martedì 23 agosto 2011

Finanziaria della società civile. Nel rispetto dei valori della nostra Costituzione

Finanziaria della società civile.
Nel rispetto dei valori della nostra Costituzione

Tassa patrimoniale del 5 per mille per i patrimoni superiori
Ad un 1 milioni di euro. L'aumento delle entrate erariali è di 31,5 miliardi di euro l’anno.

Tassare le rendite finanziarie al 23% invece del 12,5 attuale come si fa in tutta Europa. L’introito sarebbe in questo caso di 2miliardi di euro l’anno

Un miliardo l’anno deriverebbe da tre misure che potremmo
chiamare di ecologia politica: tassa sui diritti televisivi sullo sport-spettacolo (40 milioni); tassa automobilistica sull’emissione di CO2 (500 milioni; tassa sulla pubblicità (450 milioni).

Ponte sullo Stretto, TAV e le altre grandi opere, 2,5 miliardi di euro l’anno di risparmi.
Azzerare le grandi opere (dalla TAV in val di Susa al Ponte sullo
stretto) e con quelle risorse si faccia un piano per rendere autonomo
energeticamente ogni edificio pubblico e pannelli solari su tutti i tetti.

Riduzione del 40% nelle spese militari, 2 miliardo di euro l’annuo.
E usare quelle risorse per il riassetto idrogeologico del territorio.

Fine missione in Afghanistan e in Libia (1,300 miliardi di euro l’anno);
Si ritiri l’esercito dall’Afghanistan e si smetta di bombardare la Libia

Tagli alla produzione dei cacciabombardieri F35, 620 milioni di euro l’anno.

Chiusura dei Cie (115 milioni di euro ogni l’anno);

Passaggio a copy left e open source nella pubblica amministrazione (risparmio di 2 miliardi di euro l’anno

Abolizione fondi a scuole e università private, 700 milioni di euro l’anno

Riordino delle convenzioni private nella sanità, 700 milioni di euro l’anno.

Lotta alla evasione fiscale; con norme semplificate e aumento dei controlli da una entrata di 35 miliardi di euro l’anno

Lotta al lavoro nero; aumentando i controlli e i poteri agli ispettori del lavoro si recuperano 1 miliardo di euro l’anno a livello fiscale e 1 miliardo di euro l’anno di evasione contributiva.

Riduzione dei costi della politica ( provincie, vitalizi parlamentari auto blu, stipendi parlamentari e consiglieri regionali, presidenti regionali, dirigenti di enti statali, liquidazioni, pensioni ecc per un importo di 3 miliardi di euro all’anno
Tassa sulle transazioni finanziarie ( la Tobin tax sulla speculazione dei capitali) dello 0,1% da 3 miliardi di euro l’anno
Obbligo delle aziende che delocalizzano a restituire i finanziamenti
pubblici di cui hanno beneficiato
TOTALE- 87,425 MILIARDI DÌ EURO OGNI ANNO.

Conclusione; ci sono soldi per diminuire il debito pubblico e quindi gli interessi pagati
Ci sono soldi per aumentare le pensioni, i salari e le assistenze sociali
Ci sono soldi per rilanciare l’occupazione, la scuola, la ricerca
Ci sono soldi per il recupero e messa in sicurezza del territorio
NON c’è bisogno di tagliare i diritti, ma di aumentare i diritti, uccidendo tutte le forme di delinquenza e criminalità economica e sociale. che distruggono gli stati.





RIFONDAZIONE COMUNISTA
Villa Carcina – 22-08-2011



attuazione diritto allo studio,anno scolastico, 2011-2012

Dichiarazione di voto: attuazione diritto allo studio,anno scolastico, 2011-2012 , consiglio comunale, del comune di Villa Carcina, 04-07-2011
Consigliere comunale Marsilio Gatti del Partito della Rifondazione Comunista.

