PREMESSA
Nella
storia umana la terra
nasce come bene comune. Terra comune significa terra che
include e non esclude: bene al quale tutti possono accedere. La terra comune,
proprio perché includente, non comporta dominio né violenza né possesso. La
storia ci mostra come all’origine dell’esclusione vi sia sempre un atto di
violenza, fisica o normativa. La terra esprime utilità che corrisponde a valori
tutelati costituzionalmente e che pertanto deve essere salvaguardata per
permetterne la fruizione dell’intera collettività e soprattutto delle future
generazioni: dal paesaggio all’ambiente, dalla salute all’alimentazione, dalle
formazioni sociali al territorio, dalla cultura al lavoro. ( anche se oggi con
festa orgiastica, dell’ABC, hanno distrutto l’impianto e le fondamenta della
costituzione che la
Repubblica Italiana è fondata sul lavoro). Sono utilità che
possiamo qualificare come fondamentali, proprio perché connesse a diritti
fondamentali tutelati dalla nostra Costituzione: come le utilità che si
riferiscono alla naturale fertilità della terra e perciò alla genuinità dei
prodotti agricoli e che si connettono al diritto alla salute (art. 32 cost.); o quelle che sono
legate alla morfologia preesistente e che richiamano sia il diritto al
paesaggio (art. 9 cost.) sia, grazie
al mantenimento del manto vegetale, il diritto all’ambiente salubre (art. 32 cost.); o quelle che discendono
dalla idoneità della terra a essere lavorata e che pertanto consentono
l’attuazione del diritto al lavoro (artt.
35 e 44 cost.); o quelle che derivano dal fatto che la terra è elemento
fondante della cultura e delle tradizioni delle popolazioni insediate (artt. 2 e 9 cost.). Del resto, quando
nelle elencazioni si fa riferimento a beni comuni come i boschi e le acque, le
alte montagne e i parchi, il paesaggio e il territorio, il cibo e le produzioni
tipiche, la terra è sempre presente nella sua coinvolgente fisicità: contiene
l’acqua, fonda il paesaggio, è elemento costitutivo del territorio, garantisce
tipicità e genuinità alimentare. In ultima analisi è un bene comune che nella
sua materialità rappresenta la base fondamentale di altri beni comuni.
Il
primo bene comune è proprio la terra, il nostro pianeta, «Condizione per tutti
gli altri beni. Appartiene all'universo a sé stessa ed all'insieme degli
ecosistemi che la compongono. Gli esseri
umani non sono i suoi padroni, ma i suoi ospiti: per essere generatrice di vita
ha la dignità ed il diritto di essere curata e protetta. La biosfera è un
patrimonio che l'umanità deve tutelare. Questo vale per tutte le risorse
naturali: l'aria, l'acqua, la fauna, la flora, i microorganismi ed anche, per
il mantenimento del clima.
DICHIARAZIONE
Il
territorio di fondo valle della bassa Valtrompia, dal Comune di Concesio sino a Marcheno e Tavernole, si caratterizza come
quasi completamente occupato da edifici
e costruzioni anche industriali di
relativa recente edificazione che
occupano ormai quasi tutti gli spazi della zona non interessata dal
territorio montuoso, che in alcuni punti è assai stretta e delimitata da
pendii assai scoscesi.
Nel
Comune di Villa Carcina, e in
particolare nella parte a sud che va
verso Concesio, l’area che dovrebbe
essere occupata dall’ADT4 è l’ultima
area non montana interessata ancora oggi da spazi non edificati e da colture
agricole.
L’occupazione di quest’ultima area eliminerebbe nel
territorio comunale di Villa Carcina una
delle ultime aree di compensazione tra la zona occupata da edifici, che è
pressoché la totalità del fondo valle e le residue aree verdi che ormai sono
individuabili esclusivamente come quelle a fianco del fiume Mella, a nord della
frazione di Pregno e verso il
Comune di Sarezzo.
