, dispiegati a Herat bombardano a
tappeto il nemico talebano”. Massimo
Fogari(4), portavoce dello Stato maggiore
dice: “ in passato, se avevamo bisogno dell’intervento dell’aviazione,
chiamavamo gli alleati a compiere le missioni. Ora la nostra azione è diretta”.
A Farah, la gente è molto disillusa, e la disillusione genera risentimento, che
col tempo e massacri genera odio, che a sua volta ingrossa le fila dei
combattenti.
Chi ha autorizzato l’entrata nella guerra
aerea dell’Italia in Afghanistan?
È
stato il governo «tecnico», sostenuto da Pdl, Udc e Pd e frange sparse del
potere che ormai non rappresentano più nessuno, se non se stessi. Il ministro
della Difesa Giampaolo Di Paola, il ministro che più tecnico non si può: è
ammiraglio ed è stato comandante delle forze Nato.
Lo stesso che
muove lobby militar-industriali e schieramenti politici connessi e ha ottenuto l’approvazione di ben 90 cacciabombardieri
F-35, nella finanziaria rivisitata dalla spending review (5) , che taglia spese
sociali, assistenza e pensioni, che ci costeranno dai 15 ai 20 miliardi di
euro, più altri Miliardi per il loro
completamento e costi esorbitanti per il mantenimento. Il generale Fabio
Mini,dichiara.”
Quando si parla di incrementare o di armare gli aerei, si parla anche di
acquistare i Predator armati sfruttando i morti per fare acquistare cose che
non servono e non serviranno a nessuno. Delle cose fantasiose; gli F35, per un
nemico che non esiste…e chi vuole vendere e comprare mezzi che costano l’ira di
dio e che non serviranno a niente, fa una speculazione su questi morti”
Altro
che conflitto d’interessi. E’ guerra, quella più sporca, che coraggiosamente
dall’alto dei cieli, scarica sul terreno pioggia di morte. Siamo in guerra, ma
è meglio tacerlo. Meglio non sapere che la nostra Costituzione fondativa,
all’articolo 11, recita che: l’Italia bandisce la guerra come mezzo per la
risoluzione delle crisi internazionali”. Il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, grande mallevadore(6) del governo Monti, capo delle Forze Armate e garante
della Costituzione: è lecito chiederLe
se abbia autorizzato i bombardamenti aerei e se non ha niente da dire come capo
dello stato e garante della costituzione Italiana,quella costruita dopo la
essenza della demenza umana Nazifascista, costata decine di milioni di morti? Siamo al nocciolo del problema. I
fuochi di guerra in corso e quelli nuovi che si annunciano aiutano le
leadership occidentali a sostenere il «percorso di guerra», dentro la crisi del
capitalismo globale, del loro modello di
sviluppo.
Il
capitalismo, che è fondato su una cultura economica e sociale che si deve
produrre consumare e distruggere, cosi anche l’essere umano finisce in
quell’infernale meccanismo di di autodistruzione, diventando un prodotto da
usare e gettare, quando è in crisi e non
ha più sbocchi perché è marcio, allora riprende l’unica alternativa che attua
ormai da secoli e secoli: la guerra . E’
il trionfo della morte sulla vita. In Afghanistan tutto questo si chiama
crimine di guerra. Quel conflitto dura ormai più della guerra in Vietnam. Hanno
allevato criminali e messi al potere per propri interessi, e questi criminali,
come naturale della specie, si sono rivoltati contro i loro allevatori. I bombardamenti aerei sono stati
protagonisti, con la caratteristica di massacrare i civili, dicendoci abbiamo
colpito i Talebani. Dai registri degli ospedali si possono verificare che: il 15% sono donne e il 35% sono bambini,
vittime della guerra, ed è difficile considerarli come terroristi e nemici. Si
fomenta l’odio negli afghani nei confronti degli occidentali e rendendo sempre
più odioso e fantoccio il regime di Hamid Karzai: il corrotto presidente che
sosteniamo militarmente. Siamo arrivati al punto che i raid aerei della Nato
sono diventati il principale alleato dei talebani: più stragi di civili, più
proteste popolari contro Karzai e la Nato.