PREMETTO CHE; di dare atto, all’assessore Roselli, agli addetti di tale materia, alla giunta di non avere operato tagli,di avere fatto qualcosa in più, anche se minimo, rispetto agli altri anni per l’attuazione del diritto allo studio 2011-2012, e apertura ai valori dello stato Italiano, anche se rientrano nelle ricorrenze, visto che siamo cittadini italiani.
Si dovrebbe operare un aumento delle fasce di reddito, ISEE, tra il minimo e il massimo, per dare un sostegno alle famiglie,che più sono in difficoltà.
La scuola, come dice la costituzione è una sola, ed è pubblica, un bene comune, dove tutti, indipendentemente dal reddito, dal colore, dalla religione, dalla idea politica, garantisce la crescita culturale, le conoscenze e i saperi, dove a tutti viene insegnato e praticato, a vivere con gli altri a relazionarsi con gli altri, senza steccati .E’ il più grande valore, per poter costruire il popolo del futuro e i padri costituenti lo hanno scritto, memori del proprio vissuto. Il futuro, volente o nolente sarà multietnico e multiculturale. La specie umana è da quando esiste che è emigrante e lo sarà sempre. Su questo fronte sia le istituzioni che la scuola dovranno fare molto di più per la loro socializzazione e partecipazione alla società civile,per non avere dei cittadini italiani con andicap culturale.
OGNI PORTA CHE SI APRE NELLE SCUOLE, E’ UNA PORTA CHE SI CHIUDE NELLE PRIGIONI..
Io sono perché, la scuola sia a tempo pieno e lo stato dovrebbe destinare molte più risorse essendo la base dell’evoluzione umana..
I comuni dovrebbero progettare i poli scolastici, si risparmierebbero risorse e si avrebbe una scuola più efficiente. Il futuro è più studio, più ricerca , si passeranno, molti più anni a studiare, a ricercare, che a lavorare. L’uomo, non è nato per lavorare, ma il lavoro è utile all’uomo- questo dicono i cristiani-
Io dico, le persone non vivono per lavorare, ma lavorano per vivere.
PECHE’ VOTO CONTRO.
Quest’anno ricorre il 150° dell’unità d’Italia, si sono fatte celebrazioni e ricorrenze. Fatta l’Italia nel 1861, si doveva fare gli italiani, allora, c’era una costituzione , le sue istituzioni, anche se discutibile con gli “ occhi “ di oggi, ma allora era un grande passo in avanti, in termini sociali
ed economici, solo che nessuno, sapeva , conosceva, la costituzione e le sue istituzioni e non fu mai loro insegnato ,( solo una misera cerchia di persone la conoscevano) Ieri come oggi, l’unico bene comune, che è la costituzione non viene insegnata nelle scuole, le sue radici, la sua storia, del perché tale costituzione, fu scritta. Ieri come oggi manca la costruzione di un popolo che vive in questa nazione.
Un popolo senza memoria, è un popolo senza futuro.
L’unità non si fa con le celebrazioni e ricorrenze, ma conoscendo il proprio passato, per costruire il futuro.
Articolo 41. l’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
Cosa dire di quello che stanno facendo oggi, di tale principio e diritto?
Non è forse la cultura , coltivata per decenni che fatta la legge è fatto l’inganno? Cioè la cultura del furbo sia in politica che nel sociale, che ci ha portato alla perdita della memoria?
Come l’eliminazione delle rappresentanze sindacali elette dai lavoratori,
per i rappresentanti nominati, come al tempo del Feudalesimo, puri cortigiani),( come è oggi il parlamento) del diritto di sciopero, del diritto di voto. E’la negazione della rivoluzione della borghesia liberale’ della democrazia liberale e quindi del risorgimento..
Articolo 33 della costituzione recita: Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo stato.
