Dichiarazione di Voto del consigliere Marsilio Gatti
sulla Mozione contro la tesoreria unica, presentata dalla Lega Nord
Voterò a favore della mozione
presentata dalla Lega Nord
Sono contro la tesoreria unica e sono contro la
politica ipocrita e propagandista della lega
La Signora Elisa e gli altri consiglieri della Lega, dovrebbe fare almeno un po’ di
autocritica sulla gestione e sulla conduzione politica e sociale, sia dei
comuni, delle provincie, del governo nazionale, nei quali hanno governato
interrottamente per 10 anni. Io non condivido per
niente la manovra sulla tesoreria unica decisa dal governo Monti. Non la
condivido proprio perché, anche in questo caso, è nient’altro che la continuità della politica del precedente
governo Bossi Berlusconi ed il suo atteggiamento ostile alle autonomie locali,
non certo perché in discontinuità con un federalismo parolaio e inconcludente
come quello promosso dal ministro del federalismo del precedente governo. La
presenza della Lega al governo ha portato a continui tagli e sacrifici ai danni
degli enti locali ed a un inasprimento del cappio finanziario del patto di
stabilità, e il ministro competente per la finanza locale non era Tremonti, ma il ministro dell’Interno, tale Roberto
Maroni.
Le
rappresentanze degli enti locali stanno avversando il decreto che prevede il
ritorno alla tesoreria unica e molti comuni ed amministratori, proporranno giustamente ricorso contro tale provvedimento.
Ma è giusto partire da alcuni dati di realtà che non possono essere
ignorati: i soldi che vanno alla tesoreria unica non vanno “a Roma”, ma vengono
trasferiti alle sezioni provinciali della Banca d’Italia, e restano a
disposizione dell’ente locale per i pagamenti e gli incassi, fruttando un
interesse dell’1%. I soldi restano dell’ente locale che può tranquillamente utilizzarli
per effettuare i propri pagamenti. Praticamente quello che l’ente locale non
può più fare è contrattare il rendimento del deposito con il proprio tesoriere,
di solito maggiore dell’1%, . Dunque, per quanto la tesoreria unica sia
certamente una limitazione nei confronti dell’autonomia degli enti locali che
io ritengo sbagliata e degna di Tremonti e Bossi, è comunque falso dare ad
intendere che i soldi del comune rischiano di essere persi per sempre per
confluire nelle casse e nella disponibilità del governo.
Il punto vero è: perché gli
enti locali debbano tenersi tanti soldi da parte e non utilizzarli per pagare
prontamente i fornitori e per realizzare servizi e opere pubbliche a favore dei
cittadini.? E qui la spiegazione è: il
patto di stabilità, che pone vincoli alla spesa indipendentemente dal fatto
che un ente abbia o meno a disposizione i soldi per sostenerla.
Qui la responsabilità del
precedente governo è evidente e non può essere rimossa alzando la voce e
lanciando invettive contro Roma ladrona che toglierebbe i soldi dei cittadini
del comune di Villa Carcina. I soldi sono dei Carcinesi e Villanesi nel momento
in cui diventano servizi, opere pubbliche, incentivi, trasferimenti, non quando
stanno fermi in banca o investiti in strumenti finanziari che producono altri
soldi da tenere in banca.-(sistema criminale della finanza economica)- Per
questo la priorità è: rivedere il patto di stabilità, se no, non possono essere
utilizzati per costruire scuole e strade, o per fare manutenzione, o per
garantire e migliorare i servizi. Nel 2008 il governo PDL-LEGA fece il suo
esordio spendendo oltre dieci miliardi di euro tra Alitalia, eliminazione
dell’ICI per gli immobili di maggior valore, blocco della tracciabilità nei
pagamenti e riducendo contemporaneamente i trasferimenti ai Comuni.
A
livello nazionale la Lega
non ha mai voluto un incremento del tasso medio di istruzione, infatti il
governo Berlusconi - Bossi ha tagliato le risorse alla scuola, ha impoverito le
strutture pubbliche a cominciare dagli asilo nido, dalle scuole primarie e
secondarie fino all’università, svuotato le casse per le non autosufficienze e
malati terminali. La scusa era la salvaguardia dei conti pubblici. Fatto
condoni su condoni e difendendo tutto ciò che era incivile. I contributi statali per investimenti agli
enti locali sono stati drasticamente ridotti: da 3,3 miliardi nel 2008 a 1,7 nell’assestato
2009 fino a 1,5 nel previsionale 2010, tagli della manovra finanziaria
nazionale dell’estate 2010 ai danni delle Regioni e insostenibili, quelli
imposti ai comuni. La Lega vota il decreto Ronchi
che costringe gli enti locali a una forzata privatizzazione dei servizi
pubblici, ed in particolare dell’acqua.
La Lega ha votato il nucleare a Roma, imposto alle Regioni,
praticamente in 10 anni di governo non c’è un atto politico e sociale a favore
delle persone povere, degli operai, dei pensionati. Avete pure, su consiglio
dello specialista dei Tremonti, venduto alle banche e finanziarie le case che
gli operai hanno pagato con una trattenuta sulla loro busta paga per decenni le
case Gescal.
Note a margine
La Lega, nella provincia di
Brescia, aveva recentemente proposto la nuova Provincia della Valcamonica. Alla
faccia dei costi della politica, i vecchi democristiani rispetto ai leghisti,
sono degli apprendisti stregoni..
C’è invece chi, grazie alla Lega, si
è costruito un futuro garantito. È il caso delle cinque vincitrici di un
concorso per funzionari della Provincia di Brescia. Ci hanno provato in 700 a conquistarsi il posto
fisso, ci sono riusciti in 8, e per più della metà c’è puzza di raccomandato.
Ha vinto Sara Grumi, figlia
di Guido, assessore leghista al Comune di Gavardo e candidato alle ultime
regionali. C’è Katia Peli, nipote dell’assessore provinciale all’Istruzione,
leghista pure lui, Aristide Peli. Lavoro assicurato anche per Silvia Raineri,
capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Concesio e moglie del
vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi. Vittoria anche per Cristina Vitali e Anna Ponzoni:
tutte e due lavorano già in Provincia, guarda caso entrambe per l’assessorato guidato
dal leghista Giorgio Bontempi.
Signora Elisa, io non ho
niente nei suoi confronti e neanche con gli altri consiglieri della Lega, anzi,
la ritengo una donna intelligente, se cambierà cultura sarò felice di
accoglierla nel mio partito.
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