sabato 10 agosto 2013

Dichiarazione di voto sulla convenzione tra il comune e i soci privati della STU

Consiglio Comunale del 24/07/2013

RIFONDAZIONE COMUNISTA E LIBERAMENTE, hanno presentato a tempo debito una specifica Osservazione al Piano di Governo del Territorio, riferentesi esplicitamente all’area denominata Piano Particolareggiato n°5, ex area LMI, chiedendone la variazione d’uso: da edificabile a verde ad uso pubblico. Erano cadute ormai le ragioni e la necessità di costruire per interesse privato sul suolo pubblico, dato che con il protrarsi nel tempo di tale operazione, cadevano anche la possibilità nel breve periodo di tempo di ammortizzare tale spesa e della impossibilità dell’organo assembleare della STU di deliberare, a causa della inconciliabile contrapposizione tra i soci. Quali erano le oggettive contrapposizioni dei soci nella società? dato che ancora oggi non ci è dato sapere. Erano i bilanci falsi della società STU, riferiti agli anni 2010-2011 e 2012- che voi non avete votato e che ora voterete? E’ perchè tali bilanci non erano nella disponibilità dei consiglieri e dei commissari della commissione speciale denominata STU? I delegati della società denominata STU, che rappresentavano il comune di Villa Carcina, erano incompetenti e non degni di fiducia? E se erano incompetenti e non degni di fiducia, perché non sono stati sostituiti da questa amministrazione, che ne aveva tutti i diritti e la facoltà? Perché non avete assunto con una variante al PGT l’osservazione da noi presentata, che garantiva in toto il ritorno dell’area a servizio dei cittadini e di una spesa modica a carico dei cittadini? Perché ora vi affrettate a fare la variante di comodo al PGT, per garantire ancora una volta gli interessi dei soci privati della STU e dei suoi Padrini?. Pensavamo e pensiamo che la nostra proposta, fosse uno dei modi migliori per i cittadini, di uscire da questa brutta vicenda, creata da una ventennale mala gestione amministrativa della cosa pubblica, iniziata nel peggiore dei modi e finita in modo drammatico. Tutto l’operato di questa amministrazione mi sembra dettato non dalla salvaguardia dello spazio pubblico e dell’interesse collettivo, ma da vecchie ruggini tra persone che hanno la stessa ideologia politica e la medesima filosofia sulla gestione del territorio, che viene considerato e gestito, solo in termini liberistici e utilitaristici. Una dimostrazione della comunanza operativa e gestionale delle forze politiche che si dicono “noi non siamo uguali” è data dalla clamorosa vicenda relativa all’Ambito di Trasformazione Urbana di Carcina (Adt-4), dove tutte le correnti politiche con diversa denominazione votavano in favore della cementificazione privatistica di tale ambito, giustificandola con una motivazione che rimanda ad accordi speculativi d’altri tempi e che non tiene assolutamente conto delle mutate esigenze del presente, dinanzi a un territorio
urbano completamente consumato, dilapidato: “Non possiamo dire di no ai piccoli proprietari, che vogliono costruirsi la propria casa”. MA QUALE PROPRIA CASA! Che non anno neanche i soldi per pagare l’IMU!. E’ stata un’ operazione, concepita per dissanguare le risorse, degli ultimi piccoli proprietari, in favore della più INDEGNA speculazione edilizia. Il territorio, soprattutto quello comune, di proprietà del comune, non è di proprietà di chi ci amministra, ma di tutti i cittadini. Chi ci amministra deve gestire e tutelare i beni comuni e non può venderli o distruggerli. Ogni cittadino detiene un’azione di quel bene comune e prima di venderlo ai privati, o costruire su quel terreno, devono confrontarsi pubblicamente prima e poi chiedere a tutti i cittadini se sono d’accordo oppure no. Non aveva senso costruire una mega società di trasformazione urbana in un comune di 11 mila abitanti. Villa Carcina non è una metropoli urbana. Far nascere una società come la STU richiedeva una spesa insostenibile e difatti – facendo bene i conti - alla fine quasi tutte le risorse disponibili sono state impiegate per sostenere i costi impossibili di tale progetto. Quanto è costata la STU fino ad oggi, TRA PROGETTI E MANTENIMENTO DELLA SOCIETA'? A quanto pare quasi due milioni di EURO. Era come quello che, pensava di essere furbo, ovviamente gli altri idioti e voleva costruire la propria casa e per costruire la propria casa, fondò