Da De Gasperi in poi la DC aveva rifiutato di finanziare con soldi pubblici le scuole e la sanità privata, che in Italia significa al novanta per cento cattoliche .Sarebbe fondamentale soffermarsi a riflettere su questo fatto, che la dice lunga su come venisse interpretata la frase “senza oneri per lo Stato” perfino da un partito confessionale come la DC. Per non dire delle forze politiche presenti in Parlamento,(allora). Nel 1964 un governo presieduto da Aldo Moro venne battuto alla Camera e messo in crisi proprio per aver proposto un modesto finanziamento alle scuole materne private. Piano piano, muoiono i Padri costituenti e muoiono i vecchi antifascisti, che avevano vissuto sulla loro pelle, la demenzialità nazifascista .Nasce la coltura del Furbo, che della costituzione e delle sue istituzioni, della legalità, sono usati solo per il proprio potere. Ironia della sorte,( ma la sorte non centra e la ironia nemmeno) vuole che sarà un governo di centro-sinistra a guida postcomunista, (che di comunista,
di sinistra non hanno niente)- (governo D’Alema, ministro dell’istruzione Berlinguer) ad aprire le porte, di fatto, con la legge sulla parità scolastica (legge 62/2000), ai finanziamenti alle scuole private. In realtà la legge 62 riconosceva alle scuole private paritarie di svolgere un servizio pubblico, ma non prevedeva finanziamenti in quanto tali, perchè rifinanziava i contributi (sussidi) per le scuole elementari parificate e materne non statali previste dalle leggi del 1925 e 1962. La Moratti, ministro dell’Istruzione durante il successivo quinquennio di Berlusconi, utilizzò ampiamente la legge Berlinguer per finanziare le scuole private (scuole dell’infanzia e primarie).La legge finanziaria del 2006 (comma 635, finanziamenti scuole non statali) e la legge n.27/2006 (ministro Fioroni) estendono il diritto al finanziamento a tutti gli ordini di scuola, dall’infanzia alle superiori. Queste hanno diritto all’assegnazione di contributi (finanziamenti) da parte dello Stato per la funzione pubblica che svolgono, a condizione che autocertifichino (sic) di non avere “fini di lucro”.Aperto un simile varco (come la modifica del titolo 5° della costituzione) per i finanziamenti pubblici alle scuole non statali ( è meglio chiamarle con il loro vero nome: private), non stupisce che la Gelmini possa affermare (vedi intervista al Corriere della Sera del 18.6.2009) che sta pensando ad un “sostegno economico” o bonus per chi studia alle private. Costituzione alla mano – dice la Gelmini - voglio che tutti abbiano il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola privata. Quindi, siccome le scuole private costano, sto pensando ad una riforma che dia la possibilità di accedere ad un bonus a chi vuole frequentarle. Esattamente come succedeva già in Lombardia. La Gelmini, dimentica che, non è in discussione la “libertà di scelta” delle famiglie, diritto costituzionale, ma semmai la questione del “senza oneri per lo Stato”. E qui, ancora una volta, di oneri per le finanze dello Stato ce ne sono, anche se aggirati dall’ipocrita soluzione del contributo dato alle famiglie e non direttamente alle scuole. Lo Stato riduce investimenti e risorse nella scuola pubblica, a fronte di un aumento di finanziamenti alle scuole private, che svolgerebbero un “servizio pubblico” (sic).D’altra parte è significativo quello che è avvenuto in fase di finanziaria 2009, ove in un primo tempo erano previsti da Tremonti tagli
anche per le scuole private. Tagli immediatamente ritirati al primo stormir di fronde, dopo le proteste e le minacce di mobilitazione (proprio così!)
da parte dei vescovi. Ragion per cui alle scuole private sono stati assegnati 120 milioni di euro. La regione Lombardia in perfetta associazione con il governo centrale, sia in idee che di cultura, procede nella distruzione della scuola pubblica, così come aveva dichiarato il presidente del consiglio, non crederete che anche il figlio dell’operaio possa diventare dottore! Difatti, mette come ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelmini, che per essere promossa va a Reggio Calabria. E’ la premiazione del merito? No! E’la distruzione della scuola pubblica, in perfetta sintonia con il ministro del tesoro, che dice; con la cultura non si mangia. E’ un passaggio storico, dove la cultura del FURBO ha conquistato il potere, sia sociale che politico, e raggruppa tutte le culture devastanti per una società civile.