Ad
esclusione di quelle, il Comune di Villa
Carcina non dispone praticamente più di aree adibite a verde e inedificate.
Tale situazione appare contrastare con la prescrizione di cui all'art.8 -comma 2°- lettera e della
L.R. 12/2005 e s.i.m., là dove si prevede che il PGT delinei i criteri di
intervento, preordinandoli alla tutela paesaggistica, storico-monumentale, ed
ecologica.
In
tale caso, sembra del tutto evidente che tale tutela ambientale, sia totalmente venuta meno nella previsione
dell'ambito di trasformazione in questione.
La
prescrizione sembra contrastare anche con l’art.10 - comma 1° - lettera e - n.
2, dove si prescrive che il PGT
individui le aree di valore paesaggistico,
ambientale ed ecologico.
Nel
caso di specie, non sembra affatto che tale individuazione sia avvenuta.
Di
tale situazione l’A.C. dovrà rispondere
in termini di illegittima applicazione delle normative riguardanti la
formazione dei PGT e la loro attuazione.
2)Rilascio
dei pareri obbligatori per legge.
Per
quanto concerne invece i pareri obbligatori per legge e rilasciati
sull’opportunità dell’approvazione del Piano dell’ambito di trasformazione, si
ricorda che l’ARPA - Dipartimento di
Brescia- ha fortemente sconsigliato l’intervento, dando una valutazione tecnica
assolutamente negativa afferente la
VIA dell'infrastruttura stradale “Autostrada della
Valtrompia” che scorre nelle immediate vicinanze del futuro insediamento a sud
dello stesso.
Ricorda
infatti l’ARPA che nel provvedimento VIA il sistema di ventilazione delle gallerie che iniziano
proprio immediatamente a sud dell'insediamento dovrà garantire, in ogni posizione del tracciato in galleria,
un ottimale aspirazione ed allontanamento dei gas di scarico, evitando
pericolosi accumuli di inquinanti.
Osserva
ancora l’ARPA che da indagini svolte è emerso che i fenomeni di molestia
olfattiva allegati alla popolazione residente nelle vicinanze degli sbocchi
della galleria (e questo è il nostro caso), subiscono una recrudescenza
allorché il funzionamento del sistema di evacuazione sia in fase automatica,
come quello previsto per l’Autostrada della Valtrompia, ed in altre parole, ad
intervalli nei quali regolarmente si
espelle il gas, che ha concentrazione di
inquinanti rilevanti.
Ciò
sta a significare che la concentrazione dei gas presenti nella galleria e che
dovranno essere convogliati all’esterno
della stessa, a cominciare proprio dall’imbocco che è immediatamente a sud dell’insediamento, comporteranno la diffusione all’esterno della galleria
di notevolissime concentrazioni di
inquinanti, nonché del particolato
sospeso in aria e dunque delle famigerate polveri sottili che potrebbero portare a
situazioni di inquinamento molto superiori ai limiti di riferimento. Per tali
motivi dovrebbe essere garantito non
solo un regolare sistema di pulizia
della sede stradale che riduca al minimo la presenza di polveri soggette a
dispersione eolica, ma anche la predisposizione
di una rete di rilevamento della qualità dell’aria la cui postazione
dovrà essere preventivamente concordata con gli enti di controllo.
Tutto
ciò non sembra allo stato sussistere o essere previsto, per cui l’insediamento
è sottoposto ad un gravissimo rischio di esposizione a fortissime
concentrazioni di sostanze inquinanti e di polveri sottili, quali il PM10, che
si andranno ad accumulare proprio in prossimità degli edifici previsti dal
piano attuativo in questione e che
metteranno a gravissimo repentaglio la
popolazione ivi residente.