una società. Alla fine, aveva finito i soldi per la costruzione della propria casa perché aveva dovuto mantenere la società. Finale: il “furbo” la propria casa non ha potuto costruirla e ha dovuto sciogliere tale società. Invece con l’ADT4, i furbi che si sono prima illusi da soli, riversando i debiti alla cittadinanza, con l’ADT4, riversavano i costi, di tale devastante operazione, sulle spalle dei piccoli proprietari, pensate! con la favola del “diventerete tutti più ricchi”. Costi talmente esorbitanti che i piccoli proprietari ne usciranno con la schiena rotta, a esclusivo beneficio futuro, di speculatori e di politici incoscienti. Villa Carcina, non ha niente come strutture sociali, partecipative e per decenni si è solo garantito la cementificazione del territorio, mentre per la vita sociale e il bene Comune, nulla si è fatto. A Villa Carcina, abbiamo un parco che è a Carcina, l’ex parco Glisenti e se ce l’abbiamo, è perché, è stato occupato dai cittadini, non dimentichiamocelo; mentre quello di Villa, che la Sig.ra Colturi aveva donato alla comunità di Villa Carcina, è stato regalato ad una società privata, come capitale di copertura nel caso dovesse fallire tale società. E tutto ciò è stato reso possibile, dall’accordo di quelle forze politiche, che c’erano nei precedenti consigli comunali e che tutte, ancora oggi, siedono nell’attuale consiglio comunale e che nelle varie mescolanze politiche sono oggi la maggioranza. Ma perché non fate un partito unico, che se togliete l’odio fra di voi, che io sono il più bello, io sono il più bravo a gestire, io ,io, troverete che,
avete la stessa cultura politica e sociale, smettendo di fare il gioco delle tre carte per prendere per i fondelli i cittadini? ORA! il Comune non è più proprietario del parco di Villa. Questo non è gestire e tutelare il bene comune, questo è distruggere il bene comune. Era importante la creazione della commissione indagine e controllo, perché il problema dell’area ex LMI, risale ancora prima che la LMI chiudesse definitivamente e con essa LA DECISIONE che, in tale area, non ci sarebbe stato più la possibilità, di aprire una grande fabbrica. I Boss della tragedia, avevano già deciso che, ci sarebbe stata la totale cementificazione, a GARANZIA DEGLI SPECULATORI PRIVATI. Da una parte, la negazione dei diritti della cittadinanza sull’area di pertinenza e dall’altra, lo scempio ambientale ed edilizio del territorio che la legge urbanistica, diversamente, voleva evitare. Non si è ritenuto, neanche di aspettare, il lavoro d’indagine della speciale commissione comunale, i cui lavori non sono affatto terminati, ma che sono stati praticamente boicottati dalle componenti di: PDL- Crescere Insieme- Lega Nord. Morale: la commissione è nata, con il principio della regolazione dei conti, delle TRE frazioni politiche, culturalmente identiche. Rifondazione Comunista, Liberamente e Pace e Solidarietà, si sono assunti da molto tempo, un carico di responsabilità notevole, per far uscire il comune di Villa Carcina, da questo pozzo nero di debiti e di straordinarie connivenze chiamato STU, sostenuto da compiacenti calcoli politici di parte – anche attuali – e condizionato da variegati interessi economici, anche se tutto è in declino. “La Verità al paese” era innanzitutto, ed è rimasta, la richiesta pubblica della maggioranza dei cittadini, mentre l’attuale decisione, è la costrizione dei cittadini a genuflettersi dinanzi ai vecchi signori dell’urbanistica, dell’edilizia e dei suoi Padrini, che a partire dal dopoguerra, hanno finito per distruggere, quasi interamente, il territorio naturale di questo importante spazio vitale della Valtrompia. Rifondazione Comunista, non vuole essere complice di chi, per oltre vent’anni, ha illuso la popolazione, di avere grandi opere pubbliche di servizio al paese, in cambio del sacrificio dei lavoratori della LMI e di voti; né di chi vuole concludere. con un sostanziale fallimento, il progetto urbanistico sull’unica grande area sociale. che era dei cittadini, in cambio di qualche frattaglia, di una briciola dopo essersi divorato altrimenti la torta. L’amministrazione e la sua maggioranza, con questa decisione ha assunto il concetto privato in amministrazione pubblica. Quindi ritengo inutile partecipare alla votazione.
Marsilio Gatti

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