Tutto questo era purtroppo chiaro da tempo. Da quando il
governo di centrosinistra accettò la presenza dei soldati italiani per fare la
guerra in Afghanistan. Altro che
missioni di pace. La guerra, è anche un
fatto di abitudine. Ci si abitua ai morti, dunque anche alle bombe. Non ha
suscitato grandi polemiche, anzi,
nessuna, un silenzio assordante assai simile a quello che seguì le
dichiarazioni di Giampaolo Di Paola nel gennaio scorso, quando al ministro
ammiraglio in abiti civili, riuscì quello che al ministro civile in divisa,
Ignazio La Russa, non era riuscito.
Nel
novembre del 2010, aveva incautamente proposto di armare gli aerei italiani in
Afghanistan. Allora ci fu una levata di scudi. Adesso fa e fanno carta
straccia, nel silenzio più assoluto, delle prerogative del parlamento e dei
dettati costituzionali.
E’
una guerra sporca che stiamo combattendo per conto terzi, da Prodi a Berlusconi,con Monti e ora
continua alla grande con il governo Letta.
Tutti
hanno difeso la presenza militare.
Tutti
hanno taciuto sui massacri di civili.
Tutti
nel disprezzo dell’articolo 11 della nostra Costituzione.
L’industria bellica è una industria dello
spreco, della distruzione, distrugge le persone, cose, inquina la terra. Rende inutile il lavoro delle persone e
inutile la loro vita.
Ci
sono i soldi per distruggere e ammazzare, distruggendo il bene comune e la
difesa della UMANA VITA esistente.
D'altronde è antitetico: o difendi la vita umana e la sua evoluzione, o difendi
la cultura della morte.
L’Italia, l’Europa, il Mondo che amo, che festeggio e che voglio costruire: ripudia la guerra, l’odio, il razzismo e la xenofobia, lotta contro la povertà, elimina le spese militari e la cultura
militaresca della società, investe
sull’educazione, sul sapere, sulla conoscenza, difende, tutela e espande
i diritti umani, la dignità umana e cura la Terra.
UN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE.
1)
Mons,Vincenzo Pelvi (Napoli, 11 agosto 1948) è un arcivescovo
cattolico italiano, attualmente Ordinario
Militare per l'Italia. Il 14 ottobre 2006 papa
Benedetto XVI lo ha nominato Ordinario Militare per l'Italia, elevandolo alla dignità di arcivescovo. In quanto
Ordinario Militare per l'Italia, ha ricevuto il grado onorifico di tenente
generale secondo quanto previsto dalla legge.
2)
( Pax Cristi, Tavola della Pace rete
Italiana per il disarmo e numerose associazioni sociali laiche e cristiane)
3)
Herat, 14 settembre,
cambio di comando del Regional Command
West(RC-W) ISAF: il generale Luigi Chiapperini, comandante della brigata
bersaglieri
Garibaldi, ha ceduto il comando al
collega Generale Dario Ranieri, comandante della
brigata alpina Taurinense
4)
Massimo Fogari Generale di Brigata : ottobre
2003 è diventato Capo Ufficio pubblica informazione dello Stato Maggiore della
Difesa e portavoce del Capo di Stato Maggiore della Difesa.
5)
“revisione della spesa”
6)
(chi
si fa garante, impegnandosi personalmente, per l'adempimento di un obbligo
altrui)
7)
Fabio Mini, Generale di corpo d'armata, è stato capo di Stato maggiore del Comando
NATO per il Sud Europa e a partire dal gennaio
2001 ha guidato il Comando
Interforze delle
Operazioni nei Balcani
Dall'ottobre 2002 all'ottobre 2003 è
stato comandante delle operazioni di pace in Kosovo a guida NATO, nell'ambito della missione KFOR. ex comandante della Nato in Kosovo;”
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