venerdì 17 gennaio 2014

Proposte al congresso dei circoli della Valletrompia.

PREMESSA 
Quello che andrò a leggere è quello che pensano i circoli della Valtrompia come contributo al congresso e al programma di Rifondazione. Rifiutandoci di votare i testi congressuali come atto di protesta, ritenendo che si è persa una grande occasione, con un congresso straordinario, di costruire dal basso, in base alla loro cultura sociale e politica esistente, il programma del partito, il progetto politico, culturale, economico e sociale di una società. Siamo consapevoli che non votando nessuna delle tesi esistenti ci ritroviamo fuori dai “cosiddetti” poteri di partito, che ormai è solo spartizione della miseria e con i stessi metodi che dopo gli anni 70 ci hanno portato al disastro culturale e politico. La struttura politica e l’organizzazione è vecchia cosi come i suoi rappresentanti e non più rispondente alla realtà e alla evoluzione della società civile.
L’essere umano è uno solo, non esistono le razze, non esistono i diversi. Gli uomini, le donne, sono un’unica specie, con i loro colori, le loro storie, i propri vissuti e rappresentano l’esplosione della vita, dell’amore e la loro evoluzione. 
Non basta più parlare genericamente della rifondazione comunista, occorre ricostruire un “partito” comunista radicato nel territorio, in grado di fare un’analisi di classe, in una società che ha perso la memoria, la conoscenza, i valori sociali, i diritti e dignità. Se noi siamo alternativi al sistema attuale dobbiamo rompere con il centrosinistra. Non siamo settari e nemmeno malati di ideologia, ma non possiamo certo continuare e pensare, di fare uno schieramento anticapitalista, con chi ancora è convinto di poter cambiare questo centrosinistra, collocato all'interno delle compatibilità economiche e politiche del capitale della unione europea e mondiale. La prima forma di legalità è il rispetto e l’applicazione della Costituzione italiana, nata dalla resistenza contro il nazifascismo e dei diritti che sancisce e che NOI in qualsiasi governo centrale e locale in cui siamo stati e siamo presenti, non la abbiamo mai saputo attuarla, anzi, abbiamo accettato qualsiasi compromesso che nega la stessa costituzione e gli ideali di vita che essa propone, come l’evoluzione della civiltà e della dignità delle persone. 
La vita, la dignità, il sapere, l’evoluzione della specie umana, tutto dipende da come si costruisce l’economia di uno stato, di un’Europa e di come ci si rapporta all’interno del processo economico e politico a livello mondiale. La nostra Costituzione non è mai stata applicata, se non in piccola parte dalle dure e sanguinose lotte operaie fino al 1970 e poi lentamente massacrate da tutte le forze politiche e sociali. E’ la stessa costituzione italiana ad essere incompatibile con i sistemi finanziari, la trasmissione dei saperi, le strutture produttive e industriali, fino ad oggi costruite, perché negano già dalla loro fondamenta, la libertà e la dignità delle persone. Se si è consapevoli del proprio ruolo culturale, politico e sociale, alternativo al capitale, allora bisogna lavorare per costruire e radicare il rispetto dei diritti e della dignità dell’essere umano. Noi siamo la specie umana, che si differenzia dalla specie animale e vegetale, per non avere una natura determinata e limitata, ma che può scegliere liberamente quello che vuole essere. 
Allo stato attuale siamo per un terzo animali, per un terzo bestie e il rimanente terzo del nostro essere umano è in gran parte utilizzato per soddisfare le pulsioni e gli istinti animali e bestiali. Quindi ben lontani da essere diventati umani Il sistema economico, finanziario, industriale e politico attuale, non può, né potrà mai garantire una vita dignitosa alle persone, un posto di lavoro, l’accesso alla conoscenza e al sapere. E’ un sistema che macina i corpi umani. I cicli storici si ripetono continuamente, senza mai recepire dalla storia, le lezioni di vita. 
Un solo esempio: la Costituzione Italiana che è costata 60 milioni di morti, è usata da ormai più di 40 anni solo come immagine, ricorrenza e celebrazione. Mai e poi mai è stata inserita nei programmi scolastici come materia di studio, di ricerca, di insegnamento dei suoi principi e valori sociali e quindi come formazione della cultura di un popolo. 
Non è mai stata la base fondamentale per la costruzione dello stato italiano Da più di 40 anni, sia le forze politiche che gestiscono le istituzioni, che le organizzazioni sociali e religiose, hanno fatto di tutto per distruggerne i principi fondamentali Allora cosa fare? Senza tanti dogmi e ideologie, facciamo le nostre proposte da includere al programma di Rifondazione Comunista. 
1) Contro ogni tipo di guerra, odio, razzismo o violenza: 
