Consiglio comunale del 23/04/2012 Villa Carcina
Premessa:
Sulla delicata questione del calcolo del reddito, per ottenere la pensione di invalidità, siamo da sempre per calcolare il reddito individuale, senza considerare quello del coniuge. L'invalidità stessa è individuale, mentre il peso di tale invalidità ricade sulle persone a loro più vicine. Colpirle anche economicamente è umanamente devastante. Prendendo come
riferimento il reddito familiare non si fa altro che colpire la parte più debole e indifesa del Paese, introducendo per “paradosso” gravi discriminazione tra gli stessi invalidi. Basta pensare che, due persone con una stessa invalidità, possono o meno percepire l'assegno se siano sposati o meno. Preoccupa pertanto una recente sentenza della Corte di Cassazione che afferma il contrario, rischiando così di escludere decine di migliaia di persone dal diritto di ricevere la pensione di invalidità.
Il presupposto politico della sostenibilità finanziaria è del tutto falsa e ipocrita, dato che nel nostro paese c’è una evasione totale ( fiscale, contributiva, iva, costi della corruzione ecc) pari a 300 miliardi di euro l’anno, 400 miliardi delle attività criminali, mentre nel sistema pensionistico pubblico, esistono privilegi che da decenni rapinano i soldi versati dai lavoratori dipendenti e non per solidarietà a persone più bisognose.
Per questo, attraverso l’ordine del giorno che ho presentato, impegna il Consiglio comunale a chiedere al Parlamento una netta presa di posizione attraverso una legge che stabilisca, una volta per tutte, senza libere interpretazioni, che si deve tener conto solo del reddito della persona.
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Ordine del giorno:
LIMITE REDDITUALE PER PENSIONE DI INVALIDITA’
Il Consiglio comunale di Villa Carcina
Premesso:
• che negli ultimi cinque anni il sistema del welfare pubblico ha subito pesanti tagli da parte del Governo centrale, causando il ridimensionamento, quando non la chiusura, di prestazioni e servizi sociali essenziali;
• che la nostra Costituzione garantisce i diritti sociali a promuove l’eliminazione degli ostacoli di uguaglianza;
• che la spesa sociale non è un costo da tagliare, ma un investimento per un futuro migliore, socialmente inclusivo;
• che la pensione di invalidità è un diritto sociale individuale:
Considerato:
• che desta forte preoccupazione il recente pronunciamento della Corte di Cassazione (Sezione Lavoro, Sentenza n. 7.320 del 22 marzo 2013) che afferma che il reddito a cui fare riferimento non è solo quello individuale, ma deve essere sommato a quello del coniuge, se presente;
• che la Sentenza non è legge e non incide immediatamente sulle prestazioni di milioni di invalidi civili, ma, potrebbe condizionare il confronto in corso fra INPS e Ministero del Lavoro proprio su questo tema;
• che l’INPS a fine 2012, aveva emanato con circolare n°149 che prevedeva già il computo del reddito coniugale (e non più individuale) ai fini della concessione della pensione, che in seguito alle proteste delle Associazioni e dei Sindacati è stata poi ritirata;
Ritenuto:
• necessario un immediato intervento da parte del Parlamento per evitare che una decisione di un tribunale possa escludere decine di migliaia di persone dal diritto ad avere la pensione di invalidità, già esigua nell’importo.
Chiede che:
• il Parlamento intervenga al più presto perché si faccia chiarezza su un tema così delicato, stabilendo per legge che il limite reddituale per ottenere la provvidenza economica legata all’invalidità civile, parziale o totale, sia riferito solo ed esclusivamente al reddito personale.
• Hanno votato a favore: Rifondazione comunista, Liberamente,
Cresciere Insieme, Pdl. Si sono astenuti: Lega Nord
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