domenica 13 maggio 2012

CONSIGLIO COMUNALEl 26/04/2012: DICHIARAZIONE DI VOTO SULLA MOZIONE CONTRO LA TESORERIA UNICA


Dichiarazione di Voto del consigliere Marsilio Gatti sulla Mozione contro la tesoreria unica, presentata dalla Lega Nord 

Voterò a favore della mozione presentata dalla Lega Nord

Sono contro la tesoreria unica e sono contro la politica ipocrita e propagandista della lega

La Signora Elisa e gli altri consiglieri della Lega, dovrebbe fare almeno un po’ di autocritica sulla gestione e sulla conduzione politica e sociale, sia dei comuni, delle provincie, del governo nazionale, nei quali hanno governato interrottamente per 10 anni.                                                                                                                                    Io non condivido per niente la manovra sulla tesoreria unica decisa dal governo Monti. Non la condivido proprio perché, anche in questo caso, è nient’altro che  la continuità della politica del precedente governo Bossi Berlusconi ed il suo atteggiamento ostile alle autonomie locali, non certo perché in discontinuità con un federalismo parolaio e inconcludente come quello promosso dal ministro del federalismo del precedente governo. La presenza della Lega al governo ha portato a continui tagli e sacrifici ai danni degli enti locali ed a un inasprimento del cappio finanziario del patto di stabilità, e il ministro competente per la finanza locale non era Tremonti, ma il ministro dell’Interno, tale Roberto Maroni.                                                                                            
 Le rappresentanze degli enti locali stanno avversando il decreto che prevede il ritorno alla tesoreria unica e molti comuni ed amministratori,  proporranno giustamente ricorso contro tale provvedimento.                                                                                                                               Ma è giusto partire da alcuni dati di realtà che non possono essere ignorati: i soldi che vanno alla tesoreria unica non vanno “a Roma”, ma vengono trasferiti alle sezioni provinciali della Banca d’Italia, e restano a disposizione dell’ente locale per i pagamenti e gli incassi, fruttando un interesse dell’1%. I soldi restano dell’ente locale che può tranquillamente utilizzarli per effettuare i propri pagamenti. Praticamente quello che l’ente locale non può più fare è contrattare il rendimento del deposito con il proprio tesoriere, di solito maggiore dell’1%, . Dunque, per quanto la tesoreria unica sia certamente una limitazione nei confronti dell’autonomia degli enti locali che io ritengo sbagliata e degna di Tremonti e Bossi, è comunque falso dare ad intendere che i soldi del comune rischiano di essere persi per sempre per confluire nelle casse e nella disponibilità del governo.                                                                                                                                  
Il punto vero è: perché gli enti locali debbano tenersi tanti soldi da parte e non utilizzarli per pagare prontamente i fornitori e per realizzare servizi e opere pubbliche a favore dei cittadini.? E qui la spiegazione è: il patto di stabilità, che pone vincoli alla spesa indipendentemente dal fatto che un ente abbia o meno a disposizione i soldi per sostenerla.


Qui la responsabilità del precedente governo è evidente e non può essere rimossa alzando la voce e lanciando invettive contro Roma ladrona che toglierebbe i soldi dei cittadini del comune di Villa Carcina. I soldi sono dei Carcinesi e Villanesi nel momento in cui diventano servizi, opere pubbliche, incentivi, trasferimenti, non quando stanno fermi in banca o investiti in strumenti finanziari che producono altri soldi da tenere in banca.-(sistema criminale della finanza economica)- Per questo la priorità è: rivedere il patto di stabilità, se no, non possono essere utilizzati per costruire scuole e strade, o per fare manutenzione, o per garantire e migliorare i servizi. Nel 2008 il governo PDL-LEGA fece il suo esordio spendendo oltre dieci miliardi di euro tra Alitalia, eliminazione dell’ICI per gli immobili di maggior valore, blocco della tracciabilità nei pagamenti e riducendo contemporaneamente i trasferimenti ai Comuni.                                                                                                                                      
 A livello nazionale la Lega non ha mai voluto un incremento del tasso medio di istruzione, infatti il governo Berlusconi - Bossi ha tagliato le risorse alla scuola, ha impoverito le strutture pubbliche a cominciare dagli asilo nido, dalle scuole primarie e secondarie fino all’università, svuotato le casse per le non autosufficienze e malati terminali. La scusa era la salvaguardia dei conti pubblici. Fatto condoni su condoni e difendendo tutto ciò che era incivile.  I contributi statali per investimenti agli enti locali sono stati drasticamente ridotti: da 3,3 miliardi nel 2008 a 1,7 nell’assestato 2009 fino a 1,5 nel previsionale 2010, tagli della manovra finanziaria nazionale dell’estate 2010 ai danni delle Regioni e insostenibili, quelli imposti ai comuni.  La Lega vota il decreto Ronchi che costringe gli enti locali a una forzata privatizzazione dei servizi pubblici, ed in particolare dell’acqua.
La Lega ha votato il nucleare a Roma, imposto alle Regioni, praticamente in 10 anni di governo non c’è un atto politico e sociale a favore delle persone povere, degli operai, dei pensionati. Avete pure, su consiglio dello specialista dei Tremonti, venduto alle banche e finanziarie le case che gli operai hanno pagato con una trattenuta sulla loro busta paga per decenni le case Gescal.
                                                                                                                                                                                
Note a margine                                                                                                                           
  La Lega, nella provincia di Brescia, aveva recentemente proposto la nuova Provincia della Valcamonica. Alla faccia dei costi della politica, i vecchi democristiani rispetto ai leghisti, sono degli apprendisti stregoni..                                                                                                     
C’è invece chi, grazie alla Lega, si è costruito un futuro garantito. È il caso delle cinque vincitrici di un concorso per funzionari della Provincia di Brescia. Ci hanno provato in 700 a conquistarsi il posto fisso, ci sono riusciti in 8, e per più della metà c’è puzza di raccomandato.









Ha vinto Sara Grumi, figlia di Guido, assessore leghista al Comune di Gavardo e candidato alle ultime regionali. C’è Katia Peli, nipote dell’assessore provinciale all’Istruzione, leghista pure lui, Aristide Peli. Lavoro assicurato anche per Silvia Raineri, capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Concesio e moglie del vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi. Vittoria anche per Cristina Vitali e Anna Ponzoni: tutte e due lavorano già in Provincia, guarda caso entrambe per l’assessorato guidato dal leghista Giorgio Bontempi.                                                                   
Signora Elisa, io non ho niente nei suoi confronti e neanche con gli altri consiglieri della Lega, anzi, la ritengo una donna intelligente, se cambierà cultura sarò felice di accoglierla nel mio partito.

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