Pertanto
l’insediamento deve considerarsi a grave rischio ambientale e della salute dei
cittadini, per cui la realizzazione dello stesso comporta l’assunzione di
responsabilità circa la possibilità che i residenti del luogo possano essere
colpiti da patologie di tipo respiratorio, e purtroppo con rischio anche di
tipo oncologico, e che tutto ciò costituirà un gravissimo pericolo per la
popolazione, di cui l’A.C. e i
consiglieri di opposizione che
approveranno il piano attuativo, si dovranno prendere la piena e completa
responsabilità.
Da
ultimo si rileva come l’ASL di Brescia –Distretto Socio-Sanitario n. 4- abbia
rilevato nell’ADT4 diverse criticità, fra cui la fascia di rispetto del fiume
Mella, il corridoio primario della rete ecologica regionale lungo il fiume
Mella, la zona critica della qualità dell’aria e la necessità di fascia di
rispetto nei riguardi di previsione della realizzazione del raccordo
autostradale A4 da Brescia alla Valtrompia, nella parte sud, non senza rilevare
che l’ADT4 è assai prossimo anche all’area industriale di Via Sardegna, e
dunque a possibile rischio di
inquinamento da emissioni industriali.
In
tale situazione l’ASL ha considerato l’accumulo di tali criticità nonché la
possibilità per quanto riguarda la qualità dell’aria, di forti impatti relativi
a concentrazioni di PM10, non avendo considerato altri inquinanti tipici del
traffico veicolare quali ad esempio il benzene e gli IPA.
Dunque,
sotto tale profilo, l’autorità sanitaria mette in guardia da concentrazioni di
inquinanti le cui concentrazioni non sono state neppure compiute in modo
completo e sistematico, secondo lo
stesso ente sanitario.
Un’ultima
criticità, messa in evidenza dall’ASL, è quella relativa all’inquinamento
acustico per cui l’insediamento potrebbe essere esposto ai valori di sorgenti
sonore prospicienti le strade primarie
di scorrimento, atteso che non solo in zona passerà l’Autostrada della
Valtrompia, ma verranno predisposti svincoli e raccordi tali da mettere in
collegamento la detta arteria con la viabilità già esistente , che è costituita
dalla strada provinciale della Valtrompia, ex SS 345, dalla tangenziale sud e
dalla strada che dalla frazione di Calina, porta verso Concesio e San Vigilio.
In
questa complessa situazione l’ASL ha espresso parere nettamente negativo alla
individuazione di area a
destinazione
residenziale nella fascia in cui si prevede l’insediamento in esame, mettendo
l’A.C. in guardia dai notevoli rischi di
danno alla salute, nei quali potrebbero incorrere le popolazioni ivi residenti
e di futuro insediamento.
Conclusioni
Alla
luce di tutto quanto sopra,
Ostando
le considerazioni di carattere urbanistico collegate agli aspetti paesaggistici
ed ecologici;
Ostando
altresì le valutazioni dell'ARPA in riferimento ai profili ambientali
(eccessive concentrazioni di gas e articolato);
Ostando
altresì, sotto vari profili, il parere fortemente negativo espresso
dall’Autorità Sanitaria.
CHIEDO
All’Amministrazione
Comunale di Villa Carcina e a tutti i consiglieri di soprassedere
all’approvazione dell’ADT4 stanti le gravosissime responsabilità che si
assumerebbero con l’approvazione di tale piano attuativo. Si decida la
sospensione dell'insediamento fino a che non saranno risolte tutte le criticità
relative alle interferenza tra il
percorso dell'Autostrada della
Valtrompia e della relativa viabilità
di raccordo e l’ADT4. Che tutto il consiglio comunale insieme alla
amministrazione, chieda alla Provincia di Brescia ed ANAS l’eliminazione dal PTCP della predetta autostrada e dunque la
definizione di condizioni ambientali migliori rispetto alle quali poter
valutare l’insediamento, attuando l’immediata sospensione dell’AdT4.
Confido per le ragioni sopra esposte,
nell’accoglimento delle sopra indicate
considerazioni e proposte conclusive.
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