dobbiamo essere capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, con i valori, con l’umanità, oppure, come è successo dalla fine degli anni 70 fino ad oggi, saremo sommersi dalla loro capacità di modificare il pensiero umano, risultato dalla nostra incompetenza politica e sociale. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza e la capacità della specie umana di evolversi. Ogni cambiamento con la forza ha sempre generato mostruosità, perché diventa esso stesso forma di potere assoluto. 
2) Come dare risposta al problema della disoccupazione attuale: 
piano (o progetto) di lavoro, per il recupero e messa in sicurezza del territorio nazionale. 
Piano di lavoro: 
riassetto idrogeologico del territorio, messa in sicurezza delle montagne, colline, fiumi, per prevenire frane, allagamenti e calamità. Messa in sicurezza degli edifici pubblici, scuole, ospedali e migliorarne l’eco efficienza. Recupero del patrimonio abitativo e dei beni culturali, valorizzando il nostro patrimonio storico. COME? 
Lo Stato assume un milione di persone, per tutto il tempo necessario per la attuazione di tale progetto, con una stipendio di 1.300 euro netti al mese che per un milione di persone fa: 26 Miliardi di euro l’anno e altri 26 miliardi di euro l’anno per i materiali e gli strumenti di lavoro. 
Come si finanzia questo progetto? 
Cambiando le leggi attuali sull’evasione e l’elusione fiscale, che porta ad un introito nelle casse dello stato. di circa 200 miliardi di euro l’anno. Allo stato attuale tali leggi, sono garanzia di evasione e di elusione fiscale. Bisogna ricordare che attualmente le risorse bruciate per colpa del sistema criminale italiano sono: 
Costo dei cappellani militari: 20 milioni di euro l’anno 
Evasione fiscale: 250 Miliardi di Euro l’anno. 
Costo della corruzione: 70 Miliardi di euro l’anno. 
Evasione contributiva: 30 miliardi di euro l’anno. 
Bilancio attività della criminalità organizzata italiana: 400 Miliardi di Euro l’anno. 
E’ una classe politica indegna di esistere. 
Hanno, creato un esercito d’attacco contro i principi della stessa costituzione che prevede un esercito solo di difesa e non offensivo. 
L’articolo 11 della costituzione recita: 
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. 
Costo dell’esercito d’attacco: 30 miliardi di euro l’anno 
Costo dell’esercito di difesa: 15 miliardi di euro l’anno. 
Ricordiamo anche che, l’Italia è l’unico stato che tassa pesantemente le pensioni per  sopperire all’evasione e elusione fiscale e i ai privilegi pensionistici di alcune categorie sociali e caricati sulle spalle della classe operaia. Privilegi garantiti dalla legge. e dalla complicità della triade sindacale da ormai oltre 40 anni. 
Come si cambiano le leggi fiscali? 
Ecco un esempio: l’evasore totale ed i grandi evasori sono da considerare, sia a livello civile che penale, dei criminali e come tali devono essere trattati, confiscando loro TUTTI i beni mobili e immobili ed essere interdetti sia a livello politico che nei rapporti con qualsiasi ente o struttura pubblica o partecipata. Occorre perciò una legge con un solo articolo per non permettere a questi criminali, alcun ricorso giuridico. La confisca di tutti i beni diventa quindi automatica. 
3) Dignità e diritti delle persone nella costruzione e produzione delle merci. 
La costruzione e produzione delle merci devono rispettare i diritti e la dignità dei lavoratori. 
Quindi, bisogna elaborare la Carta dei Diritti e della Dignità dei Lavoratori, sia a livello nazionale che europeo. Tutte le merci costruite e prodotte sul suolo nazionale, negli stati europei e internazionale, che non rispettano la carta dei diritti e la dignità dei lavoratori, non potranno essere né commercializzate né vendute nel mercato europeo. 
4) Riteniamo opportuno ribadire la nostra scelta e attuazione della disobbedienza alle politiche economiche “scellerate” imposte dall’unione Europea e prontamente recepite dagli altrettanti scellerati politici italiani. E ribadiamo con forza che noi non vogliamo pagare il debito pubblico attuale con i suoi interessi da usura. 
5) Chiediamo che le scelte politiche “importanti” non siano prese dal gruppo dirigente, ma siano portate nei circoli e sottoposte a referendum. Ciò deve 
riguardare anche la designazione dei futuri candidati, che dovranno essere obbligatoriamente scelti dai territori, onde evitare che ci si ritrovi a votare per persone imposte dall’alto e non gradite dalla base. 
Queste proposte collegate alla attuazione della originaria carta costituzionale dei nostri Padri e Madri costituenti, devono diventare il cuore del programma attuale del PRC. 
Congresso Provinciale PRC -Brescia – 23 Novembre 2013 

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