E allora via che parte il treno, della distruzione della scuola pubblica ( la locomotrice è stata preparata, da quelli che dicevano. “noi siamo diversi”)
La regione Lombardia governata da P.D.L- LEGA, ormai da più di 10 anni, elude il principio costituzionale, erogando fondi non direttamente alle scuole private, ma, sotto forma di rimborso di una parte della retta scolastica, alle famiglie degli studenti che le frequentano, meccanismo escogitato nell’anno 2000.
Negli anni passati si ricorreva allo stratagemma del tetto di spesa minima, per la retta scolastica, in modo che gli studenti delle scuole pubbliche fossero esclusi in partenza dall’accesso ai finanziamenti regionali.
A partire dal 2008-2009, gli studenti delle scuole pubbliche sono esclusi per legge regionale (delibera n°6114elegge regionale n°19 del 2007)
Il buono diventa cosi “ dote per la libertà di scelta”, nel 2008-2009
Soltanto il 25% dei beneficiari dichiara al fisco un reddito inferiore ai 30.000 euro, mentre il 75% dichiara redditi tra i 30.000 e i 200.000 euro
COME è POSSIBILE QUESTO? Si chiama ,indicatore reddituale
che è una cosa diversa dal reddito della famiglia.
Per accedere ad integrazioni del reddito per la scuola pubblica, la famiglia deve presentare il certificato ISEE – che è la somma del redditi, beni immobili e di tutti i depositi bancari, titoli ecc, di tutti i componenti del nucleo famigliare e il tetto massimo è di 15.458 euro -- e per la dote di merito, di 20 mila euro. Per accedere ai soldi per la scuola privata, basta solo un’autocertificazione che considera solo la composizione familiare e il reddito, senza tenere conto dei patrimoni immobiliari e mobiliari- conti in banca, titoli ecc- e i limiti di reddito sono molto più generosi, arrivando a 46.597 euro, cosi che, una famiglia con un reddito effettivo di 200mila euro può accedere al buono dote scuola.
I soldi ci sono, ma vengono regalati da P.D.L – LEGA NORD, per la loro ristretta clientela politica privata. Alla maggioranza degli studenti della scuola pubblica lombarda, toccano scuole costrette a tagliare ogni margine di spesa (come fondi per laboratori, riscaldamento, personale, igiene, ecc) e ad alzare le rette di iscrizione, con alcune scuole che sono sul lastrico e che sono costrette a ricorrere anche all’aiuto dei genitori per il materiale scolastico. LA REGIONE LOMBARDIA INVESTE
3 euro per ogni studente delle scuole pubbliche
478 euro per ogni studente delle scuole private.
A Brescia gli studenti delle scuole pubbliche sono il 92,62%
Gli studenti delle scuole private sono il 7,38%
E’ stato erogato come contributo agli studenti delle scuole private, 4.085.182,28 euro. Agli studenti delle scuole pubbliche euro 0, come dice la legge FormigonLeghista. . (i dati si riferiscono all’anno 2008-2009)
IN totale la regione Lombardia, ha dato alle scuole private nell’anno 2008-2009, 45milioni di euro e per l’anno 2009-2010, 50milioni di Euro. La regione Lombardia per l’anno 2011-2012 ha mandato una lettera ai genitori, che mandano i figli alle scuole private, dicendo: ci dispiace, ma , siamo in una crisi finanziaria ed economica e i trasferimenti dello stato sono diminuiti e la regione ha meno disponibilità.
Quindi ha abbassato l’indicatore reddituale a 30 mila euro per la famiglia
e a secondo di come è composta una famiglia , possono accedere alla dote scuola anche famiglie con un reddito di 153 mila euro, dando alle scuole private 51milioni e 600mila euro, per il 2011-2012
Dal 2001 al 2010 la regione Lombardia ha dato alle scuole private:
377.493.746,25 euro.
Conclusione: la scuola non è un bene di tutti, ma sta diventando un privilegio e diritto solo per chi ha i soldi.
E’ chiamata selezione di classe, anche se oggi tutte le forze politiche in parlamento e gran parte delle forze sociali, lo rinnegano, ed è il primo motivo del perché, oggi siamo al disastro sociale ed economico e non si è ancora consapevoli che stiamo andando, verso le macerie umane.

RIFONDAZIONE COMUNISTA
VILLA CARCINA